L’educazione affettiva e sessuale in adolescenza: a che punto siamo?
L’adolescenza è una fase fondamentale e delicata dello sviluppo, in cui le ragazze e i ragazzi iniziano a delineare sempre di più le sfaccettature della propria identità, incluse le dimensioni legate all’affettività e alla sessualità, e a costruire basi fondamentali per la cura del proprio benessere fisico, psicologico e relazionale. Una recente indagine di Save The Children, attraverso un approccio multi-metodo, cerca di approfondire i temi della consapevolezza degli adolescenti e delle famiglie riguardo alla sessualità e all’affettività, compreso il tema della salute sessuale e riproduttiva e dell’accesso ai servizi. L’indagine “L’educazione affettiva e sessuale in adolescenza: a che punto siamo?”, realizzata in collaborazione con IPSOS, esplora i mezzi informativi su cui i giovani fanno affidamento, le pratiche di prevenzione del rischio da loro adottate, il ruolo della famiglia e dei servizi nell’educazione affettiva e sessuale, con un’attenzione particolare alle possibili nuove sfide e opportunità legate dal digitale nelle relazioni intime tra i giovani.
Dall’indagine emerge che oggi solo il 47% degli adolescenti, ovvero meno di una/o su due, ha ricevuto un’educazione sessuale a scuola, una percentuale che scende al 37% al Sud e nelle Isole. Nella maggior parte dei casi, l’educazione sessuale a scuola è stata affrontata in modo sporadico: il 44% riporta di aver partecipato a lezioni che si sono svolte solo per qualche settimana, mentre il 32% parla di un unico evento isolato di una giornata. L’82% di chi ha partecipato a corsi di educazione sessuale a scuola li ha considerati in ogni caso utili e arricchenti. Tra gli altri dati significativi, il 66% degli adolescenti ha avuto esperienze sessuali. Le principali motivazioni sono per curiosità e scoperta per il 55% degli intervistati, seguite dal desiderio di intimità e affetto e dalla percezione che fosse il momento giusto. È preoccupante, invece, il dato che riguarda il 16% che lo ha fatto per non sentirsi diversa/o e quasi uno su 10 per le pressioni del/della partner.
Dall’analisi di Save the Children emerge che sono stati fatti passi in avanti nel dialogo tra giovani e genitori sui temi della sessualità. Infatti, il 68% dei giovani dichiara di aver ricevuto un’educazione sessuale in famiglia con una maggiore prevalenza tra i ragazzi e le ragazze della fascia d’età 14-15 anni. Dal punto di vista dei genitori, il 75% si sente a proprio agio a parlare di sessualità con i figli e più di uno su 10 si è trovato ad affrontare le relazioni “tossiche” dei propri figli. Ben il 95% dei genitori, ovvero più di 9 genitori su 10 ritengono utile fare educazione affettiva e sessuale a scuola, dando la giusta attenzione alle diverse fasce d’età, e sempre un’alta percentuale di genitori, ovvero il 91%, è d’accordo con l’utilità di istituire l’educazione sessuale e affettiva come materia obbligatoria per i giovani. Allo stesso tempo, il 92% ritiene necessario fornire un supporto formativo ai genitori stessi per affrontare i temi della sessualità con i propri figli. Emerge, quindi, un chiaro messaggio, ovvero l’importanza di fornire a tutte e tutti gli strumenti di base per aiutare i giovani a comprendere al meglio le complessità emotive, sociali e culturali. Strumenti in grado di affrontare il tema della sessualità e dell’affettività, trattando argomenti come consenso, rispetto, benessere, interazioni sicure nel mondo digitale, prevenzione della violenza e delle discriminazioni, salute sessuale e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili.
È principalmente online che gli adolescenti cercano informazioni da soli sulla sessualità: il 47% degli intervistati sceglie siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali e il 57% quando vuole approfondire il tema delle infezioni sessualmente trasmissibili. Altre fonti includono libri o manuali scientifici per le infezioni sessualmente trasmissibili per il 22% degli intervistati. I video pornografici per le pratiche sessuali vengono utilizzati dal 22%. Per le ricerche su sessualità e affettività, il web rimane la risorsa principale, ma quando non cercano in autonomia, ragazze e ragazzi si rivolgono a diverse figure: per le infezioni sessualmente trasmissibili, i genitori sono indicati come prima fonte di informazioni (46%), seguiti da amici o amiche (42%); per le pratiche sessuali, gli amici sono la fonte principale (57%), seguiti dai genitori (31%). Quasi un adolescente su 4 ritiene la pornografia una rappresentazione realistica dell’atto sessuale. Mentre il 17% dei ragazzi e delle ragazze è d’accordo che l’autoproduzione di materiale pornografico possa aiutarlo/a a soddisfare alcune necessità economiche. Il 12% ritiene che il sesso online abbia lo stesso valore di quello dal vivo. Per il 22% di loro è usuale condividere contenuti intimi tramite smartphone.
Save the Children ribadisce l’importanza di inserire l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, con l’obiettivo di: aumentare le life-skills personali, relazionali, comunicative ed affettive; favorire le capacità riflessive sui propri stati affettivi e sui modelli di relazione tra compagne/i e con gli adulti; aumentare la consapevolezza della sessualità come dimensione globale della persona, nei vari aspetti biologico-riproduttivo, psico-affettivo e socio-relazionale; contrastare fenomeni di violenza di genere, stereotipi e discriminazioni; incrementare le informazioni corrette su temi legati al periodo di crescita degli studenti e delle studentesse. Save the Cildren ha lanciato anche la campagna “Facciamolo in classe”, insieme al Movimento Giovani per Save the Children e alla TV host & content creator Aurora Ramazzotti, per l’introduzione di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole (https://www.youtube.com/watch?v=laKioiKIY7s).
Qui il Rapporto di Save the Children: https://s3-www.savethechildren.it/public/allegati/leducazione-affettiva-e-sessuale-adolescenza-che-punto-siamo.pdf.