Il Canada deve affrontare scelte fondamentali
Le dichiarazioni radicali del nuovo presidente americano hanno galvanizzato la società e il governo canadese. Hanno unito i canadesi e migliorato notevolmente le possibilità del partito liberale al governo di vincere le prossime elezioni. Il Presidente Trump ha minacciato di annettere il Canada, il che significherebbe più che raddoppiare il territorio degli Stati Uniti. Trump si è ripetutamente rivolto al primo ministro canadese chiamandolo “governatore del 51° Stato”. Ha anche introdotto nuovi e drastici dazi doganali (tariffe nel linguaggio di Trump) sulle importazioni dal Canada, una misura che ha un impatto negativo sull’economia canadese.
Queste turbolenze hanno messo in evidenza la dipendenza del Canada dagli Stati Uniti. Non è la prima volta che i rischi di tale dipendenza diventano evidenti. Ad esempio, durante l’ epidemia di COVID-19, gli americani hanno sottratto forniture mediche vitali destinate al Canada. All’epoca sostenevo che il Canada avrebbe dovuto ridurre la sua dipendenza dal vicino meridionale e diversificare le sue catene di approvvigionamento e, più in generale, ristrutturare le sue relazioni economiche e finanziarie. Con il potere americano in declino, invitavo Ottawa a emanciparsi da Washington.
Tuttavia, il governo canadese non ha ascoltato l’appello lanciato, ovviamente, da molti altri oltre a me. Ciò è stato particolarmente ironico, dato che il Canada aveva a lungo consigliato all’Ucraina di prendere le distanze dal suo potente vicino, la Russia, fin dall’indipendenza politica dell’Ucraina nel 1991.
Ci sono modi graduali e non bellicosi per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti stringendo legami più stretti con altre potenze. Eppure, invece di migliorare le relazioni con Cina, India e Russia – tutte e tre con tassi di crescita economica impressionanti – il Canada le ha peggiorate. Il governo Trudeau ha invece compiuto tentativi apparentemente atavici di riavvicinamento all’Europa. Tuttavia, la salute economica in declino della maggior parte delle nazioni europee rende l’integrazione economica con esse poco vantaggiosa.
Le sanzioni europee contro la Russia – adottate per volere di Washington – e la distruzione di un importante gasdotto proveniente da quel Paese, molto probabilmente eseguita da parte degli Stati Uniti, hanno seriamente compromesso la Germania (tasso di crescita meno 0,3), tradizionalmente considerata la locomotiva industriale d’Europa. Le aperture del Canada verso l’Europa potrebbero quindi rivelarsi insufficienti a mitigare i danni causati dal potente vicino meridionale.
In uno dei suoi ultimi discorsi da primo ministro, Trudeau ha ribadito la determinazione del suo governo a resistere alle azioni punitive americane. Ha lamentato il fatto che “gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra commerciale contro il Canada, il loro partner e alleato più stretto, il loro amico più caro. Allo stesso tempo, parlano di lavorare positivamente con la Russia, placando Vladimir Putin…”. È improbabile che questo tipo di rimprovero possa ammorbidire la posizione di Trump.
Sebbene il Canada si sia impegnato ad aumentare il proprio budget militare, ciò non ha lo scopo di scoraggiare l’esplicita minaccia di annessione da parte degli Stati Uniti, anche se nessun altro Paese sta cercando di porre fine all’esistenza stessa del Canada. La nuova enfasi sul rafforzamento delle forze armate è ufficialmente giustificata dalla percezione di una minaccia da parte di Cina e Russia, oltre che dalla necessità di aiutare l’Ucraina a sostenere il suo sforzo bellico.
Le forze canadesi rimangono profondamente integrate con le loro controparti americane e, in ogni caso, la resistenza armata è impensabile come mezzo per salvaguardare l’indipendenza del Canada. Pochi canadesi si offrirebbero volontari per ripetere il tragico errore dell’Ucraina di combattere il suo più potente vicino orientale. Per questo motivo, le risorse promesse ai militari dovrebbero essere utilizzate per rafforzare lo stato sociale canadese, soprattutto per aiutare gli indigenti, il cui numero è in costante aumento, e per riorientare l’attività economica verso le regioni in costante crescita.
Poiché il Canada si trova di fronte a una vera e propria minaccia esistenziale da parte degli Stati Uniti, il suo governo deve cercare alleanze alternative. Si può solo sperare che il nuovo governo liberale di Mark Carney trovi la forza di prendere iniziative coraggiose. L’annunciata revisione dell’acquisto di 88 caccia F-35 dalla Lockheed Martin sembra giustificare questa speranza. I cambiamenti radicali in atto a Washington richiedono una trasformazione altrettanto radicale delle relazioni internazionali di Ottawa.
Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid.