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Cultura e Media

Cosa pensa davvero la gente? Una consultazione popolare di Pressenza

In varie occasioni Noam Chomsky ha fatto notare che l’opinione che si pubblica non coincide con l’opinione pubblica.

Altre volte abbiamo potuto constatare che i sondaggi dicono una cosa ma il sentire comune sembra dirne un’altra.

Questo vale in particolar modo per l’informazione quando si parla di pace e nonviolenza.

La gente vuole la guerra? Pensa che la violenza sia una buona soluzione?

In questo momento storico la tecnologia consente di realizzare qualunque tipo di consultazione e un paese veramente democratico dovrebbe mettere in moto strumenti di consultazione popolare.

Così abbiamo deciso di mettere in moto un piccolo servizio non di sondaggio ma di consultazione popolare aperta a tutti.

Sulla nostra pagina FaceBook alla sezione storie, apparirà una domanda a cui rispondere con un Sì o con un No, tutti i venerdì alle ore 9.00 GMT e sarà possibile rispondere a questa domanda fino alle 9.00 GMT del lunedì seguente. Dopodiché raccoglieremo i risultati ottenuti e li diffonderemo.

La domanda che faremo Venerdì 7 marzo è:

Pensi che con l’aumento delle spese militari l’Europa sarà più sicura?

Partecipate numerosi e passate parola !!

Olivier Turquet

12 anni dalla scomparsa del Comandante Hugo Chávez, un leader umanista dai sentimenti reali

Ieri, 5 marzo 2025, erano 12 anni dalla scomparsa del Comandante Hugo Chávez, un leader che ha segnato un prima e un dopo nella storia del Venezuela e dell’America Latina.

Il 4 febbraio 1992 è stato il punto di partenza del Venezuela Bolivariano quando, con l’Operazione Zamora, il comandante Hugo Chávez Frías e un gruppo di suoi compagni militari progressisti all’interno delle Forze Armate, costituirono il Movimento Rivoluzionario Bolivariano 200.
“La ribellione militare venezuelana del 1992 – aveva commentato il comandante Chávez – era inevitabile così come l’eruzione dei vulcani; una ribellione di questo tipo non è decretata, e per questo voglio trasmettere un ricordo eterno dei giovani soldati e civili delle ribellioni del 4 febbraio 1992 e del 27 novembre di quell’anno che passeranno alla storia…”.

Il Movimento Bolivariano Rivoluzionario-200, al quale fu impedito di usare il termine bolivariano poiché Bolívar è padre della patria e patrimonio di tutti i venezuelani, si dissolse quando Chavez fondò, il 21 ottobre 1997, il Movimiento Quinta República (MVR) che si definì come un “movimento umanista, socialista e patriottico” proprio come si definiva il suo leader. Alle elezioni del 1998 il MVR si presentò con la coalizione Polo Patriottico, composta insieme al Movimento al Socialismo (MAS), Movimento Elettorale del Popolo (MEP), Patria Per Tutti (PPT) e al Partito Comunista del Venezuela (PCV). La coalizione vinse le elezioni con il 56% dei voti e, alle elezioni presidenziali del 1999, Chávez fu eletto Presidente della Repubblica. Ebbe così inizio il lungo processo della Rivoluzione Bolivariana, che si consolidò quando nel 2008 il MVR confluì nel Partito Socialista Unito del Venezuela, il più grande partito della sinistra latinoamericana.

La morte di Chavez, conosciuto come il “Che Guevara del XXI secolo”, ha lasciato un vuoto profondo nei cuori di milioni di persone che lo avevano accompagnato nella sua lotta per la giustizia sociale, la sovranità e la dignità dei popoli.

Quel pomeriggio in ogni angolo del Venezuela non era presente solo un tipo di sentimento. Se qualcuno non era ancora convinto che il comandante Hugo Rafael Chávez Frías avesse raggiunto, in soli vent’anni, il rango di leader storico, lo tsunami emotivo provocato dalla sua scomparsa fisica deve aver cancellato ogni dubbio.

Tutti sapevano che la sua morte era imminente, ma ciò non ha diminuito l’impatto dell’annuncio fatto dall’allora vicepresidente Nicolás Maduro Moros il 5 marzo 2013. Come ha scritto Clodovaldo Hernández sul quotidiano Ciudad Ccs il 5 marzo 2020, ripreso in seguito da Laiguana.tv:

“Ciò che è successo è ciò che ci succede sempre con le persone che amiamo: ci rifiutiamo per molto tempo di accettare il peggio, ci aggrappiamo al minimo barlume di speranza e quando l’esito si verifica, tutta l’angoscia e la tristezza represse esplodono. Cercando di districare il groviglio dei sentimenti, troviamo innanzitutto, ovviamente, il dolore più autentico per la morte di una persona cara. Una delle caratteristiche della formidabile leadership di Chávez era la sua capacità di diventare parte della famiglia di ciascuno dei suoi sostenitori e simpatizzanti. Questa vicinanza non era solo una questione ideologica. Al contrario, ruppe con una vecchia tradizione di leader di sinistra socialmente incompetenti, studiosi di Marx, Lenin e Mao, ma incapaci di entrare in empatia con il popolo. Il caso di Chavez era più una questione di umanità. Alcuni politologi lo chiamano carisma, ma questa categoria ha sempre qualcosa di artificiale o di marketing, e in questo caso non si trattava di questo, bensì di una genuina identificazione con i sentimenti delle persone. Lo hanno confermato le monumentali mobilitazioni in occasione del suo funerale. Naturalmente, nel groviglio dei sentimenti, non tutto era amore e sofferenza per la scomparsa prematura di un leader che era, allo stesso tempo, padre, fratello, compagno o figlio (in senso figurato) dei suoi seguaci. Ci furono anche ondate di odio, disprezzo e gioia per la tragedia. Perché negarlo? È noto che in tutte le enclave borghesi e in certi quartieri medi regnava l’euforia. Ringraziarono il cancro, come aveva fatto in precedenza l’estrema destra argentina quando la stessa malattia si era portata via Eva Perón. Naturalmente fu una gioia molto amara, perché non si trattò di una vittoria leale su un avversario politico, ma di un trionfo discutibile, ottenuto per forza di un destino perverso. Inoltre, l’euforia degli oppositori doveva essere moderata per pura autoconservazione. Non sarebbe stato razionale ignorare il dolore di milioni di persone in lutto. Il terzo sentimento che si può identificare in quel groviglio di inizio marzo 2013 è la rabbia. Per illustrare questa terribile emozione potremmo facilmente usare quella canzone di Silvio Rodríguez, Días y flores, in cui dice in alcuni versi: «Potrebbe essere che alla gioia più profonda sia seguita la rabbia quel giorno / La semplice rabbia dell’uomo selvaggio / La rabbia bomba, la rabbia della morte / La rabbia, impero che uccide bambini / La rabbia ha fatto marcire il mio amore / La rabbia madre, per l’amor di Dio, ho freddo / La rabbia figlio, scarpa di terra / La rabbia dammi o ti farò la guerra / La rabbia ogni cosa ha il suo momento / La rabbia l’urlo se lo porta via il vento / La rabbia l’oro sulla coscienza / La rabbia accidenti!, pazienza, pazienza». C’era molta di quella rabbia tra le migliaia di persone che accompagnarono il corteo funebre del comandante; tra coloro che facevano lunghe file per vederlo per l’ultima volta; tra coloro che lanciavano qualche umile fiore dai loro balconi. Era la furia di una parte del popolo che si sentiva privata di un vero leader e che, per questo motivo, malediceva le vicissitudini della storia e metteva in discussione perfino la giustizia divina. Per alcuni chavisti, la cosa predominante era la disperazione. La certezza che i potenti avversari avessero finalmente raggiunto il loro obiettivo si radicava nei loro cuori. Come una violenta tempesta, la depressione collettiva ha devastato una parte significativa della base, come è stato poi dimostrato dal calo della forza elettorale nelle elezioni presidenziali vinte da Nicolás Maduro. Fortunatamente per l’eredità di Chavez, questo stato di paralizzante sconforto non era diffuso. Dall’amalgama di dolore e rabbia nacque un sentimento diverso da entrambi: l’impegno per le lotte che ancora si stavano sviluppando (…)”.

L’8 dicembre 2012, nel salutare il suo popolo, Chavez disse: “In qualsiasi circostanza dobbiamo garantire il progresso della Rivoluzione Bolivariana, il progresso vittorioso di questa Rivoluzione, costruendo la nuova democrazia, che qui è ordinata dal popolo nell’Assemblea Costituente (…) Nel quadro di questo messaggio, che ovviamente non avrei mai voluto trasmettervi, perché mi addolora veramente che questa situazione causi dolore, causi angoscia a milioni di voi, da quando abbiamo formato un solido… un’unica entità, perché come abbiamo detto e diciamo, in verità Chavez non è solo questo essere umano, Chavez è un grande collettivo, come diceva lo slogan della campagna: Chavez, cuore del popolo!”.

Solo quell’impegno collettivo ha permesso che, dodici anni dopo quel tragico pomeriggio, il Paese continui a resistere a ogni tipo di manovra golpista dell’estrema destra venezuelana, ad ogni tentativo di regime-change e ad ogni fattore di potere del mondo, permettendo ai veri familiari di quel leader di continuare a gridare a squarciagola: “Chavez è vivo e la lotta continua!”

Il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) ha convocato, proprio ieri, una mobilitazione in vari quartieri della città di Caracas per commemorare i 12 anni dalla scomparsa fisica, durante i quali è stato reso omaggio alla figura di Chávez in presenza delle autorità bolivariane e dei rappresentanti del Grande Polo Patriottico oltre che decine di migliaia di persone. Dallo storico quartiere 23 de Enero a Piazza O’Leary, a Paguita, a Piazza Miranda, al Parco Alí Primera, a Piazza Bolívar e al Calvario: centinaia di migliaia di persone in vari cortei a Caracas di motorizzati, studenti, persone della terza età, strutture organizzate, organizzazioni di base, movimenti sociali e semplici cittadini sia venezuelani che giunti dall’estero hanno portato un fiore nel punto dove è custodito il corpo del Comandate nel Cuartel de la Montaña, alla caserma del 4F (4 Febbraio).

 

Fonti da Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana e Comitato Italia-Venezuela Bolivariano

Foto dai canali Telegram @Mazo4f e https://t.me/OrlenysOV

Lorenzo Poli

Visio Mentis: un viaggio visivo tra culture e storie

Il 15 marzo 2025, prende il via un evento imperdibile per gli amanti della fotografia e dell’arte visiva: la Mostra Fotografica Internazionale “Visio Mentis”, un viaggio attraverso culture, paesaggi e storie raccontate tramite l’obiettivo di 27 artisti provenienti da ogni angolo del mondo.Curata da Marcello Pitardi e con la collaborazione di Pixel Photo Magazine, questa esposizione non è una semplice raccolta di immagini, ma una vera e propria finestra aperta su realtà diverse, esperienze umane che raccontano momenti di pura bellezza, ma anche di riflessione profonda. Ogni fotografia rappresenta una narrazione unica, un’opera che porta con sé una prospettiva, un’emozione, una visione del mondo che si intreccia con le tradizioni e i molteplici stili personali dei fotografi.

Visio Mentis non si limita a esporre immagini: invita i visitatori a riflettere sulla vastità e la complessità dell’esperienza umana, stimolando la curiosità e l’emozione. Le fotografie raccontano storie che superano i confini geografici e culturali, mettendo in evidenza la bellezza che ci circonda e che spesso rimane nascosta agli occhi distratti. L’abilità tecnica dei fotografi si sposa con il loro sguardo profondo sulla vita, capace di cogliere le sue infinite sfumature.

La mostra è un invito a celebrare la diversità e la creatività che caratterizzano il nostro pianeta. In un mondo sempre più interconnesso, la fotografia ha il potere di abbattere le barriere, unendo le persone e permettendo loro di vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri. Un’arte universale che ci invita a scoprire nuovi punti di vista e a rendere omaggio alla bellezza in tutte le sue forme.

Con Visio Mentis, ogni scatto è un’occasione per esplorare e immergersi nel linguaggio universale della fotografia, che parla a tutti, senza parole, ma con un’intensità capace di toccare il cuore e l’anima. L’esposizione si augura che possa ispirare, emozionare e stimolare una riflessione profonda su quanto sia meraviglioso e sorprendente il mondo che ci circonda.

Redazione Italia

Prossimo futuro n. 214  3 – 9 Marzo

Bollettino di informazione della redazione di Pressenza sugli eventi della prossima settimana. Inviare le notizie a redazioneitalia@pressenza.com entro la domenica prima dell’evento.

 

APPUNTAMENTI FISSI

 

Digiuno nonviolento

Ogni domenica

Prosegue la staffetta dei digiunanti per la pace organizzata da Coordinamento Capitanata per la pace – Arca della pace

Per maggiori informazioni: ARCA DELLA PACE – Coordinamento Capitanata per la pace

calzoni.pa@gmail.com

 

Genova. ora in silenzio contro la guerra

 

Tutti i mercoledì dalle 18,00 alle 19,00 in piazza De Ferrari sui gradini del palazzo ducale

 

Torino

 

Presenza di Pace  tutti i sabato mattina dalle ore 11 in Piazza Carignano

 

Firenze

 

Ogni prima domenica del mese in Piazza dell’Isolotto dalle ore 9,30 per tutta la mattinata Insieme per la Pace, maratona di letture e testimonianze per la pace.

 

Roma

 

Appuntamento tutti i giovedì alle 18.15, davanti al Teatro dell’Opera di Roma, angolo via Torino. sfilata silenziosa di fronte al Viminale, sede del Ministero degli Interni, per protesta contro le politiche migranticide; organizza da Mani Rosse Antirazziste.

No Other Land: tutte le proiezioni del documentario

Wanted Cinema, con il patrocinio di Amnesty International Italia, è lieta di presentare il documentario No Other Land (2024), premiato alla Berlinale 2024 e agli EFA (European Film Awards) 2024 come Miglior Documentario. Questo film, realizzato da un collettivo palestinese-israeliano di quattro giovani attivisti, è stato co-creato durante i tempi più bui e spaventosi della regione, come atto di resistenza creativa contro l’Apartheid e come ricerca di un cammino verso l’uguaglianza e la giustizia.

L’elenco delle proiezioni e dei cinema dove è in programmazione su trovano qui:

https://www.wantedcinema.eu/it/article/no-other-land

 

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

 

Trasformare lo spirito umano per un mondo libero di armi nucleari

31 gennaio-23 marzo 2025 Chiostro di Santa Maria Novella – Piazza della Stazione, 6 Firenze

Mostra multimediale promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

La mostra è aperta dal lunedì al giovedì, 9:00-19:00; dal venerdì alla domenica, 9:00-20:00; prenotazione necessaria per scuole e gruppi. Ingresso Gratuito

 

Il 43° Corteo di Carnevale di Scampia si inserisce nel più ampio Carnevale Sociale della Città Metropolitana di Napoli.

Sono previsti carnevali sociali in varie zone (vedi il manifesto), si stanno già organizzando cortei a:

* Lunedì 3 marzo 2025:
. PIANURA: ore 16:00 da Casa della Cultura, via Grottole, 1

* Martedì 4 marzo 2025:
. SOCCAVO: ore 10:30 da Piazza Orazio Coclite
. MONTESANTO: ore 14:00 dal Parco Sociale Ventaglieri.
. CENTRO STORICO: ore 14:00 da Santa Fede Liberata
. MEZZOCANNONE OCCUPATO: ore 14:00 da via Mezzocannone, 14
. QUARTIERI SPAGNOLI: ore 15:00 da Piazza Montecalvario


Infoline: https://www.felicepignataro.org/carnevale/diritti-vs-rovesci-ovverossia-cura-vs-emergenza

 

Costruire pace e diritti attraverso l’arte e la cultura

Martedì 4 Marzo 2025, ore 18.30

Via dei Latini 14, Roma (San Lorenzo)

Laboratorio visuale a partire dal libro di Gianmarco Pisa, “Le porte dell’arte. I musei come luoghi della cultura tra educazione basata negli spazi e costruzione della pace”, ed. bilingue italiano e inglese, con ampio corredo fotografico, Multimage, Firenze 2024.

Dialogano con l’autore:

Marco Inglessis (Energia per i Diritti Umani), Alessandro Calizza (artista), Francesca De Vito (Energia per i Diritti Umani), Beatrice Barone (volontaria del Servizio Civile), Angela Gatta (medico, volontaria di Energia), Caterina Pignotti (dottoranda in Peace Studies alla Sapienza Università di Roma) e Matteo Palombi (dottorando in Peace Studies alla Sapienza Università di Roma).

Reel: https://www.instagram.com/bibliotecadellanonviolenza/reel/DGXvgbnCcZD

Info:

https://www.facebook.com/energiaperidirittiumaniaps 

 

Combattenti per la Pace

Incontro con l’israeliana 𝐄𝐬𝐳𝐭𝐞𝐫 𝐊𝐨𝐫𝐚𝐧𝐲𝐢 e la palestinese 𝐑𝐚𝐧𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐦𝐚𝐧, co-direttrici dell’organizzazione pacifista nonviolenta Combattenti per la Pace, in collegamento video da Gerusalemme.

Appuntamento a CiviCa Biblioteca di Calenzano martedì 4 ᴍᴀʀᴢᴏ ᴀʟʟᴇ ᴏʀᴇ 17

Interverranno 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗮 𝗡𝗲𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶, Presidente commissione consiliare Pace e cooperazione; 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗕𝗼𝗻𝗮𝗶𝘂𝘁𝗶, Assessore alla Cooperazione internazionale; 𝗢𝗹𝗶𝘃𝗶𝗲𝗿 𝗧𝘂𝗿𝗾𝘂𝗲𝘁 Direttore di Multimage, editore del libro “Combattenti per la pace”. La cittadinanza è invitata a partecipare.

https://comune.calenzano.fi.it/it/news/incontro-con-l-associazione-comb…

 

A 80 anni dalla nascita dell’UDI

martedì 4 marzo alle ore 17 nell’aula A4 (edificio 12) dell’Università di Palermo in via delle Scienze, assemblea universitaria a 80 anni dalla nascita dell’UDI. Coordinano Daniela Dioguardi di UdiPalermo e Claudia Pedrotti, consigliera di fiducia di UniPa

 

Come incontrarsi attorno a un territorio: Mondeggi Bene Comune

5 marzo ore 17:30 Teatro Concordia , Cupramontana (AN)

Corso permanente di Economia Trasformativa “I Mercoledì della SET” FARE COMUNITA’ 1° Lezione Come incontrarsi attorno a un territorio Mondeggi Bene Comune Mercoledì 5 Marzo 2025 ore 17,30 CUPRAMONTANA – Teatro Concordia Sarà possibile partecipare all’incontro anche tramite PIATTAFORMA ZOOM. Il link di accesso va richiesto a info.universitapace@regione.marche.it entro il 4 Marzo Mondeggi Bene Comune è un’esperienza singolare di occupazione, uso civico e riparazione ecologica del territorio. Un’ esperienza che dura da dieci anni, e nella quale la pratica agroecologica intreccia con forza il tema dei beni comuni emergenti.

Per maggiori informazioni:

http://www.consiglio.marche.it/pace

Università per la pace delle Marche

info.universitapace@regione.marche.it

Verso l’otto marzo
Mercoledì 5 marzo a Palermo alle ore 17 presso l’edificio 1312 in viale delle scienze, incontro di Non Una Di Meno con sindacalist3, lavorator3, student3, disoccupat3, intermittent3, attivist3 per organizzare le iniziative dell’otto marzo.

Noi Madri per Madre Terra

giovedì 6 marzo, ore 18.00 BiblioteCaNova Isolotto – Via Chiusi, 4/3 A Firenze

Si inaugura il  ciclo di incontri a cura della Piccola Scuola di Pace Gigi Ontanetti L’urgenza della pace

Presentazione dei libri:

“Carcere ai ribell3”, a cura di Nicoletta Salvi Ouazzene (Multimage, 2025) е “Mamme Ribelli”, di Linda Maggiori (Terra Nuova Edizioni, 2024). Con le autrici e curatrici dei libri ed altre rappresentanti delle

Madri per Madre Terra. Presenta: Olivier Turquet.

Evento facente parte della rassegna Si scrive Marzo si legge Donna 2025

E-mail: bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it www.biblioteche.comune.fi.it

 

Scritti imprudenti

Giovedì 6 marzo ore 18:00, Casa per la pace “La Filanda” via Dei Canonici Renani, 8 Casalecchio di Reno BO

Presentazione del libro Scritti imprudenti, Idee e riflessioni intorno alla disabilità:

Claudio Imprudente, autore del volume e giornalista dialoga con Mons. Matteo Maria Zuppi

arcivescovo e presidente CEI, Modera Fabrizio Mandreoli, teologo e insegnante in carcere

 

Occupare l’utopia

Giovedì 6 marzo alle ore 17.00 al Laboratorio Ballarò,  Largo Rodrigo  Pantaleone 9, Palermo

Presentazione del volume Occupare l’utopia, Multimage 2025; presenti i curatori 

Toni Casano  e Antonio Minaldi insieme a svariati autori; coordina il dibattito 

Salvo Vaccaro

 

Idee e riflessioni intorno alla disabilità

Giovedì 6 marzo ore 18:00 Casa per la pace “La filanda”, via Dei Canonici Renani, 8 Casalecchio di Reno BO

Claudio Imprudente autore del volume “Scritti imprudenti” e giornalista dialoga con Mons. Matteo Maria Zuppi arcivescovo e presidente CEI; Modera Fabrizio Mandreoli teologo e insegnante in carcere

 

La scuola ripudia la guerra

6 marzo dalle 9,30  Via santa croce 16, Altamura (BA)

“Fare comunità non è mai un’ illusione”. Nel solco di queste parole, il comitato della pace di Altamura chiese mesi fa ai dirigenti e ai docenti delle scuole di secondo grado del nostro comune di collaborare per realizzare, tramite piccoli progetti, laboratori e seminari per “una rete delle scuole per la pace”. Per trasmettere i principi della non violenza e del pacifismo e per provare a scongiurare la militarizzazione nelle scuole, fenomeno che si sta diffondendo negli istituti di tutti i gradi dell’istruzione, dalle elementari all’ università, e su tutto il territorio nazionale. In quest’ottica collaborativa e comunitaria di cittadinanza attiva, tra società civile e istituzioni scolastiche, il 6 marzo p.v. partirà il primo appuntamento di quello che speriamo possa diventare un proficuo percorso per i giovani delle scuole di Altamura, perché accresca in loro il sentimento e la conoscenza dei principi della non violenza e del pacifismo. Nella giornata del 6 marzo presso il liceo classico e delle scienze umane Cagnazzi, dalle ore 9:30 e per tutta la mattinata, grazie alla disponibilità del dirigente Claudio Crapis e del professor Vincenzo Rinaldi, si svolgerà un seminario sui temi suddetti, con il giornalista professor Antonio Mazzeo, dell’ Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, autore del libro “La scuola va alla guerra”, e l’ antropologa Laura Marchetti, professoressa all’ università di Reggio Calabria. Nel pomeriggio si terrà una conferenza pubblica presso la sede del ex conservatorio Santa Croce, in cui interverranno, insieme ad Antonio Mazzeo e Vincenzo Rinaldi, i ragazzi delle Associazioni Studentesche Osa e Cambiare Rotta. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

Per maggiori informazioni:

https://www.facebook.com/share/p/1H1rBE7aia/

Comitato Altamura per la Pace Comitatoperlapacealtamura1960@gmail.com

 

La Palestina non è in vendita

venerdì 7 marzo alle ore di 17, presidio in via Vaccarini, a Palermo, davanti al Consolato statunitense per denunciare le complicità con il genocidio palestinese; farà seguito il 13 marzo alle 17 un’assemblea cittadina a Santa Chiara. Indicono: Real Palermo Con La Palestina, Caracol, Centro Sociale Anomalia, Antudo, Officina del Popolo, Pcl, Potere al Popolo.

La rivoluzione delle donne nel Rojava

venerdì 7 marzo alle ore 18 alla Casa della Cooperazione in via Ponte di Mare a Palermo si svolgerà una tavola rotonda su l movimento Jineology delle donne curde, promossa da BCSicilia, con interventi di Finella Giordano e Virginia Dessy.

 

Aperitivo di Presentazione del XXXIX Corso di formazione volontarie e volontari

Venerdì 7 marzo alle ore 19.00-21:30 Energia per i Diritti Umani Via dei Latini 14, Roma (San Lorenzo)

Presentazione del programma del XXXIX Corso di formazione per volontarie e volontari di Energia per i Diritti Umani. Sarà un percorso attraverso i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la solidarietà internazionale, l’educazione alla nonviolenza, l’empowement femminile e la scoperta della Nazionale Umana Universale! In presenza o on-line tutti i martedì dalle ore 19 alle ore 22 a partire dal’11 marzo . Il corso terminerà con un workshop di due giorni il fine settimana del 12 e 13 aprile. 

Per maggiori info:

email: corso-volontari@energiaperidirittiumani.it

https://energiaperidirittiumani.it/xxxix-corso-di-formazione-volontar%c9%99/

https://www.instagram.com/p/DGS2ehcsT5m/?igsh=MXc1bnAwNHA1NWZ5bA==

https://www.facebook.com/share/p/1H8mtYZYim/

Per iscriversi:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSebNFgPnbTe3qSYORkxQqfkGsNWe8YCSAA3WwpbXz_PiZid1w/viewform?usp=header

 

La pace va vissuta

8 Marzo 2025 orario 10.00-17.00 Baracche Verdi, Via degli Aceri 1 Firenze

Pillole di nonviolenza della Piccola Scuola di Pace “Gigi Ontanetti”. con Bar Zecharya

Di solito immaginiamo che la pace sia un accordo, un tipo di relazione fra nazioni, tribù, o persone. E se invece la pace fosse uno stato mentale, una disposizione del cuore, dalla quale possono emergere spontaneamente relazioni di rispetto e di benevolenza? Thich Nhat Hanh insegna che possiamo toccare la pace soltanto nel momento presente.

Ci riuniremo come comunità per mettere in pratica il suo insegnamento e sperimenteremo la pace in azione attraverso la parola amorevole e l’ascolto reciproco.

per iscriversi https://forms.gle/TNxTF68E25bJCaXE6

 

Donne per la pace

8 marzo 2025 ore 09:30 Auditorium scolastico Rione Paglia , Monteleone di Puglia (FG)

Premiazione di alcune donne distintesi per il loro impegno contro la guerra

Per il 2025 il Comune di Monteleone e la Regione Puglia attribuiranno il Premio di donna per la pace e la nonviolenza alla dott.ssa Lucia Capuzzi, redattrice di “Avvenire” e alla dott.ssa Khady Sene direttrice della Caritas della Diocesi di Foggia-Bovino.

Il premio a Lucia Capuzzi è un riconoscimento al suo instancabile e sincero impegno di giornalista di pace, sensibile al ruolo svolto dalle donne in aree di guerra per mitigare la violenza e avviare processi di dialogo tra le parti in conflitto e di riconciliazione. Khady Sene si è distinta nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, prima donna, immigrata senegalese, a divenire direttrice di una Caritas diocesana.

Il premio sarà loro consegnato la mattina dell’8 marzo festa internazionale delle donne, in una pubblica cerimonia che si svolgerà con inizio alle ore 10 presso l’auditorium scolastico del Comune di Monteleone di Puglia in presenza di sua Eccellenza il vescovo di Foggia mons. Giorgio Ferretti, del vice-presidente della regione Puglia on. Raffaele Piemontese, della Dirigente scolastica prof.ssa Roberta Saccinto, della dott.ssa Angela Zammuto, educatrice del Centro Gandhi di Pisa, del sindaco di Monteleone Giovanni Campese.

Per maggiori informazioni:

Comune, Istituto Martin Luther King, Centro Gandhi

centro@gandhiedizioni.com

8 marzo a Palermo
Due manifestazioni per l’8 marzo a Palermo: al mattino la marcia “Camminiamo per i diritti” organizzata dal Coordinamento Donne CGIL nel quartiere Ballarò (appuntamento nella piazza antistante San Saverio alle 9.30), per il lavoro, la cittadinanza e contro la violenza di genere e, al pomeriggio, il tradizionale corteo di Non Una Di Meno (con partenza da piazza Indipendenza).

“Matilde travolta dalla guerra”
Domenica 9 marzo dalle ore 18 alle ore 21 a Palermo presso l’Officina Sociale Zona Aut (Via Corrado Lancia, 32) per iniziativa di Radio Aut e AUTori Resistenti sarà presentato il libro di Giacomo Massimiliano Desiante “Matilde travolta dalla guerra” (Edizioni del Sud). Sarà presente l’autore.

Redazione Italia

Ultima Generazione: assolti a Milano

ULTIMA GENERAZIONE: MILANO, ASSOLTI PER L’AZIONE ALL’INSTALLAZIONE L.O.V.E. DI CATTELAN

Coscienti di essere dalla parte giusta della Storia.

Milano, 3 marzo 2025 –

Stamattina presso il tribunale di Milano si è tenuta l’udienza per l’azione del 15 gennaio 2023 sul basamento dell’opera L.O.V.E di Maurizio Cattelan. Le persone coinvolte di Ultima Generazione sono 3 Fioretta, Sandro e Leonardo. I capi di imputazione: art. 110 c.p,, 518 duoedecies cp.

Il Comune di Milano si è costituito parte civile, e nell’udienza del 18 marzo 2024 il giudice ha accettato la richiesta della difesa e dell’avvocato del Comune di poter accedere all’istituto della giustizia riparativa, introdotta dalla Riforma Cartabia, mentre il PM ha chiesto l’assoluzione.

Il giudice al termine dell’udienza ha assolto le tre persone per mancanza di querela.

Gli attivisti hanno dichiarato: “Il percorso di giustizia riparativa intrapreso con il Comune di Milano ha rappresentato un’importante opportunità di dialogo e comprensione reciproca.

Gli incontri hanno avuto un valore significativo per noi, poiché hanno permesso di superare stereotipi e pregiudizi, creando uno spazio di confronto autentico.

Grazie alla mediazione, abbiamo avuto modo di spiegare le nostre motivazioni, il perché del nostro attivismo, e a chi erano rivolte le nostre azioni.

Questo primo passo ha posto le basi per un’apertura al dialogo, permettendoci di essere visti non solo come attivisti, ma come individui con ragioni profonde e legittime preoccupazioni per la crisi climatica.

Uno dei risultati concreti di questo processo è stata la decisione condivisa di organizzare un evento pubblico incentrato non sul reato in sé, ma sulle vere vittime della crisi climatica.

Per noi è stato molto importante riportare testimonianze diretta da persone coinvolte nelle alluvioni in Emilia-Romagna.

Questo percorso ha evidenziato quanto sia necessario spostare l’attenzione dalla criminalizzazione delle azioni di protesta alla vera questione centrale: l’emergenza climatica e la responsabilità politica nell’affrontarla”.

ORGOGLIOSI DI ANDARE A PROCESSO, PERCHÉ SIAMO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA.

La disobbedienza civile funziona ed è urgente agire; nei prossimi 20 anni, l’Italia subirà un aumento delle temperature fino a 3°C, con siccità prolungate e un calo delle risorse idriche del 30-40%, soprattutto al Centro-Sud.

La desertificazione minaccerà il 20% del territorio, riducendo i raccolti fino al 50% e aumentando i costi alimentari. Eventi estremi più frequenti causeranno danni alle coltivazioni e all’economia agricola.

SIAMO IN EMERGENZA: QUESTE AZIONI NONVIOLENTE SONO NECESSARIE IN TEMPI DI CRISI.

Il governo continua a ignorare la situazione e protegge solo gli interessi delle élite.

È fondamentale continuare, perché la crisi climatica è anche una crisi democratica. Il ddl Sicurezza ne è una dimostrazione.

Siamo contenti che venga riconosciuta la nonviolenza delle nostre azioni. Quello che facciamo è partecipazione politica: stiamo esercitando un diritto costituzionale e siamo soddisfatti che almeno il sistema giudiziario lo riconosca.

Stiamo rivitalizzando la democrazia.

Ultima Generazione

Manifesti per la pace. Una videointervista a Vittorio Pallotti.

Vittorio Pallotti, insegnante, è uno dei più noti pacifisti bolognesi.

Da sempre impegnato sui temi e pratiche della nonviolenza ( e promotore della nascita di una redazione bolognese di Pressenza) è stato collaboratore dello scrittore Carlo Cassola,e per una serie di circostanze ha dato vita al CDMPI (Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista internazionale ,sito web https://www.cdmpi.it/ ).

Così scrive nel sito Pallotti : “Chi l’avrebbe detto che i manifesti che, nei primi anni ’80, andavo raccogliendo nelle grandiose manifestazioni contro gli euromissili (a Roma, Bonn, Amsterdam, Ginevra, …) avrebbero costituito, di lì a qualche anno, il nucleo della raccolta denominata prima ”Mostra del manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza” e poi, dal 1993, Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale ?

Credo utile che questa esperienza, che ho vissuto fin dall’inizio in prima persona, venga fatta conoscere perché rappresenta l’ennesima dimostrazione di come un atto semplice e spontaneo com’è quello di raccogliere un manifesto o una locandina e di conservarlo (magari sotto il letto, come ho fatto io) possa assumere col tempo importanza dal punto di vista culturale e politico.

Infatti, dal 1985 a oggi i manifesti del Centro sono passati da circa 200 a 7000 e hanno permesso la realizzazione di almeno 300 esposizioni in diverse località dell’Italia, oltre che in Svizzera.

Inoltre, attorno alla Mostra itinerante si è sviluppata una lunga serie di iniziative collaterali: dai tavoli che esponevano pubblicazioni e gadget pacifisti, alle conferenze e alle proiezioni di diapositive e audiovisivi, agli spettacoli teatrali, ai concerti, alle feste.

La raccolta dei manifesti è avvenuta e tuttora avviene in modo il più delle volte casuale e rappresenta una piccolissima parte dei manifesti prodotti sul tema della pace: è solo la punta di un grande iceberg.

L’insieme della raccolta tocca argomenti che testimoniano vari aspetti delle idee e attività del multiforme pacifismo contemporaneo: obiezione di coscienza e servizio civile, obiezione di coscienza alle spese militari, difesa popolare nonviolenta, economia e pace, fame e disarmo, educazione alla pace, nucleare civile e militare, antimilitarismo nonviolento, ecc.

Vi sono rappresentati pensieri anche molto diversi tra loro e questa pluralità di idee è stata salvaguardata per poter offrire un punto di riferimento contemporaneo e memoria storica.

Per evitare che il possibile smarrimento di qualche manifesto originale ne rendesse definitiva e irreparabile la perdita, abbiamo iniziato a fotografare in diapositiva buona parte dei manifesti dell’Archivio, mentre ora stiamo li stiamo digitalizzando.

Tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il contributo determinante dei militanti dell’associazione ”Antimilitarismo e disobbedienza nonviolenta – A.D.N.” di Bologna.

Dal 1984 decine di persone, con un lavoro di volontariato hanno permesso di rendere sempre più grande e viva la Mostra fino a provocare, nel 1993, la creazione del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale – C.D.M.P.I..

Nel 1994 l ‘amico prof. Tonino Drago, docente presso il dipartimento ‘Scienze della pace’ dell’Università di Pisa, ci invitò, partendo dall’Archivio dei manifesti del nostro Centro, a costruire a Bologna un museo per la pace italiano.

Ci abbiamo provato e il nostro progetto è diventato realtà con il trasferimento del Centro presso la Casa per la pace “La Filanda” a Casalecchio di Reno (BO).

Ci pare anche utile segnalare che dal 2002 il CDMPI fa parte della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e ha iniziato un rapporto di collaborazione con alcune realtà sia europee (Bradford –GB, Wolfsegg-A, Norimberga – D, …) che extra-europee (Kochi – Giappone, New York – USA, Samarcanda – Uzbekistan, …).

Abbiamo donato al Comune di Casalecchio di Reno (BO) l’intero Archivio dei manifesti, mantenendone a nostro carico la sola gestione.

E’ il risultato di un rapporto positivo costruito nel tempo con l’associazione “Percorsi di Pace” di Casalecchio e con lo stesso Comune (dimostratosi attento e sensibile allo sviluppo di culture e pratiche di pace), nel contempo un modo per contraccambiare e valorizzare la decisione del Comune di creare nel proprio territorio una Casa per la pace.”

Alcune settimane fa la giornalista Silvia Montevecchi, autrice di una serie di video-interviste a vari personaggi, pubblicate su Youtube, ne ha realizzata una con Vittorio Pallotti, facendogli raccontare la sua storia e approfondendo la nascita e sviluppo del CDMPI.

L’intervista, di 53 minuti, è visibile al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=MWjGa2UftxM

Redazione Bologna

Caserta:impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Edizione speciale del decennale della Fiaccola della Pace verso la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e delle ingiustizie”, per ricordare il 25° di Antonio Sottile, il 30° di Giuseppe Macchiarelli e il 30°-31° di don Peppe Diana.

Si è svolto ad Alife, cuore del Parco Regionale del Matese, in provincia di Caserta.

Una grande mobilitazione studentesca che ha visto scendere in piazza e marciare per la Pace oltre 300 alunni dei due Istituti secondari di secondo grado del plessi residenti in Alife.

Sabato 1 Marzo si è assistito a qualcosa di veramente straordinario che solo nelle grandi città è possibile vedere, ma grazie alla pronta adesione degli Istituti scolastici che hanno risposto all’invito del Movimento Internazionale per la Pace III Millennio campano, ente promotore della storica mobilitazione della “Fiaccola della Pace” legata al tema dei 100 anni di guerre, è stato reso possibile tutto ciò e si è potuto realizzare un altro miracolo della Pace, nel segno e nel ricordo di Antonio, detto “Tony”; Giuseppe, detto Geppino e di Don Peppe Diana, “tre figure- hanno fatto sapere gli organizzatori- accomunate dall’unica sete di Pace e di Giustizia”.

Un po’ di storia: Antonio Sottile, Medaglia d’Oro Al Valor Civile, originario di Alife, cadde insieme al collega Albero De Falco a Brindisi la notte tra il 23 e 24 Febbraio dell’anno 2000, durante un servizio di perlustrazione mentre cercavano di contrastare l’arrivo dei contrabbandieri della SCU;

Giuseppe Macchiarelli originario di Alife, fondatore dell’Associazione Solidarietà e promotore di tante iniziative a sostegno delle fasce più deboli e dei profughi di guerra, cadde il 15 Marzo dell’anno 1995 durante la Strage della Conservatoria dei Registri Immobiliari in Santa Maria Capua Vetere(Ce);

Don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe e prete di frontiera impegnato sui fronti della Pace e della Giustizia, fu ucciso dalla camorra il giorno del suo onomastico poco prima di celebrare messa, il 19 Marzo dell’anno 1994.

Un grande messaggio di testimonianza rivolto ai giovani e ai partecipanti, è emerso durante la giornata, attraverso il messaggio del Tenente Colonnello Luigi Acanfora, Comandante di Gruppo Guardia di Finanza della Compagnia di Aversa(Ce), Caserma intitolata proprio al Finanziere Scelto Antonio Sottile e presente insieme al Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese, Pasquale Cirelli. Il Colonnello ha ricordato la figura del Sottile e l’impegno, nonostante i tempi difficili, di non lasciarsi prendere dalla paura e dallo scoraggiamento, ma di andare sempre oltre, afferrare la strada della verità e difendere sempre gli alti valori della Giustizia. “Siate sempre dalla parte della verità”, ha concluso.

A seguire la testimonianza della Comunità Capi del Gruppo Scout di Casal di Principe 1 che hanno ricordato l’impegno di don Diana: La manifestazione odierna non deve concludersi ad una semplice marcia, e poi il giorno dopo tutto come prima, significa camminare ogni giorno incontrare volti, luoghi, osservare e vedere qualcosa che non va e pensare di cambiarlo. Per progettare un cambiamento dobbiamo fare resistenza e allora scendiamo nelle piazze a dire che quel qualcosa non va bene, perchè se ancora nel 2025 dobbiamo parlare di Pace significa che non siamo stati bravi e poveri ragazzi. Perdonateci se vi stiamo lasciando un mondo schifoso, non siamo stati abbastanza bravi, ma voi siete stati molto bravi perché sentire Calamandrei e Beccaria significa che avete dei docenti bravissimi. Fate un applauso a voi. Progettate cambiamenti!”.

A seguire la moglie di Giuseppe Macchiarelli, Angela Zoccolillo, che ha ricordato il forte impegno nel sociale del compianto compagno di vita.” Giuseppe (detto Geppino) era un ragazzo giovane come voi e vulcanico, fu spinto da una fede profonda che lo portò ad essere un Testimone, impegnato accanto ai più fragili, nella tutela dei valori e della difesa della vita, per questo dopo tanti anni lo ricordiamo insieme a Tony e a don Peppino Diana, per quella luce che questi tre testimoni avevano dentro. A voi capiterà nella vita di trovarvi di fronte a momenti di difficoltà, un voto andato male, un litigio con un fidanzato o una fidanzata, un tradimento di un amico e altro… ma io voglio dirvi di non rimanere piegati su voi stessi perché non siete fatti per il fango della terra, ma per la luce. Dio ha messo il soffio della vita in ciascuno di voi e ha messo la luce, capace di illuminarvi anche nei momenti di buio e di difficoltà. Dietro queste nubi c’è sempre un sole che splende e voi questo sole dovete cercarlo nella vostra vita. Voi siete fatti per la luce, per essere portatori di bene. Siete stati creati per essere luce del mondo e sale della terra. Richiamando le parole di Angela, la Presidente del Movimento per la Pace ha ricordato l’obiettivo della Fiaccola della Pace.“ La Fiaccola della Pace ricorda a ciascuno di noi l’impegno nel custodire la luce della memoria e l’impegno nel tenere sempre accesa la fiamma della Pace attraverso l’impegno quotidiano. Dopo la tempesta sorge sempre l’arcobaleno a simboleggiare che la Speranza deve alimentare il nostro vivere e che dobbiamo andare oltre il buio per cercare e costruire Pace ”.

Le docenti delle scuole hanno lavorato sinergicamente con gli alunni, veri protagonisti della giornata, presentando dei pensieri e delle riflessioni da loro sviluppate con le quali hanno voluto ricordare le figure dei tre testimoni, pensieri sulla Pace, pensieri tratti dagli scritti di Don Diana e di Giuseppe Macchiarelli, ed anche disegni sulla Pace, pensieri tratti da Piero Calamandrei padre della Costituzione e Cesare che fu tra i massimi esponenti dell’illuminismo italiano, dimostrando ancora una volta l’encomiabile lavoro della comunità educante scolastica eccellenza della nostra terra. Un ramoscello di ulivo dell’Albero della Pace in ricordo di Antonio Sottile, Giuseppe Macchiarelli e don Peppe Diana è stato consegnato a tutti i presenti in ricordo della giornata, in segno di impegno e di memoria.

Redazione Italia

Oscar 2025. La prima cerimonia post Trump 2, la vendetta

James Cameron, vincitore di tre Oscar, canadese di nascita che non ha mai richiesto la cittadinanza statunitense, ha rivelato durante una recente intervista a Stuff di aver accelerato i tempi per ottenere quella neozelandese, definendo ‘terribile’ la rielezione di Donald Trump e spiegando così le ragioni del suo trasferimento: “Non voglio più vedere la faccia di quel tizio in prima pagina sul giornale. In America è inevitabile, è come essere costretti a guardare un incidente d’auto più e più volte“.

Una fake news sulla notte degli Oscar diventata virale ha messo in bocca a Robert De Niro “fuck Trump”, cosa che agli Oscar De Niro non ha pronunciato, ma sono arcinote e verificabili online le sue definizioni sull’attuale presidente degli Stati Uniti. Ad esempio, il Fatto Quotidiano del 24 maggio 2024 riporta un video in cui De Niro parlava così di Trump: “È un clown, ma questa città è accomodante: ai pagliacci fa spazio. Li abbiamo dappertutto: le persone fanno cose folli per strada e noi siamo tolleranti, fa parte della nostra cultura. Con Trump non dobbiamo. Una persona come Trump potrebbe gestire il Paese in un modo che non funziona. E lo sappiamo tutti. Non voglio spaventarvi. Anzi no, vi voglio spaventare! Se Trump torna alla Casa Bianca potrete dare il bacio di addio alla libertà di cose che oggi diamo per scontate. E le elezioni dimenticatele! È finita. Lui non vuole andarsene. Sappiatelo. Non se ne andrà mai”.

Nella notte degli Oscar il mondo del cinema, superate le cicatrici lasciate dagli scioperi dello scorso anno, negli occhi ancora gli incendi di Los Angeles, per la quasi totalità schierato a favore dei diritti umani, celebra una cerimonia dove il disagio della nuova amministrazione americana pesa sotterraneamente: qua e là si sono notate anche spille pro-Palestina e coccarde giallo-blu pro-Ucraina, ma il pensiero politico dei più non appare, semmai traspare. Anche loro, umani come tutti noi, potrebbero essere rimasti pietrificati dagli eventi e devono riprendersi.

Conan O’ Brien, il comico che ha condotto la serata, ha fatto solo qualche battuta sull’attualità. In riferimento ad Anora, l’opera che ha vinto il premio più importante e che racconta l’amore tra una lavoratrice del sesso e il figlio di un oligarca russo, ha detto: “Immagino che gli americani siano felici di vedere qualcuno che si oppone davanti a un russo potente”.

Adrien Brody, al suo secondo Oscar come miglior attore protagonista per The Brutalist, film su un sopravvissuto all’Olocausto, ha invitato a cercare soluzioni di fratellanza contro la guerra, l’oppressione sistematica, l’antisemitismo.

Zoe Saldana, nel ricevere il premio come miglior attrice non protagonista di “Emilia Perez” ha voluto sottolineare di essere «la figlia orgogliosa di genitori immigrati».

Daryl Hannah, chiamata a presentare la statuetta per il miglior montaggio per Anora, ha esclamato “Slava Ucraine”, “Gloria all’Ucraina”, a sostegno della popolazione ucraina dopo il tragico meeting con Trump.

L’attualità è entrata con forza grazie alla vittoria come miglior documentario di No Other Land, diretto da due palestinesi e due israeliani che raccontano i tentativi dell’esercito israeliano di demolire le case di una comunità palestinese in Cisgiordania,  Masafer Yatta. Sul palco il regista palestinese Basel Adra ha detto: “Sono diventato padre due mesi fa e la mia speranza è che mia figlia non debba vivere la mia stessa vita di oggi, avendo sempre paura dei coloni, della violenza, delle demolizioni e degli sfollamenti forzati”.

Il collega israeliano Yuval Abraham gli ha fatto eco sottolineando come lui abbia libertà di movimento mentre la legge militare soggioga l’amico Basel. Abraham ha criticato la politica Usa di sostegno alle azioni militari a Gaza aggiungendo: “Abbiamo fatto questo film, palestinesi e israeliani, perché insieme le nostre voci sono più forti”.

Il film sugli inizi di Trump imprenditore (The Apprentice di Ali Abbasi), che ha avuto moltissimi problemi di distribuzione, non ha ottenuto alcun riconoscimento, ma quello intorno a questo film resta, nel mondo del cinema, un silenzio assordante.

Ed ecco tutti i riconoscimenti assegnati

Miglior film – Anora

Miglior regia – Sean Baker (Anora)

Miglior attrice protagonista – Mikey Madison (Anora)

Miglior attore protagonista – Adrien Brody (The Brutalist)

Miglior attrice non protagonista – Zoe Saldana (Emilia Perez)

Miglior attore non protagonista – Kieran Culkin (A real pain)

Miglior sceneggiatura originale – Anora

Miglior sceneggiatura non originale – Conclave

Miglior film internazionale – I’m still here (Brasile)

Miglior fotografia – The Brutalist

Miglior colonna sonora originale – The Brutalist

Miglior montaggio – Anora

Migliori costumi – Paul Tazewell (Wicked)

Miglior scenografia – Wicked

Miglior canzone originale – El Mal (Emilia Perez)

Miglior trucco – The Substance

Miglior film di animazione – Flow

Migliori effetti sonori – Dune: Part Two

Migliori effetti speciali – Dune: Part Two

Miglior documentario – No other land

Miglior cortometraggio documentario – The only girl in the orchestra

Miglior corto di animazione – In the Shadow of The Cypress

 

 

Bruna Alasia

Oscar 2025. “No other land”, lotta di un palestinese contro l’espulsione, torna nelle sale e su MUBI

MUBI, il distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, è lieto di annunciare che No other land, il documentario scritto, diretto, prodotto e montato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal, sarà prossimamente disponibile in esclusiva su MUBI. Il film, che torna nelle sale italiane il 6 marzo distribuito da Wanted Cinema, ha appena vinto il Premio Oscar come Miglior Documentario dopo aver conquistato il Premio per il Miglior Documentario e il Premio del Pubblico alla Berlinale 2024 e il Premio come Miglior Documentario agli European Film Awards 2024.

Un’opera intensa e profondamente umana, No other land racconta la lotta di Basel Adra, giovane attivista palestinese di Masafer Yatta, insediamento rurale della Cisgiordania, contro l’espulsione forzata della sua comunità da parte dell’esercito israeliano. Sin dall’infanzia, Basel assiste alla progressiva distruzione del suo villaggio e inizia a documentarla con la sua videocamera: ogni volta che i carri armati e le ruspe avanzano, ogni volta che le case vengono rase al suolo, lui è lì, testimone di quello che è considerato il più grande sfollamento forzato mai avvenuto nella Cisgiordania occupata.

Nel suo percorso incontra Yuval Abraham, giovane giornalista israeliano che sceglie di unirsi alla sua battaglia. Per oltre cinque anni, i due collaborano per documentare le violenze e le ingiustizie, settimana dopo settimana, mese dopo mese. Il loro legame, però, è segnato da una profonda disuguaglianza: Basel vive sotto un’occupazione militare brutale, mentre Yuval, da israeliano, gode di libertà e diritti che all’amico sono negati.

Ciò che nasce come una collaborazione diventa un’amicizia solida, alimentata dall’urgenza di raccontare e denunciare. Il documentario, frutto del lavoro di un collettivo palestinese-israeliano, è stato realizzato con mezzi minimi e senza una produzione alle spalle, nei momenti più difficili per Basel e la sua comunità. Un’opera nata come resistenza creativa all’apartheid e atto di lotta per la giustizia e l’uguaglianza, che ha portato inaspettatamente i suoi autori a diventare tra i cineasti più premiati e acclamati del 2024.

SINOSSI

Per mezzo decennio, Basel Adra, un attivista palestinese, filma la distruzione della sua comunità di Masafer Yatta da parte dell’occupazione israeliana, mentre costruisce un’insolita alleanza con un giornalista israeliano che desidera unirsi alla sua lotta.

BIOGRAFIE DEI REGISTI

Basel Adra è un avvocato, giornalista e regista palestinese originario di Masafer Yatta. È attivista e documentarista dall’età di 15 anni, impegnato nella lotta contro l’espulsione di massa della sua comunità da parte di Israele in Cisgiordania.

Rachel Szor è una direttrice della fotografia, montatrice e regista israeliana originaria di Gerusalemme.

Hamdan Ballal è un fotografo, regista e contadino palestinese di Susya, che ha lavorato come ricercatore per diversi gruppi per i diritti umani contrari all’occupazione.

Yuval Abraham è un regista e giornalista investigativo israeliano originario di Gerusalemme.

Redazione Italia

La rete ENAAT contrasta gli appelli al riarmo con un nuovo sito

In occasione della Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e della non proliferazione, e alla vigilia del Vertice europeo straordinario sulla difesa che dovrebbe confermare una spinta al riarmo senza precedenti a livello dell’UE (in contraddizione con l’idea originaria di un’Unione concepita come “progetto di pace”) i gruppi pacifisti di tutta Europa rilanciano i loro sforzi per controllare un irresponsabile commercio di armi alimentato da spese militari insensate e pericolose.

“Questo nuovo sito web è una risorsa importante per attivisti, giornalisti, politici e tutti coloro che vogliono saperne di più sull’UE e sull’industria militare. In questi tempi di sostegno apparentemente illimitato all’industria delle armi e di rapida militarizzazione, è necessario presentare fatti e analisi e ascoltare voci con prospettive critiche sugli sviluppi attuali”, dichiara Francesco Vignarca, Coordinatore Campagne di Rete Italiana Pace Disarmo e membro del Direttivo di ENAAT.

L’ultimo decennio ha visto una rapida evoluzione a livello europeo per quanto riguarda il sostegno all’industria degli armamenti: dagli strumenti di finanziamento come il Fondo europeo per la difesa (European Defence Fund EDF) all’Act in Support of Ammunition Production (ASAP, per produrre milioni in munizioni) fino all’appena annunciato piano ReArm Europe. “Questi fondi e i prestiti in arrivo equivalgono a sovvenzioni volte a rafforzare la competitività globale dell’industria europea degli armamenti, cioè ad aumentare le esportazioni di armi e a ridurre i controlli e le restrizioni che vi si applicano”, avverte Wendela de Vries, ricercatrice di Stop Wapenhandel e membro del Direttivo di ENAAT.

L’ENAAT (European Network Against Arms Trade) e le organizzazioni che ne fanno parte hanno monitorato attentamente questi sviluppi dal 2016 e pubblicano regolarmente informazioni e analisi sulla loro attuazione e sulle aziende che ne beneficiano. Sul nuovo sito web si possono trovare rapporti, schede informative e notizie, oltre a informazioni su campagne ed eventi.

Un’altra caratteristica fondamentale del sito è il “browser delle esportazioni di armi” che visualizza i valori delle esportazioni di armi da parte degli Stati membri dell’UE dal 1998. I risultati di ricerca di questo strumento possono essere ordinati in vari modi per ottenere informazioni sui principali esportatori, sui clienti più importanti e sui tipi di attrezzature militari esportate dai Paesi dell’UE. Basato sui rapporti ufficiali annuali sulle esportazioni di armi dell’UE stessa, il sito web dell’ENAAT è l’unica fonte online che presenta queste cifre in una forma facilmente consultabile e utilizzabile.

La newsletter “News from the Brussels Bubble” viene pubblicata a cadenza periodica e presenta un elenco di brevi notizie con link di approfondimento, che coprono i principali sviluppi relativi ai finanziamenti dell’UE all’industria degli armamenti e ad altri aspetti della militarizzazione dell’UE, compreso il cosiddetto “Fondo europeo per la pace”. Tutte le edizioni sono disponibili sul sito web.

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ENAAT è una rete informale auto-organizzata di 21 gruppi pacifisti di 14 Paesi europei, fondata nel 1984, che cerca di limitare o fermare il commercio internazionale di armi attraverso la ricerca, la pubblicazione, l’advocacy e le campagne pubbliche. Il progetto dell’ENAAT “Disarmare il progetto europeo” monitora gli sviluppi a livello europeo, in particolare le politiche che assegnano fondi europei all’industria delle armi.

Rete Italiana Pace e Disarmo