Ho presentato una nuova interrogazione, alla Giunta regionale, sul progetto del nuovo impianto di incenerimento di rifiuti presentato dalla società Montello Spa, già operativa nel settore del trattamento e riciclo dei rifiuti in provincia di Bergamo. Le criticità sollevate sono molteplici e tutte dovrebbero portare ad un deciso, quanto ovvio, rigetto del progetto da parte degli enti interessati. In primo luogo sul sito in questione è presente un “criterio ostativo” relativamente alle fasce di rispetto ai territori di pregio delle produzioni DOC e DOCG, che per legge costituiscono aree “non idonee” alla localizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti, come è l’impianto di termovalorizzazione proposto dalla società.
Inoltre, il sito risulta confinante con il PLIS dei Castelli del Tomenone, oltre che a due aree caratterizzate da elementi di secondo livello della Rete ecologica regionale: a nord il PLIS delle Valli d’Argon e a sud un contesto di elevata naturalità costituito da paesaggio collinare debolmente antropizzato con presenza di versanti boscati.
Senza dimenticare che il Piano Regionale dei Rifiuti afferma che la Lombardia, e soprattutto i lombardi, non abbiano bisogno di nuovi inceneritori perché quelli già esistenti (dodici) necessitano di importare rifiuti da fuori regione per poter funzionare. Di conseguenza, la realizzazione del 13esimo inceneritore, significherebbe non lo spegnimento di un altro bensì l’aumento dell’import di rifiuti, confermando per la Lombardia in non ambito titolo di pattumiera d’Italia.
Se tutto ciò non bastasse, basterebbe che la provincia di Bergamo attivasse la procedura prevista da una recente norma regionale, che chiamerò “Ecowatt” dal nome dell’inceneritore sulla quale è stata costruita e che si trova in provincia di Lodi. La norma prevede che tutti gli iter di autorizzazione di nuovi inceneritori, o di potenziamento di esistenti, siano sospesi fin tanto che Regione non approva una delibera contenente nuovi criteri localizzativi e comunque non oltre il 31 ottobre.
La delibera dovrebbe raccogliere le osservazioni formulate dalle Province che intendono tutelare i propri territori oggetto di richiesta di realizzazione di nuovi inceneritori, come quello della Montello, o di potenziamento di esistenti come quello della “Ecowatt” nel lodigiano. L’effetto è un immediato stop della procedura autorizzativa che potrebbe, anche da solo, essere sufficiente per far desistere il proponente dal voler proseguire nell’iter che, salvo nuovi criteri escludenti, dovrebbe comunque ricominciare dopo il 31 ottobre.
Se la norma fosse effettivamente applicabile al caso in questione, la Conferenza di Servizi del prossimo 21 maggio dovrebbe chiudersi in pochi minuti, stabilendo la sospensione dell’iter autorizzativo e un aggiornamento a dopo il 31 ottobre.
Paola Pollini, MoVimento 5 Stelle