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Un regalo inaccettabile alle Big Tech

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L’inserimento di icone e riferimenti a piattaforme private come Facebook, Instagram, X (ex Twitter) e altre su siti istituzionali o di servizio pubblico, come RAI Play, solleva importanti questioni riguardanti la neutralità tecnologica, la dipendenza da piattaforme proprietarie e la privacy degli utenti. Questa pratica, spesso adottata senza un adeguato dibattito pubblico, rappresenta una forma indiretta di promozione di aziende private, con potenziali implicazioni negative per i cittadini e le istituzioni stesse.

Problemi Associati alla Promozione di Big Tech su Siti Pubblici

  1. Pubblicità Gratuita per Aziende Private Ogni link o icona di Meta, X o TikTok su un sito istituzionale o pubblico indirizza traffico verso aziende private, rafforzando il loro monopolio senza alcun beneficio diretto per il cittadino. Questo tipo di promozione indiretta contribuisce a consolidare il potere di mercato di queste grandi aziende tecnologiche, senza che vi sia un ritorno tangibile per la collettività.

  2. Mancanza di Neutralità Tecnologica I siti pubblici dovrebbero garantire pluralità e indipendenza. Citare solo alcune piattaforme significa escludere alternative come Mastodon, PeerTube o Pixelfed, che potrebbero offrire soluzioni più aperte e decentralizzate. La neutralità tecnologica implica che le istituzioni pubbliche non dovrebbero favorire una piattaforma rispetto a un'altra, ma piuttosto promuovere un ecosistema digitale diversificato e inclusivo.

  3. Dipendenza da Piattaforme Proprietarie Se le istituzioni comunicano solo tramite social centralizzati e commerciali, costringono di fatto i cittadini ad avere un account su queste piattaforme per accedere a informazioni pubbliche. Questo crea una forma di dipendenza tecnologica che limita la libertà di scelta degli utenti e rafforza il controllo delle big tech sulle comunicazioni pubbliche.

  4. Privacy e Sorveglianza Meta, Google e simili tracciano gli utenti anche quando visitano siti pubblici, violando potenzialmente la privacy degli utenti (in contrasto con il GDPR in Europa). L’inserimento di icone e link a queste piattaforme può facilitare la raccolta di dati personali, esponendo i cittadini a rischi di sorveglianza e profilazione.

Possibili Alternative e Soluzioni

  1. Usare Social con Protocolli Aperti Invece di dipendere da piattaforme centralizzate, enti pubblici potrebbero adottare o supportare alternative decentralizzate come:

    • Mastodon: Un’alternativa a X (ex Twitter) che utilizza il protocollo ActivityPub per la decentralizzazione.

    • Pixelfed: Un’alternativa a Instagram che consente agli utenti di ospitare le proprie immagini su server indipendenti.

    • PeerTube: Un’alternativa a YouTube che permette la condivisione di video senza dipendere da un unico fornitore di servizi.

    • Matrix: Un protocollo aperto per chat e comunicazioni pubbliche che garantisce la privacy e la sicurezza degli utenti.

  2. Creare Piattaforme Pubbliche per la Comunicazione Lo Stato o le amministrazioni locali potrebbero sviluppare e mantenere propri social network basati su software open-source e protocolli aperti. Alcuni esempi di progetti esistenti includono:

    • Il governo tedesco ha adottato Mastodon per la comunicazione istituzionale.

    • La Francia ha vietato l’uso di WhatsApp e Telegram per le comunicazioni ufficiali, spingendo verso l’adozione di Matrix.

  3. Separare l’Informazione Pubblica dalla Dipendenza Social Le istituzioni dovrebbero privilegiare siti web ufficiali e mailing list per comunicazioni importanti, lasciando i social come canali secondari. Inoltre, dovrebbero evitare pulsanti e icone di social privati sui siti pubblici, o almeno affiancarli con alternative decentralizzate.

Conclusione

Inserire icone di Meta, X e Instagram su siti pubblici è di fatto una pubblicità gratuita per aziende private. Sarebbe più corretto privilegiare strumenti con protocolli aperti o sviluppare soluzioni autonome, evitando così di rafforzare monopoli privati con il supporto involontario di istituzioni pubbliche. Questa è una sfida importante per chi promuove software libero e autonomia digitale, e richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire un accesso equo e sicuro alle informazioni pubbliche.

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