Pochissimi sanno che a partire del 2021 l’Ucraina aveva cominciato la svendita di oltre il 50% dei suoi terreni coltivabili a società straniere.
L’inizio della pratica denominata Land Grabbing (Accaparramento delle terre, fenomeno economico esploso nel 2008, che ha dato vita a un flusso di investimenti e di capitali finalizzato all’acquisizione di terreni per lo sviluppo di monocolture, biocarburanti o per lo sfruttamento delle foreste) era iniziato già prima ed era stato più volte denunciato in rapporti e articoli risalenti al 2013-2014-2015.
Era il 2013 quando Cristina Plank, Docente del Dipartimento di Scienze politiche, pubblicò un breve rapporto dal titolo: “L’accaparramento delle terra nera di oligarchi ucraini e investitori internazionali” https://www.tni.org/files/download/12._ukraine.pdf dove spiegava i meccanismi con cui già all’epoca si aggirava la moratoria sulla vendita dei terreni agricoli ucraini a beneficio di oligarchi ucraini e investitori esteri.
Nel 2015 invece apparve un articolo sull’autorevole Guardian, che parlava apertamente di “Centinaia di milioni di dollari in finanziamenti per lo sviluppo provenienti dal ramo investimenti della Banca Mondiale che hanno finanziato la controversa espansione dell’impero agroalimentare di miliardari Ucraini legati a investimenti stranieri, in un contesto di crescente preoccupazione per il fatto che la terra e l’agricoltura nel Paese stiano cadendo sempre più nelle mani di pochi ricchi individui.” https://www.theguardian.com/global-development/2015/jul/30/ukraine-agribusiness-firms-quiet-land-grab-development-finance
Facendo ulteriori ricerche lo stesso fenomeno viene riportato all’interno di una interrogazione parlamentare del senato australiano redatta da Sheila Newman, Assessore all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, nella contea di Mornington a Melbourne, Australia; consulente ambientale, ricercatrice ed esperta nella gestione integrata dei terreni agricoli. https://www.cfmp.org.au/events/council-elections/sheila-newman-yamala-fcc/
E qui si apre un vero e proprio mondo con svariati riferimenti e fonti:
L’interrogazione parlamentare australiana rimanda a varie questioni relative al sostegno alla guerra ucraina da parte del governo australiano. Tra i vari punti uno in particolare rimanda alla questione dal titolo: “Sequestro della proprietà territoriale ucraina, il disastro della ricetta capitalista.”
La questione della sottrazione della terra viene introdotta con una frase molto significativa: “Ironicamente, sia i nazionalisti che i cittadini ucraini ricordano con orrore come i loro nonni persero la loro terra con la nazionalizzazione dei terreni agricoli sotto i sovietici, ma adesso la stessa terra la stanno perdendo sotto il capitalismo globale, a causa della mercificazione, senza nessun controllo.
A seguire è interessantissimo il contributo della Prof.ssa Olena Borodina, Dirigente del Dipartimento di economia e politica della trasformazione agraria presso l’Istituto di economia dell’Accademia nazionale delle scienze (NAS) Ucraina. https://nas.gov.ua/en/employee/nasborodinaolena
“Prima della disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991, tutta la terra era di proprietà
dello Stato, con gli agricoltori che lavoravano nelle fattorie statali e collettive. Negli anni
Novanta, guidato e supportato dal FMI e da altre istituzioni internazionali, il governo ha
privatizzato gran parte dei terreni agricoli dell’Ucraina, il che ha portato alla crescente
concentrazione di terreni nelle mani di una nuova classe oligarchica.
Per fermare questo processo, il governo ha istituito una moratoria nel 2001, che ha bloccato ulteriori privatizzazioni e impedito quasi tutti i trasferimenti di terreni privati.
Il 96 percento dei terreni agricoli in Ucraina, ovvero circa 40 milioni di ettari, è stato sottoposto alla moratoria.
Mentre la moratoria impediva ulteriori acquisti di terreni, i terreni agricoli potevano ancora
essere affittati. Molti piccoli proprietari terrieri hanno affittato i loro terreni sia a società
nazionali che straniere. Sebbene la moratoria dovesse essere temporanea, è stata
prorogata più volte fino a quando non è stata revocata nel luglio 2021 sotto la pressione
delle istituzioni finanziarie internazionali. La revoca della moratoria sulla vendita di terreni
agricoli e la creazione di un mercato fondiario erano state una richiesta chiave di
Istituzioni finanziarie occidentali dal 2014. Come dettagliato di seguito, BERD, FMI e la Banca Mondiale hanno tutti spinto per questa riforma per ampliare l’accesso alle terre agricole
dell’Ucraina per le aziende agricole e gli investitori privati”
Gli ucraini hanno cercato in massa di resistere alla mercificazione globale, in particolare quella dei terreni agricoli.
“Con una stima del 64 percento della popolazione contraria alla creazione di un mercato
fondiario,24Nel 2017 il FMI ha lanciato una campagna di informazione pubblica nel tentativo
di ottenere sostegno alla riforma.
Nel 2019 e nel 2020 sono scoppiate grandi proteste e manifestazioni contro le modifiche alle leggi che regolano la vendita dei terreni agricoli. Gran parte di questa opposizione deriva dal fatto che molti ucraini credono che la legge sulla riforma agraria esacerberà la corruzione nella sfera agricola, oltre a rafforzare il suo controllo da parte di interessi potenti. Per molti cittadini, la preoccupazione più seria riguardo alla legge è la possibilità che oligarchi e interessi stranieri ottengano la proprietà della terra, sfruttando gli impotenti sistemi giudiziari e normativi del paese.
Gli ucraini hanno chiesto, senza successo, che questa ridistribuzione verticistica delle terre e la loro mercificazione venissero sospese durante la guerra.
“Nel dicembre 2022, una coalizione di agricoltori, accademici e ONG ha chiesto al governo
ucraino di sospendere la legge sulla riforma agraria e tutte le transazioni di mercato dei
terreni durante la guerra e il periodo postbellico, “al fine di garantire la sicurezza nazionale
e la preservazione dell’integrità territoriale del paese durante la guerra e il periodo di
ricostruzione postbellica”. Gli ucraini mettono a repentaglio la propria vita per difendere la
propria terra, ma sono ben consapevoli delle forze corrotte che minacciano quella stessa
terra e l’intera economia del Paese, come dimostra il consenso molto diffuso contro la
legge sulla riforma agraria approvata nel 2020.”
La prof. ssa Olena Borodina spiega ancora: “Oggi, migliaia di ragazzi e ragazze rurali, contadini di questi terreni agricoli, stanno combattendo e morendo in guerra. Hanno perso tutto. I processi di vendita e acquisto gratuiti di terreni sono sempre più liberalizzati e pubblicizzati. Ciò minaccia davvero i diritti degli ucraini alla loro terra, per la quale danno la vita”.
Questo il quadro dipinto dalla Professoressa Olena Borodina dirigente ed esperta dell’Accademia di scienze e politiche agrarie che sicuramente ama la propria terra, e certamente non è a favore della Russia che l’ha invasa, ma che adesso tanto meno guarda di buon occhio all’Occidente, che con le sue ricette economiche prima, e con il suo sostegno alla guerra poi, con tutta evidenza non ha aiutato la situazione e la causa ucraina, al contrario ha finito di affossarla e indebitarla, contribuendo a impoverire e peggiorare di gran lunga la vita della popolazione.
Come darle torto, basti pensare che adesso l’Ucraina è il terzo debitore al mondo nei confronti del FMI, dopo Argentina ed Egitto. Questo debito è stato contratto a spese di un drastico declino delle condizioni di vita di gran parte della popolazione del paese. Misure come l’introduzione di tariffe di mercato per i servizi di pubblica utilità e la riforma delle pensioni, imposte come parte del programma di aggiustamento strutturale, hanno portato all’erosione dei servizi pubblici, all’aumento del prezzo del gas e delle tariffe dei servizi di pubblica utilità e all’impoverimento degli ucraini. Tra il 2013 e il 2019, il salario mensile medio è sceso dell’equivalente di 80 $ USA. Questo calo è stato abbinato a un alto tasso di inflazione, che ha raggiunto il picco del 43% nel 2015.
Durante quel periodo, il prezzo del gas, che è la principale fonte di riscaldamento, acqua calda e combustibile per cucinare per la maggior parte degli ucraini, è aumentato di dodici volte.
Le riforme pensionistiche introdotte nel 2017 hanno avuto un ruolo analogo nell’impoverimento della popolazione: circa l’80% dei pensionati single in Ucraina vive al di sotto della soglia di povertà ufficiale, mentre il 65% riceve una pensione inferiore a 3.000 grivne [82 dollari USA] al mese. Nel 2021, l’Ucraina era il paese più povero d’Europa, con un PIL pro capite di 4.835 dollari USA. Nel 2014, il tasso di povertà del paese era al 28,6 percento; entro il 2016, era raddoppiato, raggiungendo uno sbalorditivo 58,6 percento. Sebbene sia leggermente diminuito negli anni poco prima della guerra, adesso si trova nuovamente al 59%.
L’interrogazione parlamentare australiana entra in specie nel merito dei due report redatti da Frédéric Mousseau e Eve Devillers, giornalista, scrittore e direttore dell’Istituto di ricerche politiche Oakland Institute con sede negli Stati Uniti. I rapporti sono molto esplicativi, corredati di riferimenti, dati e fonti, che riportano lo stato della situazione terriera in Ucraina.
Il rapporto del 2014 traccia un quadro preciso del fenomeno di sottrazione della terra ucraina: The corporate takeover of ukrainian agriculture 2014 https://www.oaklandinstitute.org/sites/oaklandinstitute.org/files/Brief_CorporateTakeoverofUkraine_0.pdf
Il rapporto successivo del 2023 è il proseguimento del precedente rapporto del 2014, fornendo ulteriori dettagli sulla distribuzione globale terriera dei ben noti investitori stranieri a volte pure celati dietro grandi società ucraine di cui detengono comunque la partecipazione principale: https://www.oaklandinstitute.org/sites/oaklandinstitute.org/files/takeover-ukraine-agricultural-land.pdf
Mousseau e Devillers, sostengono che NCH Capital ha avuto un ruolo chiave nel promuovere la “riforma agraria” in Ucraina e che il suo CEO, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti e l’allora Presidente dell’Ucraina Poroshenko sono stati coinvolti nel convincere il governo ucraino ad accettare queste riforme.
Il rapporto, numeri alla mano indica che il piano di riforma voluto dal FMI, sta alla base del successivo processo di spoliazione terriera ucraina, illustra come è avvenuta l’acquisizione da parte di capitali stranieri, puntando il dito sulla condizione di garanzia richiesta all’Ucraina dal FMI, per accedere ai prestiti provenienti dal governo degli Stati Uniti, il primo nel 2014 per l’importo di 1 miliardo di dollari.
Un articolo del 2019 apparso su Bretton Wood Projects riassume come l’FMI abbia esercitato tutta la sua pressione per eliminare la moratoria ucraina che impediva la vendita di terreni a soggetti stranieri, e che tutelava così i piccoli e medi agricoltori locali ucraini:
https://www.brettonwoodsproject.org/2019/12/world-bank-imf-and-ebrd-pressure-for-controversial-land-reform-in-ukraine/
Il rapporto dell’Oakland Institute del 2023, denuncia l’acquisizione dei terreni agricoli più produttivi e fertili d’Europa – quelli ucraini – da parte di grandi gruppi finanziari e speculativi esteri, grazie all’aiuto di altre aziende nazionali ucraine ma con all’interno forte partecipazione di capitali stranieri, con vasti appezzamenti che sono stati venduti o ceduti sia da privati ucraini, che dal governo ucraino stesso, compresi terreni demaniali alienati nel 2022 sotto il governo Zelenski, in virtù della nuova legge del luglio 2021 che di fatto ha aggirato ulteriormente la moratoria.
La moratoria in vigore fino al 2021 impediva almeno formalmente l’acquisto di terreni agricoli da parte di società e soggetti stranieri.
Con la legge del 2021 si è avuto invece il seguente quadro che è entrato gradualmente in vigore:
Le entità straniere possono possedere fino a 100.000 ettari di terreni agricoli in Ucraina. (pari a 1000 km2). Questa limitazione che potrebbe far pensare a una limitazione della concentrazione di terreni nelle mani di poche grandi società straniere è stata agevolmente aggirabile con tre semplici eccezioni contenute nella nuova legge:
1) La restrizione di cui sopra non si applica agli stranieri che possiedono azioni nel capitale autorizzato delle banche ucraine. In pratica se una persona giuridica o fisica estera possiede azioni di una banca ucraina questa non è più considerata un soggetto straniero ed ha accesso all’acquisto dei terreni.
2) La limitazione vale solo per i terreni agricoli, non per i terreni fondiari o immobiliari, quelli legati a un fondo immobiliare. In poche parole se una proprietà fondiaria vede un bene immobile come ad esempio un’abitazione con annessi anche migliaia di ettari di terreno agricolo, questi vengono cambiati come destinazione d’uso e non vengono più considerati terreni agricoli, bensì beni fondiari, quindi non soggetti ad alcuna restrizione da parte di soggetti stranieri. Dopo la legge del 2021 in Ucraina grazie anche a funzionari corrotti e alla corruzione dilagante, è partita una corsa che ha visto il cambio di destinazione d’uso di vasti terreni agricoli, che sono stati accorpati a beni immobili fondiari, i quali sono stati acquisiti da società e soggetti privati stranieri.
3) La limitazione prevede che una sola società straniera non possa possedere più di mille km2, ma non c’è limitazione né controllo alcuno al fatto che formalmente a livello giuridico ci esistono società distinte, ma che poi fanno parte tutte dello stesso fondo d’investimento, vedi BlackRock, Vanguard, BlackStone, NCH, ecc.
Dopo l’approvazione della legge del luglio 2021, sono spuntate come funghi società legali e d’intermediazione immobiliare ucraine che si offrivano per agevolare, facilitare e fare intermediazione nella compravendita di terreni agricoli, di terreni demaniali alienati, e di fondi immobiliari con annessi vasti appezzamenti di terreno. Per evitare pubblicità indiretta non è possibile riportarne i link, ma è sufficiente fare una semplice ricerca per trovare centinaia di società di consulenza legale e d’intermediazione che offrono i loro servizi espressamente rivolti a investitori stranieri che vogliano investire acquisendo terreni agricoli e beni immobili fondiari.
Già a partire del 2020, ancor prima della legge del luglio 2021, grazie a funzionari corrotti tramite l’alienazione di terreni agricoli mutati in terreni facenti parte di immobili fondiari, praticamente erano spariti oltre 5 milioni di ettari di terreno agricolo a cui è stata variata la destinazione d’uso, se ne dà conto nel link a questo esplicativo articolo: https://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2020-11-12/how-did-5-million-hectares-disappear-secret-land-privatisation
Dopo la legge del 2021 il fenomeno di acquisizione di terreni agricoli da parte di società, e fondi stranieri è esponenzialmente cresciuto arrivando ad una situazione ben descritta nel rapporto dell’istituto di ricerca statunitense Oakland Institute che spiega bene in numeri l’entità del fenomeno qui riassunto fino al 2023:
UkrLandFarming Plc (Cyprus) 631,306 ha
Kernel Holdings SA, registrata in Lussemburgo: 563.000 ha
MHP SE, registrata a Cipro: 391.600 ha
NCH Capital, registrata negli USA: 450.000 ha
Astarta Holding, registrata nei Paesi Bassi: 312.000 ha
AgroGeneration, registrata in Texas USA che possiede 220.000 ha
Mriya Agro Holding, costituita a Cipro, che detiene terreni ucraini per 297.000 ha
Sintal Agriculture Public Ltd (con sede a Cipro, quotata alla Borsa di Francoforte dal 2008 con 150.000 ha di terreno)
Continental Farmers Group PLC di investitori sauditi 33.000 ha
Trigon Agri società regisatratrata in Danimarca che detiene oltre 52.000 ha
TNA Corporate Solutions LLC con sede negli Stati Uniti 295.624 ha
Industrial Milk Company (IMC) S.A. Registrata in Lussemburgo 218.138 ha
PIF Saudi, registrata in Arabia Saudita 228.654 ha
Agroton Public Limited registrata a Cipro 120.000 ha
Nibulon registrata in Ucraina ma a partecipazione prevalente francese 82.500 ha
ADM Germany, registrata in Germania 38.000 ha
BASF registrata in Germania 29.000 ha
BAYER registrata in Germania 21.000 haù
KWM registrata in Olanda 18.000 ha

Queste sopra sono solo le principali società estere, la lista di quelle minori andrebbe avanti, sommate tutte insieme si arriva ad oltre 9 milioni di ettari (solo per i terreni agricoli) in mano a soggetti privati stranieri. https://www.oaklandinstitute.org/war-theft-takeover-ukraine-agricultural-land
A cui si devono sommare gli oltre 5 milioni di ettari di terreni a cui è stata cambiata la destinazione d’uso, da agricola a fondi immobiliari. https://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2020-11-12/how-did-5-million-hectares-disappear-secret-land-privatisation
La cifra di terreni ucraini posseduti da entità finanziarie straniere fino adesso documentate sfiora i 15 milioni di ettari, una superficie enorme, pari a quasi metà della superficie del territorio italiano e che oltrepassa il 50% dei terreni coltivabili ucraini.
MR On line, rivista di analisi e approfondimento statunitense con sede a New York, all’interno di un recente articolo del dicembre 2024, ci aggiorna sulla situazione attuale dei terreni ucraini; il titolo è estremamente esplicativo: “L’accaparramento di terreni da parte delle aziende americane in Ucraina è alla base della guerra con la Russia“ https://mronline.org/2024/12/24/u-s-corporate-land-grab-in-ukraine-underlies-war-with-russia/
La parlamentare europea belga Barbara Bonte sulla questione ha avviato pochi mesi fa una interrogazione rivolta al parlamento europeo, chiedendo conto proprio delle acquisizioni dei terreni agricoli ucraini da parte delle aziende agroindustriali e d’investimento statunitensi, così come in parte anche quelle saudite, tedesche e altre con sede legale nei cosiddetti “paradisi fiscali”. Stiamo parlando di grandi gruppi d’investimento finanziario che stanno continuando ad acquistare incessantemente terreni agricoli ucraini su vasta scala, indicando fra i maggiori acquisitori i fondi d’investimento statunitensi: Cargill, ADM, Blackrock, Vanguard, Oaktree Capital Management, Bunge Limited. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-10-2024-002526_EN.html
In precedenza già nel 2015 anche in Germania era stata avviata un’inchiesta parlamentare sul cosiddetto fenomeno del land grabbing operato in Ucraina da parte di soggetti privati stranieri, qui il contenuto dell’interrogazione: https://dserver.bundestag.de/btd/18/037/1803774.pdf e qui invece la risposta del governo tedesco: https://dserver.bundestag.de/btd/18/039/1803925.pdf
Riferendosi ai soggetti stranieri detentori di enormi appezzamenti agricoli ucraini, la denuncia è molto chiara: “Questi investitori privati e aziendali spesso non pagano tasse, usano indirizzi offshore e ricevono persino sussidi statali. Sono spesso fortemente indebitati o contraggono debiti agendo come punte di diamante per entrare nelle grandi istituzioni di prestito internazionali, statunitensi ed europee, compresi i membri della Banca Mondiale come la International Finance Corporation (IFC), la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Quando i debitori non pagano i loro debiti, le istituzioni finanziarie, che sono molto grandi e molto radicate nei governi, hanno un’influenza tale che letteralmente guidano le politiche nazionali degli Stati membri, facendo cassa prendendo il controllo di proprietà terriere grazie ai piani d’investimento statali o ai fondi destinati all’aiuto e sviluppo dei Paesi in guerra come l’Ucraina ad esempio, e ricavando profitto dal successivo aumento del costo di mercato dei terreni, creando di fatto loro stessi una bolla speculativa.”
In un altra parte del rapporto dell’interrogazione parlamentare australiana invece si definisce apertamente il conflitto ucraino come: “GUERRA DI RACKET”
usando un vero e proprio termine riferibile ai sistemi mafiosi, Cit. “Per qualcuno è molto vantaggioso che ci sia una guerra in Ucraina per occultare precise azioni illegali, la guerra rappresenta il più grande investimento finanziario straniero avvenuto finora in Ucraina, in particolare viene usata come meccanismo per il riciclaggio di denaro, insieme al mercato nero delle armi, compresa ovviamente il furto di terreni agricoli a scopo speculativo.
Riciclaggio di denaro: Finora gli USA hanno speso un totale di 175 miliardi di dollari per la guerra in Ucraina, di cui 107 miliardi direttamente per il sostegno al bilancio e 68,9 miliardi per armi, equipaggiamento e altro supporto militare. Questo denaro non è stato sottoposto a una verifica adeguata. Trattasi di una clamorosa operazione internazionale di riciclaggio di denaro, una truffa di proporzioni gigantesche. Il Pentagono degli USA si auto-verifica e la maggior parte dei suoi dipartimenti non supera i propri controlli, ma non si fa mai nulla al riguardo, perché sfortunatamente è quello che dovrebbe succedere. I controlli che sicuramente bloccherebbero le operazioni finanziarie vengono aggirati tramite la corruzione dei funzionari.
“[…] I principali appaltatori di armi hanno regolarmente oliato gli ingranaggi riuscendo a influenzare le votazioni del Congresso. Ad esempio tramite i contributi alla campagna elettorale per un totale di 83 milioni di dollari negli ultimi due cicli elettorali. Tali “donazioni” principalmente vengono destinate ai membri con maggior influenza politica, che poi ricambiano a loro volta aiutando i principali produttori di armi a prendere gli appalti.” – Rimandando ad un articolo dal titolo: “Il Congresso degli Stati Uniti è in mano all’industria delle armi” che spiega nel dettaglio i meccanismi di come tutto ciò sia possibile: https://www.fairobserver.com/politics/the-us-congress-is-now-in-the-pocket-of-the-arms-industry/
Un altro report del 2013 si spiega perché la terra ucraina sia cosi appetibile ai grandi colossi finanziari: https://www.tni.org/files/download/12._ukraine.pdf indicando in pratica la straordinaria fertilità dei terreni ucraini e il basso costo di acquisto che premette poi a un forte rialzo speculativo di questi terreni con cui fare grossi profitti.
La questione del Land grabbing ucraino viene analizzata anche in una ottica di procurato danno ambientale all’interno d’una ricerca universitaria pubblicata su Science: https://research.vu.nl/ws/portalfiles/portal/292042347/science.adf9351_Will_war_in_Ukraine_escalate_the_global_land_rush.pdf
Andando invece all’acclarata catastrofe umanitaria, frutto di una guerra che ormai si trascina da tre anni, e che viene continuata ad oltranza dalla assoluta non volontà di sedersi a un tavolo delle trattative e parlamentare. Secondo le stime attuali ad oggi nella guerra russo-ucraina risultano morte 300.000 persone, 40.000 i dispersi, oltre mezzo milione i feriti, e circa 8 milioni di persone fra profughi e sfollati. https://www.avvenire.it/mondo/pagine/i-dati-non-ufficialipiu-di-300mila-morti-una-guerr
Questi morti, questi dispersi, questi feriti, tutti i milioni di profughi e sfollati, erano quasi tutti ignari del vero motivo per cui sono andati in guerra e sono morti, o del reale motivo per cui sono rimasti menomati, o ancora del perché hanno perso tutto, così come molte famiglie delle persone massacrate in questa rovinosa guerra, ignorano del tutto come mai il loro governo non destinerà nemmeno un centesimo degli introiti derivanti dai lauti profitti di tutte le società private coinvolte nella vergognosa spartizione del loro Paese, né un centesimo andrà a loro proveniente dall’enorme flusso di denaro estero riciclato.
Forse un giorno (sempre troppo tardi) molti ucraini comprenderanno l’opera diabolica che ha subito una intera Nazione, lo squartamento a pezzi del loro Paese e delle loro vite, con tanto di fiumi di sangue versato da centinaia di migliaia di giovani ragazzi. Molti ucraini ancora oggi, purtroppo ignorano che stanno combattendo per un pugno di lenticchie, mentre investitori stranieri senza scrupoli grazie a funzionari corrotti, accumulano patrimoni smisurati, tutti pagati col loro sangue.
Alcuni forse ancora credono di combattere per la patria, al grido di “Slava Ucraina!!” o d’immolarsi per per una bandiera blu e gialla, senza sapere che ormai la loro patria non c’è più, da tempo è stato già deciso come svenderla, e che quasi tutto ciò che è accaduto in questa orrenda carneficina (compresa la loro morte e sofferenza) era già stato pianificato per coprire il più grande “investimento” d’affari straniero mai effettuato in Ucraina.
In fondo, cosa meglio di una guerra per indebitare un popolo intero, per sottrargli la terra, le risorse, per impoverire un’intera Nazione, per svenderla letteralmente a pezzi a beneficio di un pugno di ricchissimi investitori occidentali da una parte, e degli oligarchi russi dall’altra. Investitori senza scrupoli che fanno profitti smisurati con la vendita delle armi prima, con la sottrazione a basso costo della migliore terra agricola che ci sia in Europa durante, e successivamente facendo ancora profitti miliardari, con gli appalti per la ricostruzione: https://inventure.com.ua/en/news/world/blackrock-and-jpmorgan-will-soon-present-the-creation-of-a-fund-for-the-recovery-of-ukraine che, come annunciato più volte, in accordi presi direttamente fra il governo ucraino e gli stessi fondi finanziari di Black Rock; J.P Morgan; Vanguard. https://techukraine.org/2023/02/05/blackrock-in-ukraine-investment-in-recovery/
Sì esatto, sono gli stessi gruppi finanziari e speculativi di cui abbiamo parlato sopra che detengono anche importanti partecipazioni nel mercato azionario delle armi, gli stessi che detengono quote di maggioranza delle aziende che hanno sottratto all’Ucraina e al suo popolo 15 milioni di ettari di terreno agricolo fertile produttivo, su cui faranno nuovamente lauti guadagni una volta terminata la guerra, quando verrà avviata la ricostruzione del Paese, sempre ad opera dei medesimi colossi finanziari che hanno finanziato le armi con cui il paese è stato distrutto, deprezzato, e depredato dei suoi terreni e e delle risorse. (vedi accordo terre rare) https://www.milanofinanza.it/news/guerra-in-ucraina-donald-trump-accordo-sulle-terre-rare-in-pochi-giorni-202503101634139718
Non ho un briciolo di compassione per Zelensky e il suo governo di corrotti e tagliagole che hanno sacrificato e svenduto un popolo intero, come non ho fiducia alcuna e anzi ho un moto di sincero schifo nei confronti degli esponenti dei nostri governi occidentali, statunitensi, britannici e dell’Unione europea, i quali ormai hanno persino stravolto il concetto di pace assimilandolo alla guerra. Ma ho sentita compassione per la popolazione ucraina, sì, tanta compassione. Perché dopo essere stati prima messi gli uni contro gli altri in una sanguinosa guerra civile iniziata nel 2014, dopo aver subito un vero e proprio colpo di Stato sempre nel 2014, dopo esser stati ingannati, aizzati e strumentalizzati in preparazione di una guerra fratricida, dopo in seguito esser stati occupati in parte del loro territorio dall’esercito Russo, dopo essere stati traditi da coloro che credevano fossero loro “alleati”, la prospettiva che hanno davanti quando finirà questa sporca guerra, è di ritrovarsi pure indebitati fino al collo nei confronti degli squali occidentali, senza esser più padroni di niente, neanche di un piccolo fazzoletto di terra fertile su cui potersi sostentare.
Luca Cellini