Gli amici di Archeologia Informatica (Retrocampus.com) mi hanno dedicato questa bella chiacchierata di retrocomputing in cui ho caoticamente ripercorso alcune delle tappe forse poco note della mia storia informatica.
Notevoli e graditissimi gli inserti video che illustrano le cose di cui parliamo, dai fogliettini di bianchetto per le macchine per scrivere al Commodore PET passando per WordStar, CICS/MVS, l’autoscrittura di software per impaginare e per fare backup predittivo, desktop publishing con WordPerfect 5.1 e Ventura Publisher per GEM, le BBS l’arrivo di Internet… e tanto altro. Buona visione!
Un paio di correzioni al volo (scusate, andavo a memoria e per alcuni episodi sono passati più di quarant’anni):
- il mainframe IBM sul quale ho mosso i primi passi era un 43xx, diversamente da quello che dico nell’intervista
- il software che scrissi per generare pagine “camera ready” per i libri non era per la stampante ad aghi ma era per la stampante laser GQ-3500 della Epson (non-Postscript), che fu poi sostituita dalla Apple LaserWriter che cito, e il libro impaginato con questa tecnica rocambolesca era effettivamente Modelli matematici e simulazione (1988) del Gruppo Editoriale Jackson.