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La partecipazione popolare nel progetto di riforma costituzionale del c.d. premierato
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L’ampiezza di una riforma che si propone di modificare radicalmente la forma di governo parlamentare è tale da attraversare tutti i luoghi dell’equilibrio costituzionale. Essa, infatti, nonostante se ne dichiari con insistenza il suo carattere di riforma minima, incide profondamente su ruolo e funzioni del Governo, del Parlamento e del Presidente della Repubblica, approfondendo il declino della centralità parlamentare che già da tempo segna lo scarto fra modello costituzionale e sua realizzazione. L’obiettivo di queste brevi considerazioni sarà quello di verificare, da un lato, le ragioni della singolarità dell’attuale progetto di revisione rispetto allo specifico tema della partecipazione anche nel confronto con alcuni dei più significativi precedenti di riforma; dall’altro, quali e quanti effetti diretti o indiretti potrebbero discendere a carico degli istituti di partecipazione in specie per ciò che riguarda il loro uso e la loro funzione nella dinamica rappresentativa. |
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La Mandragola, Clesio, Belfador Arcidiavolo
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La Mandragola è una commedia teatrale di Niccolò Machiavelli, scritta nei primi anni del XVI secolo e considerata uno dei capolavori della letteratura rinascimentale italiana. Ambientata a Firenze, l'opera è una pungente satira sulla società dell'epoca, piena di inganni, passioni e giochi di potere. La trama ruota attorno a Callimaco, un giovane innamorato di Lucrezia, una donna bella e virtuosa, sposata con l'anziano e ingenuo Nicia. Per conquistare Lucrezia, Callimaco ordisce un piano astuto con l'aiuto del furbesco Ligurio e di un corrotto frate, Fra’ Timoteo. L'inganno si basa su una presunta pozione a base di mandragola, che, secondo la credenza, renderebbe fertile Lucrezia, ma causerebbe la morte del primo uomo con cui giace. Attraverso una serie di intrighi, Callimaco riesce a sostituirsi al marito per una notte. La commedia esplora temi come la corruzione morale, l'ipocrisia religiosa e il desiderio umano, offrendo un ritratto ironico e amaro delle debolezze umane. Con il suo linguaggio vivace e il ritmo incalzante, "La Mandragola" continua a essere un'opera di grande rilevanza e attualità. |
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Uno, Nessuno e Centomila
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Uno, Nessuno e Centomila è l'ultimo romanzo scritto da Luigi Pirandello, pubblicato per la prima volta nel 1926. Considerato una delle opere più significative dell'autore, il romanzo esplora temi profondamente esistenziali come l'identità, la percezione di sé e la relatività della realtà. La storia segue Vitangelo Moscarda, un uomo apparentemente ordinario che, a seguito di un commento casuale della moglie riguardo al fatto che il suo naso pende leggermente, inizia a mettere in discussione la sua intera esistenza. Questo semplice dettaglio diventa il punto di partenza per un viaggio interiore che lo porta a comprendere come le persone intorno a lui abbiano di lui percezioni diverse, molteplici e frammentate. Si rende conto di non essere uno, ma "centomila", ovvero una moltitudine di immagini riflesse negli occhi degli altri, e al tempo stesso "nessuno", privo di una vera identità propria. Il romanzo è un'affascinante indagine sulla natura del sé, sulla disgregazione dell'io e sull'impossibilità di possedere un'identità unica e stabile. Con il suo stile innovativo e il tono filosofico, Uno, Nessuno e Centomila è un'opera fondamentale della letteratura italiana e un esempio emblematico del pensiero pirandelliano. |
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Elogio della Follia
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Elogio della Follia (Moriae Encomium) è un saggio scritto nel 1509 dall'umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam. L'opera, concepita come un discorso satirico, è un'esaltazione ironica della follia, attraverso la quale l'autore critica le contraddizioni e le ipocrisie della società e delle istituzioni del suo tempo, in particolare la Chiesa e il clero. La narrazione è affidata alla personificazione della Follia, che, in tono leggero e provocatorio, elogia sé stessa come indispensabile alla vita umana. Secondo la Follia, molte delle grandi imprese dell'umanità, dall'amore alla politica, fino alle arti e alla religione, non sarebbero possibili senza il suo influsso. Attraverso questo paradosso, Erasmo denuncia i vizi umani, il formalismo religioso e l’arroganza della ragione, invitando a riflettere sull'umiltà, la semplicità e il vero spirito cristiano. L'opera, scritta con uno stile brillante e vivace, combina umorismo e profonda riflessione filosofica. Elogio della Follia è considerato uno dei capolavori del pensiero rinascimentale e un'importante critica all'intellettualismo dogmatico e all'autocelebrazione delle istituzioni. Il testo resta attuale per la sua capacità di mettere in discussione i valori tradizionali e di celebrare l’ironia come strumento di analisi critica. |
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Candido, o l'ottimismo
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Candido, o l'ottimismo (Candide, ou l'Optimisme) è un celebre romanzo filosofico di Voltaire, pubblicato nel 1759. Scritto in forma di racconto satirico, l'opera critica con ironia corrosiva l'idea ottimistica secondo cui "viviamo nel migliore dei mondi possibili," un concetto associato al filosofo tedesco Leibniz. Il protagonista, Candido, è un giovane ingenuo cresciuto nel castello del barone di Thunder-ten-Tronckh, dove il suo precettore Pangloss gli inculca l'idea che tutto, anche il male, ha una ragione ultima e contribuisce al bene universale. Costretto a lasciare il castello dopo essere scoperto in intimità con Cunegonda, la figlia del barone, Candido intraprende un viaggio rocambolesco attraverso Europa, Sud America e Asia, affrontando disastri naturali, guerre, ingiustizie e tragedie personali. Le esperienze di Candido mettono continuamente in discussione l'ottimismo di Pangloss, dimostrando l'assurdità e l'indifferenza del mondo nei confronti delle sofferenze umane. Alla fine del romanzo, Candido rinuncia alle teorie astratte e adotta una visione pratica della vita, sintetizzata nella celebre frase: "Bisogna coltivare il proprio giardino", un invito a trovare senso e serenità nel lavoro e nelle azioni quotidiane. |
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I Miserabili
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I Miserabili (Les Misérables) è un monumentale romanzo dello scrittore francese Victor Hugo, pubblicato per la prima volta nel 1862. Considerato uno dei capolavori della letteratura mondiale, l'opera combina una trama avvincente con una profonda riflessione sociale, politica e umana. La storia si svolge nella Francia del XIX secolo e segue le vicende di Jean Valjean, un ex galeotto che, dopo aver scontato una lunga pena per il furto di un pezzo di pane, cerca di redimersi e costruirsi una nuova vita. Tuttavia, è perseguitato dall'inflessibile ispettore di polizia Javert, simbolo della legge cieca e inesorabile. Accanto alla figura di Valjean si intrecciano le storie di altri personaggi indimenticabili: Fantine, una giovane madre caduta in disgrazia; Cosette, sua figlia, adottata da Valjean; Marius, un giovane idealista innamorato di Cosette; e il popolo di Parigi, protagonista delle rivolte popolari del 1832. I Miserabili non è solo un racconto di redenzione e sacrificio, ma un'epopea che esplora temi universali come la giustizia, la misericordia, l'amore e l'ineguaglianza sociale. Hugo intreccia magistralmente narrativa, storia e filosofia, offrendo un ritratto crudo ma pieno di speranza dell’umanità. Con il suo stile lirico e il suo impegno per la giustizia sociale, I Miserabili rimane un’opera di straordinaria potenza emotiva e intellettuale, capace di toccare il cuore dei lettori di ogni epoca. |
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Critone
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Critone è uno dei dialoghi filosofici di Platone, scritto nel IV secolo a.C., che esplora temi fondamentali come la giustizia, l'obbedienza alle leggi e il rapporto tra il cittadino e la polis. Il dialogo si svolge in carcere, dove Socrate attende la sua esecuzione, condannato a morte con l'accusa di corrompere i giovani e di introdurre nuovi culti. Il suo amico Critone visita Socrate in cella e cerca di convincerlo a fuggire, proponendo di corrompere le guardie e garantirgli una vita sicura in esilio. Critone sostiene che sarebbe ingiusto per Socrate accettare la condanna, sia perché verrebbe meno alla sua responsabilità verso i figli, sia perché lascerebbe intendere di aver accettato un’ingiustizia senza opporsi. Socrate, però, rifiuta l’offerta e spiega le sue ragioni attraverso una riflessione etica e politica. Egli sostiene che non è mai giusto rispondere all’ingiustizia con l’ingiustizia e che, avendo accettato le leggi di Atene per tutta la vita, disobbedirvi ora significherebbe tradire un patto implicito con la città. Per Socrate, la giustizia va perseguita a prescindere dalle conseguenze personali, anche se ciò comporta la morte. Il Critone è un testo breve ma denso, che rappresenta uno dei momenti più intensi della filosofia socratica, mettendo in evidenza l'integrità morale di Socrate e la sua fedeltà ai principi. Il dialogo continua a essere un punto di riferimento nella riflessione sull'etica e sul rapporto tra individuo e società. |
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La Confessione
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La Confessione (Исповедь) è un'opera autobiografica di Lev Tolstoj, scritta tra il 1879 e il 1882, in cui l'autore esplora il profondo cambiamento spirituale che lo condusse a una crisi esistenziale e successivamente a una rinascita religiosa e filosofica. L'opera racconta il viaggio interiore di Tolstoj, che, dopo aver raggiunto il successo letterario e goduto di una vita agiata, si trova improvvisamente sopraffatto da un senso di vuoto e dall'angoscia di fronte alla morte. Egli si pone domande fondamentali sull’esistenza: Qual è il senso della vita? Perché vivere, se tutto porta inevitabilmente alla morte? Nel tentativo di trovare risposte, Tolstoj si immerge nello studio delle scienze, della filosofia e delle religioni, ma si accorge che nessuna di queste discipline riesce a soddisfare il suo bisogno di significato. Trova invece una nuova prospettiva nella fede semplice del popolo russo, che gli appare autentica e capace di offrire una risposta pratica al mistero dell'esistenza. La Confessione non è solo un resoconto personale, ma anche un’opera universale che affronta temi come la ricerca del senso della vita, la crisi della modernità e il rapporto tra fede e ragione. Con uno stile diretto e profondamente intimo, Tolstoj offre una testimonianza del suo tormento interiore e della sua scoperta di una spiritualità basata sulla semplicità, sull’amore per il prossimo e sulla verità morale. |
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Il Discorso sul metodo
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Il Discorso sul metodo (Discours de la méthode) è un trattato filosofico e scientifico di René Descartes (Cartesio), pubblicato nel 1637. Considerato una delle opere fondamentali della filosofia moderna, il testo rappresenta un punto di svolta nel pensiero occidentale, introducendo un metodo sistematico per acquisire conoscenze certe e stabilendo le basi del razionalismo. L'opera è divisa in sei parti, in cui Cartesio espone il suo percorso intellettuale, le sue scoperte e il metodo da lui elaborato per raggiungere la verità: Introduzione personale Cartesio racconta come abbia deciso di abbandonare gli studi tradizionali, trovandoli insoddisfacenti, per intraprendere una ricerca basata sulla ragione e l'esperienza personale. Regole del metodo Cartesio formula le quattro regole fondamentali per guidare il pensiero: Evidenza: accettare come vero solo ciò che appare chiaro e distinto. Analisi: dividere ogni problema in parti più semplici. Sintesi: ricostruire la conoscenza partendo dagli elementi più semplici fino ai più complessi. Enumerazione: controllare tutto con completezza e ordine per evitare omissioni.
Applicazione del metodo Spiega come il metodo sia stato applicato con successo alla matematica e alle scienze naturali, dimostrando la sua validità universale. Dubito, ergo sum Introduce il celebre principio: "Penso, dunque sono" (Cogito, ergo sum). Partendo dal dubbio metodico, Cartesio individua la prima verità certa: l'esistenza del soggetto pensante. Prove dell’esistenza di Dio Cartesio propone argomentazioni razionali per dimostrare l'esistenza di Dio, considerandolo il garante della verità delle nostre conoscenze. Contributi scientifici Cartesio accenna alle sue ricerche in fisica e biologia, applicando il metodo per comprendere il funzionamento del mondo naturale come un grande meccanismo.
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I Fiori del Male
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I Fiori del Male (Les Fleurs du Mal) è una raccolta di poesie di Charles Baudelaire, pubblicata per la prima volta nel 1857. Considerata una delle opere fondamentali della poesia moderna, il libro esplora temi come il male, il dolore, la bellezza, la decadenza e il rapporto tra l’uomo e l’assoluto. L'opera si compone di circa 150 poesie (il numero varia a seconda delle edizioni), suddivise in sezioni che rappresentano un viaggio simbolico attraverso le esperienze dell’autore: Spleen e Ideale Analizza il conflitto tra il desiderio di elevazione spirituale (l'ideale) e la realtà cupa, noiosa e corrotta (lo spleen). Qui si trovano alcune delle poesie più celebri, come Benedizione, L'Albatro e Corrispondenze. Quadri parigini Dipinge la vita nella Parigi moderna, tra bellezza e alienazione, dando voce a personaggi marginali e situazioni quotidiane. Il vino Esplora il tema dell’ebbrezza come via di fuga dal dolore e dalla realtà. Fiori del male Tratta apertamente il male, il peccato e la trasgressione, spesso con toni provocatori e sensuali. Rivolta Una sezione di ribellione contro Dio e contro i limiti dell’esistenza umana. La morte Conclude il viaggio, presentando la morte come un’ultima possibilità di evasione e di mistero.
Temi principali: Lo spleen: uno stato d'animo di noia esistenziale e malinconia che pervade molte poesie. La bellezza: vista come una forza salvifica ma effimera, spesso intrisa di decadenza e dolore. La città moderna: Parigi è descritta come uno spazio pieno di contraddizioni, affascinante e alienante. La trasgressione: Baudelaire sfida le convenzioni morali e religiose, affrontando temi come il peccato, la sensualità e la morte.
All'epoca della pubblicazione, l'opera fu accolta con scandalo e provocò un processo per oltraggio alla morale pubblica. Sei poesie furono censurate per i loro contenuti ritenuti immorali. Tuttavia, negli anni successivi, I Fiori del Male guadagnarono un posto di rilievo nella letteratura, influenzando profondamente poeti come Rimbaud, Verlaine e Mallarmé. |
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