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$Libragate

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pull”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pull”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pool”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pool”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pool”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube

L’Argentina travolta dallo scandalo della criptovaluta promossa dal presidente Milei

Il presidente dell'Argentina Javier Milei sta affrontando la peggiore crisi politica in quattordici mesi alla Casa Rosada. Il leader del partito La Libertad Avanza è al centro di uno scandalo che ha contribuito a generare e che ha aperto una frattura all'interno del suo governo, richiamando l'attenzione dei media internazionali. L'economista libertario, attraverso un post pubblicato su X e Instagram, aveva consigliato di investire nel token $Libra, presentandolo come un progetto che avrebbe finanziato piccoli imprenditori e supportato l'economia del paese. In pochi minuti, il valore del token era salito alle stelle per poi crollare poco dopo, lasciando una scia di perdite milionarie in diversi paesi. Il caso, che occupa le prime pagine dei giornali argentini con il nome di $Libragate o $Criptogate, ha creato innumerevoli imbarazzi nell'ufficio presidenziale e nel partito di Milei e ha inflitto un duro colpo alla sua immagine pubblica .

Venerdì 14 febbraio alle ore 19 in Argentina, Milei ha diffuso il lancio di $Libra. Nel post pubblicato sul suo account su X, che ha 3,5 milioni di follower, ha scritto: “Questo progetto privato si dedicherà a incentivare la crescita dell'economia argentina, finanziando piccole imprese e progetti imprenditoriali argentini. Il mondo vuole investire in Argentina”. 

Nel tweet ha copiato il numero di identificazione del token (il cosiddetto “contratto”) e ha inserito il link del sito del progetto denominato "Progetto Viva la libertad". A partire dalla pubblicazione, migliaia di persone hanno acquistato questa particolare criptovaluta che fino a quel momento era sconosciuta. L'impatto delle parole di Milei è stato massiccio. Il valore di $Libra è cresciuto in modo esponenziale in tempi molto rapidi: in 45 minuti, partendo da pochi centesimi è arrivato a 4,7 dollari per unità. Il valore globale è salito a 4,5 miliardi di dollari con il sostegno di almeno 40mila investitori.

Circa 40 minuti dopo il lancio, il valore di $Libra è iniziato a crollare. Ciò è successo dopo che improvvisamente un piccolo gruppo di investitori ha iniziato a vendere. Nell'ora successiva la manovra ha provocato una caduta del 70% nel valore del token che è passato a 1,44 dollari. Secondo l'analisi di esperti di criptovalute, la maggior parte di queste vendite è stata effettuata da utenti che facevano parte dello sviluppo del progetto ma a trattenere il denaro sarebbero stati anche alcuni investitori che avevano avuto accesso a informazioni privilegiate. 

Poco dopo la mezzanotte di venerdì, più di cinque ore dopo aver pubblicizzato il token, il presidente ha cancellato il post affermando che non era a conoscenza dei dettagli del progetto. “Dopo essermi informato, ho deciso di non continuare a diffonderlo (per questo ho cancellato il tweet)”, ha scritto sul suo profilo. La pubblicazione ha definitivamente distrutto il valore di $Libra e ha consolidato le perdite per 4 miliardi di dollari per la maggior parte degli investitori che hanno visto sparire i soldi investiti.

Nelle ore intercorse tra la pubblicazione del post e la sua cancellazione, sui social sono iniziati a circolare i primi dubbi sulla validità della moneta virtuale e sulla legittimità dell'operazione. $Libra era stata creata solo mezz'ora prima del tweet utilizzando Fixed Float, una piattaforma che non richiede alcuna identificazione personale e che permette l'uso di utenti anonimi. Inoltre cinque minuti prima che Milei pubblicasse il post, diversi utenti del team, che ha sviluppato $Libra, avevano trasferito fondi in quello che in termini tecnici è definito “liquidity pool” per permettere agli investitori di comprare e vendere il token. Era inoltre stato segnalato che $Libra era concentrata in poche mani: solo cinque wallet (portafogli digitali) possedevano circa l'80% del totale, quando la percentuale si ferma normalmente al 20%. 

Le caratteristiche dell'operazione suggerivano si trattasse di una manovra orchestrata e di un “rug pool”: una truffa che si verifica quando i creatori di un progetto (come una nuova criptovaluta o token) attirano investitori promettendo guadagni elevati. Raccolta una quantità significativa di denaro, i creatori “tirano il tappeto” intascando i profitti e lasciando gli investitori con token senza valore. 

Nella sua prima intervista dopo lo scandalo, rilasciata lunedì 17 febbraio al canale televisivo TN e realizzata dal giornalista Jonatan Viale, Milei ha negato le sue responsabilità, ha sostenuto di non avere promosso la valuta ma di avere solamente diffuso un'informazione e di non essere a conoscenza dei dettagli del progetto. “Se vai al casinò e perdi soldi, allora quale è la lamentela?”, ha dichiarato. “Chi ha partecipato, lo ha fatto volontariamente. È un problema tra privati perché qui lo Stato non ha alcun ruolo”.

L'intervista, organizzata con l'obiettivo calmare le acque e chiarire la posizione del presidente dopo giorni di silenzi, ha dato vita a un nuovo scandalo: è stato diffuso il video integrale dell'incontro in cui si sente Santiago Caputo, consigliere di Milei e l'uomo più potente del suo entourage, fare pressioni sul giornalista per evitare che domande scomode potessero creare problemi legali.

In Argentina sono state presentate denunce contro Milei sia da privati sia da politici dell'opposizione per presunta frode, associazione a delinquere e violazione della Legge sull'etica pubblica. Le indagini, avviate dal procuratore Eduardo Taiano, dovranno accertare in che termini si è sviluppata la presunta frode e il grado di responsabilità di Milei che ha pubblicizzato $Libra come un progetto serio: si dovrà accertare se Milei è stato ingannato, quindi da chi e con che grado di responsabilità, oppure se non poteva non sapere e se potrebbe avere manipolato o influenzato la fiducia degli investitori grazie alla sua posizione politica e mediatica. Inoltre, negli Stati Uniti, uno studio legale sta preparando una causa civile per i danni causati da $Libra: rappresenta oltre 200 clienti provenienti da una mezza dozzina di paesi. 

Un ulteriore nodo della vicenda è costituito dai rapporti che Milei ha avuto con gli ideatori di $Libra, incontrati in almeno due occasioni: Julian Peh (Ceo di KIP Protocol che ha preso le distanze da quanto accaduto) e Hayden Mark Davis (Ceo di Kelsier Ventures che ha confermato di essere dietro al lancio del progetto $LIBRA e di agire come "”consulente di Milei”). Un ruolo centrale è ricoperto da Mauricio Novelli: trader di 29 anni, è colui che ha fatto conoscere a Milei i creatori di $Libra. Si vanta di avere un rapporto confidenziale con il presidente argentino che conosce almeno dal 2020. Nell'ultimo anno, come ricostruito dai media, Novelli ha avuto facilmente accesso alle porte della Casa Rosada: nell’ultimo anno sono registrate otto visite autorizzate dalla Segreteria della presidenza, sotto la responsabilità di Karina Milei, sorella e braccio destro del presidente. Inoltre, Novelli è stato il consulente di Davis e KIP Protocol. Anche loro sono stati denunciati.

Le conseguenze politiche dello scandalo sono ancora difficili da prevedere. La richiesta dell'opposizione di avviare una commissione di indagine in Congresso, giovedì 20 febbraio, non ha ottenuto i voti necessari per procedere. Alcuni giornali - come La Nacion, Pagina12 e Tiempo Argentino - hanno riportato fratture all'interno del blocco eterogeneo degli alleati di governo e hanno sostenuto che all'interno della Casa Rosada si corre contro il tempo per capire come strutturare una possibile difesa del presidente. Secondo alcuni analisti politici, il Criptogate può ridefinire i rapporti tra Milei e Mauricio Macri (presidente dell'Argentina dal 2015 al 2019) al quale il primo è legato da un rapporto difficile e complesso: Macri potrebbe sfruttare lo scandalo per rafforzare la sua posizione, sfruttando la situazione per fare valere a caro prezzo l'appoggio che i suoi deputati danno a Milei in Congresso affinché le leggi inviate dalla Casa Rosada siano approvate. La presenza di Milei negli Stati Uniti, dove ha incontrato Elon Musk e la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, è stata definita da alcune testate anche come un tentativo di “prendere aria fresca” dopo l'assedio in casa. 

Ma a essere colpita è soprattutto l'immagine pubblica e internazionale del presidente argentino. Javier Milei ha messo in gioco la sua autorità di economista, dopo essersi sempre presentato come un fautore della distruzione totale dello Stato in nome del libero mercato. Già da prima che facesse il grande passo in politica, Milei si proponeva come un esperto di criptovalute in un paese dove, secondo la Camera Fintech argentina, ci sono 2,5 milioni di utenti mensili che usano wallet per monete digitali. Ora lo scandalo gli è costato feroci critiche proprio da parte dei “criptobros”, una parte centrale del suo elettorato e dei suoi sostenitori. Nell'Argentina ancora colpita da una grave crisi economica e sociale, i passi falsi di Milei sono avvenuti all'interno di quei territori - la finanza e i social media - che erano i suoi cavalli di battaglia.

Immagine in anteprima: frame video BBC News Mundo via YouTube