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Roma, 8 marzo 2025, Non Una Di Meno chiama lo sciopero transfemminista

Sabato 8 marzo Non Una Di Meno chiama Lo Sciopero transfemminista, sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo, dei consumi, dai ruoli imposti dal genere.

Diversi i sindacati che hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata. Coinvolgerà i settori più precarizzati e meno tutelati, per cui il lavoro si estende sulle 24 ore e sui 7 giorni, a partire dal lavoro di cura: il welfare si sta reggendo sempre di più sul lavoro privato e sottopagato di badanti e colf, innanzitutto migranti, e sul lavoro gratuito di donne e soggetti femminilizzati nelle case.

L’intento è estendere lo sciopero alle categorie e alle condizioni che ne sono formalmente escluse, e visibilizzare il lavoro povero, sommerso, informale, gratuito, le forme ibride di formazione/lavoro. Lo sciopero dei consumi inoltre intreccerà forme di blocco e boicottaggio delle filiere di finanziamento della guerra e del genocidio.

In più di 60 città per tutta la giornata si svolgeranno cortei, piazze tematiche, presidi, azioni performative.

A Roma corteo ore 10 da piazza Vittorio Emanuele con arrivo a Piazzale Ugo La Malfa (Circo Massimo); alle ore 17 concentramento a Largo Argentina con artiste e lavoratorə del mondo dello spettacolo e della cultura e di Teatro di Roma, colpitə in modo sempre più violento da privatizzazioni e precarizzazione del lavoro.

La mobilitazione è chiamata contro il governo Meloni e l’asse dei governi ultrareazionari che trasformano in target le persone migranti, povere, trans, disabili, le femministe e chi ricorre all’aborto, l3 persone disabili, l3 attivist3.

Contro l’economia di guerra, che sposta le risorse sul riarmo, a scapito della spesa sociale e di investimenti in scuola, università e sanità pubbliche e approfondisce la deriva autoritaria. Il sostegno alle lobby antiabortiste nei consultori e negli ospedali e l’attacco ai percorsi di affermazione di genere sono due facce della stessa medaglia e procede con la distruzione del Servizio Sanitario Nazionale.

Contro il Ddl Sicurezza in discussione contro l’istituzione delle “zone rosse” e l’esportazione nelle periferie italiane del “modello Caivano”.

Per affermare che la sicurezza è l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, sono i servizi antiviolenza transfemministi. È un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo, il diritto alla casa e al welfare. È abrogare la legge Bossi Fini, aprire le frontiere e chiudere i CPR!

La nostra sicurezza è sapere che dove cado io ci sei tu, è il caldo suono delle parole “sorellə, non sei solə “!

Lo slogan della giornata sarà LOTTO BOICOTTO SCIOPERO

Boicottiamo la società della guerra. Moltiplichiamo le pratiche di sciopero. Occupiamo lo spazio pubblico

Redazione Italia