“Mancano 89 secondi alla fine del mondo”. Corrono le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse e non solo: tra pochi giorni gli Stati Uniti ospiteranno il terzo incontro dedicato al TPAN – Trattato di proibizione delle armi nucleari. Il Palazzo di Vetro del Segretariato delle Nazioni Unite a New York è quasi pronto per accogliere ben 167 Paesi ( 94 firmatari e 73 parte), e non solo la loro voce istituzionale, poiché sarà nutrita la presenza di ONG accreditate con ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Premio Nobel per la Pace 2017 – proprio in rappresentanza della società civile che aderisce e anela il disarmo a livello mondiale.
Il terzo incontro degli Stati parte si svolgerà dal 3 al 7 marzo 2025 presso la sede ONU a New York, sotto la presidenza del Kazakistan.
Cos’è il TPAN: concetti chiave, tempi e un po’ di storia
Il Trattato di proibizione delle armi nucleari (testo completo in inglese qui) è un documento nato per contrastare non solo la proliferazione delle armi nucleari, ma per condurre le scelte politiche internazionali a un progressivo abbandono dello strumento di deterrenza nucleare, nelle relazioni fra Stati, per la risoluzione dei conflitti e intimare la distruzione dei suddetti ordigni.
Prevede che gli incontri degli Stati parte si svolgano su base biennale e conferenze di revisione a intervalli di sei anni per “considerare e, ove necessario, prendere decisioni in merito a qualsiasi questione riguardante l’applicazione o l’implementazione di questo Trattato”.
Il primo Incontro degli Stati Parte si è tenuto a Vienna dal 21 al 13 giugno 2022 con la partecipazione di 49 Stati Parte, 34 Stati osservatori e rappresentanti delle Nazioni Unite, di organizzazioni internazionali e regionali, del Comitato Internazionale della Croce Rossa e della società civile. L’incontro ha adottato una serie di decisioni ambiziose, tra cui la Dichiarazione di Vienna e il Piano d’azione.
Il secondo incontro degli Stati parti si è svolto dal 27 novembre al 1° dicembre 2023 presso la sede delle Nazioni Unite a New York, con il Messico in qualità di presidente. Hanno partecipato 94 Stati parte, firmatari e altri osservatori, insieme a rappresentanti di agenzie internazionali, tra cui l’AIEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) e la CTBTO (Organizzazione del Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari), il CICR (Il Comitato Internazionale della Croce Rossa), nonché organizzazioni della società civile, comunità colpite, giovani, parlamentari e istituzioni finanziarie. La riunione ha adottato una dichiarazione politica e una serie di decisioni che rafforzano il processo intersessionale.
E’ ora la volta del terzo incontro, ed è proprio direttamente dal territorio americano che riporterò tutti gli aggiornamenti in diretta riguardo a ciò che accadrà alla conferenza generale e nei numerosi side events previsti durante tutta la settimana. In questa edizione sono stati depositati tutti i Working paper delle ONG accreditate; ciò significa che la società civile espone proposte su come integrare il Trattato, dando un contributo fondamentale alla rete internazionale che, vista la situazione geopolitica attuale, va crescendo sempre di più.
Nessuno vuole la guerra, escluso chi la attua. Si tratta di una minoranza ed è questo il momento in cui la società civile internazionale può fare concretamente la differenza.
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