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Zero-day

Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

Leggi anche: “Deepseek: L’IA cinese fa paura

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Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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Come difendersi dalle vulnerabilità Zero-Day

Le vulnerabilità zero-day rappresentano una delle minacce più pericolose nel panorama della sicurezza informatica. Questi difetti di sicurezza, ancora sconosciuti sia ai produttori di software che ai ricercatori, non dispongono di soluzioni o patch che possano mitigarli.

I malintenzionati possono sfruttare queste falle per accedere a sistemi e dati sensibili, esponendo aziende e utenti a rischi elevati.

In questo articolo, Sicurezza.net, il blog dedicato alla sicurezza informatica, analizza in dettaglio cosa sono le vulnerabilità zero-day, come si manifestano, perché risultano così insidiose e quali misure possiamo adottare per difenderci da queste minacce.

Cosa sono le vulnerabilità zero-day?

«Le vulnerabilità zero-day sono difetti di sicurezza presenti in un software o in un sistema che non sono ancora conosciuti dai produttori o dai ricercatori di sicurezza. Questi bug rimangono nascosti e, di conseguenza, non esistono soluzioni o patch pronte per risolverli. La loro pericolosità deriva proprio dal fatto che, fino a quando non vengono scoperti, gli hacker possono sfruttarli per attaccare i sistemi vulnerabili senza che nessuno sia in grado di difendersi. Una volta che un attaccante identifica una di queste vulnerabilità, può utilizzarla per ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o comprometterne l’integrità.

Come nascono e perché sono pericolose le vulnerabilità zero-day

Le vulnerabilità zero-day possono nascere da errori nel codice di un software o da problematiche nel design del sistema, rendendole difficili da individuare. Questi difetti possono rimanere sconosciuti per lungo tempo, creando opportunità per gli attaccanti di sfruttarli prima che vengano scoperti e corretti. La vera pericolosità delle vulnerabilità zero-day risiede proprio nel fatto che, essendo sconosciute, non esistono difese o patch pronte a proteggere i sistemi vulnerabili. Una volta che un hacker le identifica, può ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o addirittura prendere il controllo completo di un dispositivo o di un’intera infrastruttura, con gravi conseguenze per la sicurezza.

Come rilevare queste vulnerabilità

Tradizionalmente, il rilevamento delle vulnerabilità zero-day si è affidato a metodi come il fuzzing, che invia input casuali a un software per scoprire bug. Recentemente, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale in questo processo, migliorando l’efficacia nel trovare vulnerabilità complesse.

Big Sleep: L’intelligenza artificiale per la sicurezza

Un esempio di come l’IA stia cambiando la sicurezza informatica è Big Sleep di Google. Questo strumento basato sull’intelligenza artificiale è stato in grado di scoprire una vulnerabilità zero-day nel database SQLite, evidenziando il potenziale dell’IA nell’individuare difetti di sicurezza che sfuggono ai metodi tradizionali.

Come difendersi dalle vulnerabilità zero-day?

Anche se non possiamo eliminare completamente il rischio di questo tipo di vulnerabilità, ci sono delle buone pratiche per ridurre la probabilità di essere colpiti. Mantenere sempre aggiornato il software, utilizzare strumenti di monitoraggio e adottare metodologie avanzate di test, come il fuzzing assistito da IA, sono tutte strategie efficaci per proteggere i sistemi.

L’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza

Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, strumenti come Big Sleep potrebbero diventare cruciali per rilevare vulnerabilità zero-day prima che vengano sfruttate. Integrando l’IA nei flussi di lavoro di sicurezza, è possibile ridurre i rischi associati a questi difetti, analizzando rapidamente il codice e identificando vulnerabilità che sfuggono ai metodi tradizionali. Sebbene non esistano soluzioni definitive, l’adozione di tecnologie avanzate e la costante manutenzione dei sistemi rimarranno essenziali per proteggere i dati e prevenire gli attacchi».

https://sicurezza.net/cyber-security/vulnerabilita-zero-day-cosa-sono-e-come-proteggersi/

L'articolo Come difendersi dalle vulnerabilità Zero-Day proviene da Rivista Cybersecurity Trends.

Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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Come difendersi dalle vulnerabilità Zero-Day

Le vulnerabilità zero-day rappresentano una delle minacce più pericolose nel panorama della sicurezza informatica. Questi difetti di sicurezza, ancora sconosciuti sia ai produttori di software che ai ricercatori, non dispongono di soluzioni o patch che possano mitigarli.

I malintenzionati possono sfruttare queste falle per accedere a sistemi e dati sensibili, esponendo aziende e utenti a rischi elevati.

In questo articolo, Sicurezza.net, il blog dedicato alla sicurezza informatica, analizza in dettaglio cosa sono le vulnerabilità zero-day, come si manifestano, perché risultano così insidiose e quali misure possiamo adottare per difenderci da queste minacce.

Cosa sono le vulnerabilità zero-day?

«Le vulnerabilità zero-day sono difetti di sicurezza presenti in un software o in un sistema che non sono ancora conosciuti dai produttori o dai ricercatori di sicurezza. Questi bug rimangono nascosti e, di conseguenza, non esistono soluzioni o patch pronte per risolverli. La loro pericolosità deriva proprio dal fatto che, fino a quando non vengono scoperti, gli hacker possono sfruttarli per attaccare i sistemi vulnerabili senza che nessuno sia in grado di difendersi. Una volta che un attaccante identifica una di queste vulnerabilità, può utilizzarla per ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o comprometterne l’integrità.

Come nascono e perché sono pericolose le vulnerabilità zero-day

Le vulnerabilità zero-day possono nascere da errori nel codice di un software o da problematiche nel design del sistema, rendendole difficili da individuare. Questi difetti possono rimanere sconosciuti per lungo tempo, creando opportunità per gli attaccanti di sfruttarli prima che vengano scoperti e corretti. La vera pericolosità delle vulnerabilità zero-day risiede proprio nel fatto che, essendo sconosciute, non esistono difese o patch pronte a proteggere i sistemi vulnerabili. Una volta che un hacker le identifica, può ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o addirittura prendere il controllo completo di un dispositivo o di un’intera infrastruttura, con gravi conseguenze per la sicurezza.

Come rilevare queste vulnerabilità

Tradizionalmente, il rilevamento delle vulnerabilità zero-day si è affidato a metodi come il fuzzing, che invia input casuali a un software per scoprire bug. Recentemente, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale in questo processo, migliorando l’efficacia nel trovare vulnerabilità complesse.

Big Sleep: L’intelligenza artificiale per la sicurezza

Un esempio di come l’IA stia cambiando la sicurezza informatica è Big Sleep di Google. Questo strumento basato sull’intelligenza artificiale è stato in grado di scoprire una vulnerabilità zero-day nel database SQLite, evidenziando il potenziale dell’IA nell’individuare difetti di sicurezza che sfuggono ai metodi tradizionali.

Come difendersi dalle vulnerabilità zero-day?

Anche se non possiamo eliminare completamente il rischio di questo tipo di vulnerabilità, ci sono delle buone pratiche per ridurre la probabilità di essere colpiti. Mantenere sempre aggiornato il software, utilizzare strumenti di monitoraggio e adottare metodologie avanzate di test, come il fuzzing assistito da IA, sono tutte strategie efficaci per proteggere i sistemi.

L’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza

Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, strumenti come Big Sleep potrebbero diventare cruciali per rilevare vulnerabilità zero-day prima che vengano sfruttate. Integrando l’IA nei flussi di lavoro di sicurezza, è possibile ridurre i rischi associati a questi difetti, analizzando rapidamente il codice e identificando vulnerabilità che sfuggono ai metodi tradizionali. Sebbene non esistano soluzioni definitive, l’adozione di tecnologie avanzate e la costante manutenzione dei sistemi rimarranno essenziali per proteggere i dati e prevenire gli attacchi».

https://sicurezza.net/cyber-security/vulnerabilita-zero-day-cosa-sono-e-come-proteggersi/

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Deepseek: bersaglio su larga scala

La startup cinese DeepSeek, rinomata per le sue avanzate soluzioni di intelligenza artificiale, è stata recentemente colpita da un grave attacco informatico che ha compromesso la stabilità della sua piattaforma e sollevato dubbi sulle sue misure di sicurezza cibernetica. L’attacco potrebbe essere stato un Distributed Denial of Service (DDoS), una tecnica utilizzata per sovraccaricare i server bersaglio con un traffico anomalo, rendendo i servizi inaccessibili agli utenti legittimi. Tuttavia, esperti del settore non escludono che l’azione possa aver coinvolto anche altre minacce, come exploit di vulnerabilità zero-day o attacchi mirati alle API della piattaforma, compromettendone la reattività e la scalabilità.

Le contromisure adottate

Il team di DeepSeek sta lavorando intensamente per ripristinare la piena operatività, adottando contromisure avanzate come l’implementazione di Web Application Firewall (WAF), il potenziamento delle strategie di rate limiting e l’integrazione di sistemi di mitigazione DDoS basati su intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede un rafforzamento delle pratiche di autenticazione multi-fattore (MFA) e l’adozione di un’infrastruttura di rete più resiliente, con ridondanze per evitare interruzioni prolungate.
L’incidente rappresenta una sfida significativa per la reputazione della startup, evidenziando la crescente necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Nel settore dell’intelligenza artificiale, dove l’innovazione tecnologica procede a ritmi sostenuti, le aziende devono bilanciare rapidità nello sviluppo e solide misure di protezione per garantire la resilienza contro minacce sempre più sofisticate.

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The post Deepseek: bersaglio su larga scala first appeared on Hackerjournal.it.

Come difendersi dalle vulnerabilità Zero-Day

Le vulnerabilità zero-day rappresentano una delle minacce più pericolose nel panorama della sicurezza informatica. Questi difetti di sicurezza, ancora sconosciuti sia ai produttori di software che ai ricercatori, non dispongono di soluzioni o patch che possano mitigarli.

I malintenzionati possono sfruttare queste falle per accedere a sistemi e dati sensibili, esponendo aziende e utenti a rischi elevati.

In questo articolo, Sicurezza.net, il blog dedicato alla sicurezza informatica, analizza in dettaglio cosa sono le vulnerabilità zero-day, come si manifestano, perché risultano così insidiose e quali misure possiamo adottare per difenderci da queste minacce.

Cosa sono le vulnerabilità zero-day?

«Le vulnerabilità zero-day sono difetti di sicurezza presenti in un software o in un sistema che non sono ancora conosciuti dai produttori o dai ricercatori di sicurezza. Questi bug rimangono nascosti e, di conseguenza, non esistono soluzioni o patch pronte per risolverli. La loro pericolosità deriva proprio dal fatto che, fino a quando non vengono scoperti, gli hacker possono sfruttarli per attaccare i sistemi vulnerabili senza che nessuno sia in grado di difendersi. Una volta che un attaccante identifica una di queste vulnerabilità, può utilizzarla per ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o comprometterne l’integrità.

Come nascono e perché sono pericolose le vulnerabilità zero-day

Le vulnerabilità zero-day possono nascere da errori nel codice di un software o da problematiche nel design del sistema, rendendole difficili da individuare. Questi difetti possono rimanere sconosciuti per lungo tempo, creando opportunità per gli attaccanti di sfruttarli prima che vengano scoperti e corretti. La vera pericolosità delle vulnerabilità zero-day risiede proprio nel fatto che, essendo sconosciute, non esistono difese o patch pronte a proteggere i sistemi vulnerabili. Una volta che un hacker le identifica, può ottenere accesso non autorizzato a dati sensibili, infiltrarsi in reti aziendali o addirittura prendere il controllo completo di un dispositivo o di un’intera infrastruttura, con gravi conseguenze per la sicurezza.

Come rilevare queste vulnerabilità

Tradizionalmente, il rilevamento delle vulnerabilità zero-day si è affidato a metodi come il fuzzing, che invia input casuali a un software per scoprire bug. Recentemente, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato a giocare un ruolo fondamentale in questo processo, migliorando l’efficacia nel trovare vulnerabilità complesse.

Big Sleep: L’intelligenza artificiale per la sicurezza

Un esempio di come l’IA stia cambiando la sicurezza informatica è Big Sleep di Google. Questo strumento basato sull’intelligenza artificiale è stato in grado di scoprire una vulnerabilità zero-day nel database SQLite, evidenziando il potenziale dell’IA nell’individuare difetti di sicurezza che sfuggono ai metodi tradizionali.

Come difendersi dalle vulnerabilità zero-day?

Anche se non possiamo eliminare completamente il rischio di questo tipo di vulnerabilità, ci sono delle buone pratiche per ridurre la probabilità di essere colpiti. Mantenere sempre aggiornato il software, utilizzare strumenti di monitoraggio e adottare metodologie avanzate di test, come il fuzzing assistito da IA, sono tutte strategie efficaci per proteggere i sistemi.

L’intelligenza artificiale al servizio della sicurezza

Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, strumenti come Big Sleep potrebbero diventare cruciali per rilevare vulnerabilità zero-day prima che vengano sfruttate. Integrando l’IA nei flussi di lavoro di sicurezza, è possibile ridurre i rischi associati a questi difetti, analizzando rapidamente il codice e identificando vulnerabilità che sfuggono ai metodi tradizionali. Sebbene non esistano soluzioni definitive, l’adozione di tecnologie avanzate e la costante manutenzione dei sistemi rimarranno essenziali per proteggere i dati e prevenire gli attacchi».

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