Questa notte è venuto a mancare Maurizio Mazzucchetti. Una malattia inesorabile, combattuta sino all’ultimo, l’ha portato via all’età di 72 anni. Pur nelle precarie condizioni di salute in cui Maurizio si trovava ormai da due anni non era venuto meno, nel limite del possibile, dal testimoniare una presenza politica. Non ha mancato di essere presente alle ultime Feste in Rosso di Torre Boldone e di Quintano, al tradizionale ritrovo alla Casa del Partigiano sui Colli di San Fermo e così anche al recente congresso del Circolo di Rifondazione Comunista della Valle Cavallina di cui era stato responsabile per molti anni. In quest’ultima circostanza non aveva fatto mancare il suo contributo tagliente contro ogni forma di commistione politica con le forze liberiste che ci hanno portato al disastro sociale e sul baratro della guerra.
Contrariamente a quanto spesso capita col passare del tempo Maurizio, aveva radicalizzato le sue critiche nei confronti dei vari pentitismi, opportunismi, moderatismi che hanno pervaso quella parte di sinistra diventata sempre più sinistra neoliberale. Una sinistra che ha preso le distanze dalle lotte per la giustizia sociale, da politiche di protezione delle classi lavoratrici e popolari. Una radicalizzazione non ideologica, non autoreferenziale la sua ma politica, culturale, pratica stando dentro i fatti, con la capacità di interpretare i bisogni e il sentire comune delle persone economicamente e socialmente più deboli.
L’insegnamento e la militanza politica sono state le sue due grandi passioni. L’insegnamento di italiano, storia, geografia espletato come vero e proprio magistero, conoscenza critica dell’ieri e dell’oggi, avendo un’attenzione speciale per ognuno/a dei propri allievi. Tra le sue prime esperienze di insegnamento figurano, fino al 1989, i corsi per i lavoratori detti “delle 150 ore” che lo pongono in contatto diretto con chi, sulla propria pelle, vive la condizione di sfruttamento e di ingiustizia sociale. Per quanto riguarda il piano politico quello di Maurizio è un percorso esemplare, sempre rivolto a far vivere un progetto di forza comunista. Dopo le prime esperienze nel movimento degli studenti negli anni 1969/71, aderisce al gruppo politico de il Manifesto” (fortissimo nella bergamasca), poi Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, forza politica confluita nel Pci. Dopo una breve (“deludente”) esperienza nel Pci post-berlingueriano Maurizio si avvicina a Democrazia Proletaria e insieme ad altre/i compagne/i partecipa alla fondazione della federazione di Bergamo del Partito della Rifondazione Comunista.
Il percorso politico di Maurizio è strettamente intrecciato con l’impegno sociale e nei movimenti di lotta. Scrive in una nota biografica:” … dagli anni Settanta ho partecipato piuttosto attivamente ai movimenti e alle lotte per i diritti dei lavoratori, l’ambiente, contro la guerra, per i diritti dei migranti. Dal 2010 collaboro con l’Unione inquilini di Bergamo come volontario attivista per il diritto alla casa”. Conosciamo bene l’attivismo di Maurizio. Un attivismo che non ha avuto sosta, che è sempre stato manifestato ai livelli massimi scegliendo anche senza apparire in prima persona. Infatti per Maurizio più che apparire era importante costruire, mettere a disposizione la sua conoscenza e competenza, i suoi contributi di approfondimento così come è stato in tantissime lotte e vertenze che abbiamo avuto modo di condividere e portare avanti insieme. Ricordo, tra queste, la lotta contro l’interporto e l’inceneritore di Montello, la discarica di Costa Mezzate, la miniera di Parzanica. Ricordo il contributo fondamentale che ha dato alla straordinaria mobilitazione che c’è stata in bergamasca al tempo della prima e seconda guerra in Iraq. E potrei continuare per molto ancora.
In particolare Maurizio era molto legato alla sua San Paolo d’Argon (di cui è stato anche consigliere comunale) e più in generale al suo territorio che lo ha visto protagonista di tante iniziative in cui il filo conduttore era la difesa del bene comune, dell’ambiente, della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, delle fasce sociali più deboli.
E’ grande la tristezza, il dolore che proviamo per la morte di Maurizio Mazzucchetti. Il suo venir meno è una grave perdita per Rifondazione Comunista, la sinistra di società, i movimenti di lotta territoriali, per la povera gente. Spetta a noi raccogliere la sua testimonianza di vita politica. Grazie Maurizio per tutto quello che hai fatto e il tanto che hai dato per cercare di rendere il mondo più giusto e migliore. Che la terra ti sia lieve.
Ezio Locatelli – Bergamo, 24 marzo 2025