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Petizione Camera/Senato: Richiesta di intervento legislativo sul tema della Neutralità Tecnologica

Alla Camera dei Deputati / Al Senato della Repubblica
 

Oggetto: Richiesta di intervento legislativo sul tema della Neutralità Tecnologica
 

Il sottoscritto Vincenzo De Simone, xxxxxx, cittadino italiano, con il presente atto, ai sensi dell’Articolo 50 della Costituzione Italiana e del Regolamento della Camera dei Deputati / Senato della Repubblica, presenta la seguente petizione:

Premessa

L’inserimento di icone e riferimenti a piattaforme private come Facebook, Instagram, X (ex Twitter) e altre su siti istituzionali o di servizio pubblico, come RAI Play, solleva importanti questioni riguardanti la neutralità tecnologica, la dipendenza da piattaforme proprietarie e la privacy degli utenti. Questa pratica, spesso adottata senza un adeguato dibattito pubblico, rappresenta una forma indiretta di promozione di aziende private, con potenziali implicazioni negative per i cittadini e le istituzioni stesse.

Problemi Associati alla Promozione di Big Tech su Siti Pubblici

  1. Pubblicità Gratuita per Aziende Private Ogni link o icona di Meta, X o TikTok su un sito istituzionale o pubblico indirizza traffico verso aziende private, rafforzando il loro monopolio senza alcun beneficio diretto per il cittadino. Questo tipo di promozione indiretta contribuisce a consolidare il potere di mercato di queste grandi aziende tecnologiche, senza che vi sia un ritorno tangibile per la collettività.

  2. Mancanza di Neutralità Tecnologica I siti pubblici dovrebbero garantire pluralità e indipendenza. Citare solo alcune piattaforme significa escludere alternative come Mastodon, PeerTube o Pixelfed, che potrebbero offrire soluzioni più aperte e decentralizzate. La neutralità tecnologica implica che le istituzioni pubbliche non dovrebbero favorire una piattaforma rispetto a un'altra, ma piuttosto promuovere un ecosistema digitale diversificato e inclusivo.

  3. Dipendenza da Piattaforme Proprietarie Se le istituzioni comunicano solo tramite social centralizzati e commerciali, costringono di fatto i cittadini ad avere un account su queste piattaforme per accedere a informazioni pubbliche. Questo crea una forma di dipendenza tecnologica che limita la libertà di scelta degli utenti e rafforza il controllo delle big tech sulle comunicazioni pubbliche.

  4. Privacy e Sorveglianza Meta, Google e simili tracciano gli utenti anche quando visitano siti pubblici, violando potenzialmente la privacy degli utenti (in contrasto con il GDPR in Europa). L’inserimento di icone e link a queste piattaforme può facilitare la raccolta di dati personali, esponendo i cittadini a rischi di sorveglianza e profilazione.

Negli Stati Uniti, i siti istituzionali del governo e del Congresso non mostrano icone social per diverse ragioni, tra cui:

  1. Neutralità e imparzialità – Le istituzioni pubbliche devono mantenere una posizione neutrale e non possono favorire piattaforme commerciali private come Facebook, Twitter/X o Instagram, evitando così il rischio di sembrare affiliate a determinati servizi.

  2. Sicurezza e privacy – I siti governativi seguono linee guida molto rigide in materia di protezione dei dati personali e sicurezza informatica. L'integrazione di strumenti di terze parti potrebbe comportare la raccolta di dati degli utenti da parte di aziende private.

  3. Accessibilità e conformità – I siti ufficiali devono rispettare le linee guida federali come il Section 508, che garantisce l'accessibilità digitale. Alcuni widget di social media potrebbero non rispettare questi standard.

  4. Indipendenza da piattaforme private – Il governo degli Stati Uniti cerca di evitare dipendenze da servizi commerciali che potrebbero essere soggetti a censure, cambiamenti di policy o chiusure improvvise.

  5. Evita la politicizzazione – I social media sono spesso associati a dibattiti polarizzati e propagazione di fake news. Per mantenere la comunicazione ufficiale chiara e autorevole, si evita di enfatizzare questi canali.

 

Richiesta

Alla luce di quanto esposto, il sottoscritto chiede alla Camera dei Deputati / Senato della Repubblica di:

  1. Usare Social con Protocolli Aperti. Invece di dipendere da piattaforme centralizzate gli enti pubblici dovrebbero adottare o supportare alternative decentralizzate come:
     

    • Mastodon: Un’alternativa a X (ex Twitter) che utilizza il protocollo ActivityPub per la decentralizzazione.

    • Pixelfed: Un’alternativa a Instagram che consente agli utenti di ospitare le proprie immagini su server indipendenti.

    • PeerTube: Un’alternativa a YouTube che permette la condivisione di video senza dipendere da un unico fornitore di servizi.

    • Matrix: Un protocollo aperto per chat e comunicazioni pubbliche che garantisce la privacy e la sicurezza degli utenti.

  2. Creare Piattaforme Pubbliche per la Comunicazione. Lo Stato o le amministrazioni locali potrebbero sviluppare e mantenere propri social network basati su software open-source e protocolli aperti. Alcuni esempi di progetti esistenti includono: - Il governo tedesco ha adottato Mastodon per la comunicazione istituzionale. - La Francia ha vietato l’uso di WhatsApp e Telegram per le comunicazioni ufficiali, spingendo verso l’adozione di Matrix.
  3. Separare l’Informazione Pubblica dalla Dipendenza Social. Le istituzioni dovrebbero privilegiare siti web ufficiali e mailing list per comunicazioni importanti, lasciando i social come canali secondari eliminando pulsanti e icone di social privati sui siti pubblici.

Conclusione
Confidando nella sensibilità delle istituzioni e nella volontà di agire nell’interesse della collettività, il sottoscritto chiede che la presente petizione sia esaminata con attenzione e che vengano adottati provvedimenti concreti per rispondere alle problematiche indicate.

Ringraziando per l’attenzione, resto in attesa di un cortese riscontro.

Salerno, 25 febbraio 2025


Vincenzo De Simone

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