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Torino

Operatori del sociale di nuovo in piazza: la rivendicazione prosegue davanti al Comune di Torino

Continua la protesta degli operatori del settore contro la politica al ribasso dei servizi sociali, messa in atto dal Comune di Torino e per il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto alla giusta retribuzione, al motto di “non siamo solo rette”.

Dopo il primo momento di protesta (qui è possibile evincere un’analisi più approfondita della situazione e delle richieste dei lavoratori), oggi, lunedì 24 marzo 2025, oltre 200 persone tra operatori socio sanitari, educatori, utenti dei servizi e le loro famiglie, si sono ritrovati davanti al Municipio di Torino in Piazza Palazzo di Città.

Le parole d’ordine non sono cambiate, quanto mai attuali:

  • revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento:
  • rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore:
  • riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori;
  • difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa.

Da citare la performance “La danza del disoccupato”, a cura della compagnia teatrale della cooperativa Arcobaleno, composta in gran parte da disabili.

Al termine del Consiglio Comunale che si stava nel frattempo svolgendo al Municipio, l’Assessore alle politiche sociali Rosatelli ed altri consiglieri sono scesi nella piazza dove c’è stato un confronto con i lavoratori, con un impegno a incontrarsi nuovamente e ad una audizione in comune.

Prossimo appuntamento: manifestazione del 12 aprile.

Gianluca Gabriele

Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio

Torino. 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. 

Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. 

Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. 

Mentre l’Europa – e il mondo – accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo.

No al nuovo polo bellico di Leonardo e Politecnico! 

Non contino sulla nostra rassegnazione! 

Come gocce continueremo ad alimentare la marea che li sommergerá.

Lo dobbiamo a chi, ogni giorno, muore per le armi che si progettano e costruiscono a due passi dalle nostre case. 

Lo dobbiamo a chi viene massacrato, in Congo, in Sudan, in Ucraina, a Gaza, Siria… Lo dobbiamo a chi muore lungo le frontiere che separano i sommersi dai salvati. 

Lo dobbiamo a chi non ci sta, a chi lotta contro gli Stati, i confini, i nazionalismi. 

Non esistono popoli oppressi, perché la nozione di popolo è alla radice di ogni nazionalismo, di ogni trappola inventata dai potenti per arruolare i corpi e le coscienze. 

Noi non appoggiamo di nessun popolo, noi sosteniamo oppresse e oppressi di ogni dove.

Noi siamo fianco di chi diserta. Noi siamo disertori di tutte le guerre. 

La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!

 

Assemblea Antimilitarista

antimilitarista.to@gmail.com

L'articolo Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio proviene da .

Operatori del sociale di nuovo in piazza: la rivendicazione prosegue davanti al Comune di Torino

Continua la protesta degli operatori del settore contro la politica al ribasso dei servizi sociali, messa in atto dal Comune di Torino e per il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto alla giusta retribuzione, al motto di “non siamo solo rette”.

Dopo il primo momento di protesta (qui è possibile evincere un’analisi più approfondita della situazione e delle richieste dei lavoratori), oggi, lunedì 24 marzo 2025, oltre 200 persone tra operatori socio sanitari, educatori, utenti dei servizi e le loro famiglie, si sono ritrovati davanti al Municipio di Torino in Piazza Palazzo di Città.

Le parole d’ordine non sono cambiate, quanto mai attuali:

  • revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento:
  • rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore:
  • riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori;
  • difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa.

Da citare la performance “La danza del disoccupato”, a cura della compagnia teatrale della cooperativa Arcobaleno, composta in gran parte da disabili.

Al termine del Consiglio Comunale che si stava nel frattempo svolgendo al Municipio, l’Assessore alle politiche sociali Rosatelli ed altri consiglieri sono scesi nella piazza dove c’è stato un confronto con i lavoratori, con un impegno a incontrarsi nuovamente e ad una audizione in comune.

Prossimo appuntamento: manifestazione del 12 aprile.

Gianluca Gabriele

Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio

Torino. 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. 

Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. 

Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. 

Mentre l’Europa – e il mondo – accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo.

No al nuovo polo bellico di Leonardo e Politecnico! 

Non contino sulla nostra rassegnazione! 

Come gocce continueremo ad alimentare la marea che li sommergerá.

Lo dobbiamo a chi, ogni giorno, muore per le armi che si progettano e costruiscono a due passi dalle nostre case. 

Lo dobbiamo a chi viene massacrato, in Congo, in Sudan, in Ucraina, a Gaza, Siria… Lo dobbiamo a chi muore lungo le frontiere che separano i sommersi dai salvati. 

Lo dobbiamo a chi non ci sta, a chi lotta contro gli Stati, i confini, i nazionalismi. 

Non esistono popoli oppressi, perché la nozione di popolo è alla radice di ogni nazionalismo, di ogni trappola inventata dai potenti per arruolare i corpi e le coscienze. 

Noi non appoggiamo di nessun popolo, noi sosteniamo oppresse e oppressi di ogni dove.

Noi siamo fianco di chi diserta. Noi siamo disertori di tutte le guerre. 

La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!

 

Assemblea Antimilitarista

antimilitarista.to@gmail.com

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Operatori del sociale di nuovo in piazza: la rivendicazione prosegue davanti al Comune di Torino

Continua la protesta degli operatori del settore contro la politica al ribasso dei servizi sociali, messa in atto dal Comune di Torino e per il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto alla giusta retribuzione, al motto di “non siamo solo rette”.

Dopo il primo momento di protesta (qui è possibile evincere un’analisi più approfondita della situazione e delle richieste dei lavoratori), oggi, lunedì 24 marzo 2025, oltre 200 persone tra operatori socio sanitari, educatori, utenti dei servizi e le loro famiglie, si sono ritrovati davanti al Municipio di Torino in Piazza Palazzo di Città.

Le parole d’ordine non sono cambiate, quanto mai attuali:

  • revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento:
  • rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore:
  • riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori;
  • difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa.

Da citare la performance “La danza del disoccupato”, a cura della compagnia teatrale della cooperativa Arcobaleno, composta in gran parte da disabili.

Al termine del Consiglio Comunale che si stava nel frattempo svolgendo al Municipio, l’Assessore alle politiche sociali Rosatelli ed altri consiglieri sono scesi nella piazza dove c’è stato un confronto con i lavoratori, con un impegno a incontrarsi nuovamente e ad una audizione in comune.

Prossimo appuntamento: manifestazione del 12 aprile.

Gianluca Gabriele

Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio

Torino. 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. 

Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. 

Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. 

Mentre l’Europa – e il mondo – accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo.

No al nuovo polo bellico di Leonardo e Politecnico! 

Non contino sulla nostra rassegnazione! 

Come gocce continueremo ad alimentare la marea che li sommergerá.

Lo dobbiamo a chi, ogni giorno, muore per le armi che si progettano e costruiscono a due passi dalle nostre case. 

Lo dobbiamo a chi viene massacrato, in Congo, in Sudan, in Ucraina, a Gaza, Siria… Lo dobbiamo a chi muore lungo le frontiere che separano i sommersi dai salvati. 

Lo dobbiamo a chi non ci sta, a chi lotta contro gli Stati, i confini, i nazionalismi. 

Non esistono popoli oppressi, perché la nozione di popolo è alla radice di ogni nazionalismo, di ogni trappola inventata dai potenti per arruolare i corpi e le coscienze. 

Noi non appoggiamo di nessun popolo, noi sosteniamo oppresse e oppressi di ogni dove.

Noi siamo fianco di chi diserta. Noi siamo disertori di tutte le guerre. 

La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!

 

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Operatori del sociale di nuovo in piazza: la rivendicazione prosegue davanti al Comune di Torino

Continua la protesta degli operatori del settore contro la politica al ribasso dei servizi sociali, messa in atto dal Comune di Torino e per il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto alla giusta retribuzione, al motto di “non siamo solo rette”.

Dopo il primo momento di protesta (qui è possibile evincere un’analisi più approfondita della situazione e delle richieste dei lavoratori), oggi, lunedì 24 marzo 2025, oltre 200 persone tra operatori socio sanitari, educatori, utenti dei servizi e le loro famiglie, si sono ritrovati davanti al Municipio di Torino in Piazza Palazzo di Città.

Le parole d’ordine non sono cambiate, quanto mai attuali:

  • revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento:
  • rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore:
  • riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori;
  • difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa.

Da citare la performance “La danza del disoccupato”, a cura della compagnia teatrale della cooperativa Arcobaleno, composta in gran parte da disabili.

Al termine del Consiglio Comunale che si stava nel frattempo svolgendo al Municipio, l’Assessore alle politiche sociali Rosatelli ed altri consiglieri sono scesi nella piazza dove c’è stato un confronto con i lavoratori, con un impegno a incontrarsi nuovamente e ad una audizione in comune.

Prossimo appuntamento: manifestazione del 12 aprile.

Gianluca Gabriele

Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio

Torino. 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. 

Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. 

Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. 

Mentre l’Europa – e il mondo – accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo.

No al nuovo polo bellico di Leonardo e Politecnico! 

Non contino sulla nostra rassegnazione! 

Come gocce continueremo ad alimentare la marea che li sommergerá.

Lo dobbiamo a chi, ogni giorno, muore per le armi che si progettano e costruiscono a due passi dalle nostre case. 

Lo dobbiamo a chi viene massacrato, in Congo, in Sudan, in Ucraina, a Gaza, Siria… Lo dobbiamo a chi muore lungo le frontiere che separano i sommersi dai salvati. 

Lo dobbiamo a chi non ci sta, a chi lotta contro gli Stati, i confini, i nazionalismi. 

Non esistono popoli oppressi, perché la nozione di popolo è alla radice di ogni nazionalismo, di ogni trappola inventata dai potenti per arruolare i corpi e le coscienze. 

Noi non appoggiamo di nessun popolo, noi sosteniamo oppresse e oppressi di ogni dove.

Noi siamo fianco di chi diserta. Noi siamo disertori di tutte le guerre. 

La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!

 

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Operatori del sociale di nuovo in piazza: la rivendicazione prosegue davanti al Comune di Torino

Continua la protesta degli operatori del settore contro la politica al ribasso dei servizi sociali, messa in atto dal Comune di Torino e per il riconoscimento della loro professionalità e del loro diritto alla giusta retribuzione, al motto di “non siamo solo rette”.

Dopo il primo momento di protesta (qui è possibile evincere un’analisi più approfondita della situazione e delle richieste dei lavoratori), oggi, lunedì 24 marzo 2025, oltre 200 persone tra operatori socio sanitari, educatori, utenti dei servizi e le loro famiglie, si sono ritrovati davanti al Municipio di Torino in Piazza Palazzo di Città.

Le parole d’ordine non sono cambiate, quanto mai attuali:

  • revisione integrale delle tariffe dei servizi socio-sanitari in accreditamento:
  • rispetto degli aumenti previsti dai CCNL di settore:
  • riconoscimento e valorizzazione dell’importanza dei lavoratori;
  • difesa dei servizi erogati e della loro qualità per permettere agli utenti ed alle loro famiglie una vita dignitosa.

Da citare la performance “La danza del disoccupato”, a cura della compagnia teatrale della cooperativa Arcobaleno, composta in gran parte da disabili.

Al termine del Consiglio Comunale che si stava nel frattempo svolgendo al Municipio, l’Assessore alle politiche sociali Rosatelli ed altri consiglieri sono scesi nella piazza dove c’è stato un confronto con i lavoratori, con un impegno a incontrarsi nuovamente e ad una audizione in comune.

Prossimo appuntamento: manifestazione del 12 aprile.

Gianluca Gabriele

Disarmiamo la guerra! Antimilitaristi contro la Città dell’Aerospazio

Torino. 23 marzo. Visita a sorpresa al cantiere della Città dell’Aerospazio in corso Marche, dove, da circa un mese sono cominciati i lavori di demolizione della palazzina 27 della ex Alenia – Aermacchi. 

Un manichino insanguinato, scritte, fumogeni, cartelli che ci ricordano le vite rubate dalle bombe, dalle armi, dalle guerre. Guerre tra potenti che si contendono risorse, potere, indifferenti alla distruzione di città, alla contaminazione dell’ambiente, al futuro negato di tanta parte di chi vive sul pianeta. 

Le macerie sono solo buoni affari per un capitalismo vorace e distruttivo che ha una sola logica, quella del profitto ad ogni costo. Uomini, donne, bambine e bambini sono solo pedine sacrificabili in un gioco terribile, che non ha altro limite se non quello imposto dalla forza di oppress e sfruttat, che si ribellano ad un ordine del mondo intollerabile. 

Mentre l’Europa – e il mondo – accelerano una folle corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo.

No al nuovo polo bellico di Leonardo e Politecnico! 

Non contino sulla nostra rassegnazione! 

Come gocce continueremo ad alimentare la marea che li sommergerá.

Lo dobbiamo a chi, ogni giorno, muore per le armi che si progettano e costruiscono a due passi dalle nostre case. 

Lo dobbiamo a chi viene massacrato, in Congo, in Sudan, in Ucraina, a Gaza, Siria… Lo dobbiamo a chi muore lungo le frontiere che separano i sommersi dai salvati. 

Lo dobbiamo a chi non ci sta, a chi lotta contro gli Stati, i confini, i nazionalismi. 

Non esistono popoli oppressi, perché la nozione di popolo è alla radice di ogni nazionalismo, di ogni trappola inventata dai potenti per arruolare i corpi e le coscienze. 

Noi non appoggiamo di nessun popolo, noi sosteniamo oppresse e oppressi di ogni dove.

Noi siamo fianco di chi diserta. Noi siamo disertori di tutte le guerre. 

La guerra è a due passi dalle nostre case: fermiamola!

 

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