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Tre anni dopo l’invasione russa dell’Ucraina

Amnesty International: “Tre anni dopo l’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina, la giustizia per le vittime dev’essere una priorità del mondo”

In occasione del terzo anniversario dell’invasione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina e mentre sono in corso negoziati di pace tra Usa e Russia, la segretaria generale di Amnesty International Agnés Callamard ha dichiarato:

“In un periodo in cui il presidente degli Usa sta cercando di riscrivere la storia dell’ultimo decennio, particolarmente degli ultimi tre anni, il terzo anniversario dell’aggressione russa ci ricorda profondamente quanto la popolazione ucraina abbia subìto e perso, così come la devastazione che la Russia ha portato in Ucraina”.

“Qualsiasi negoziato sul futuro della popolazione ucraina dovrà avere come priorità la giustizia per tutti i crimini di diritto internazionale commessi a seguito dell’intervento militare russo del 2014, garantire l’assunzione di responsabilità da parte dei colpevoli e prevedere risarcimenti per le vittime dell’aggressione russa.

Le sofferenze del passato, compresi i mortali attacchi aerei russi contro la popolazione civile e il trasferimento di bambine e bambini in Russia, non dovranno essere dimenticati o lasciati impuniti.

Le voci di coloro che hanno subìto l’impatto più grande della guerra di aggressione russa dovranno essere ascoltate; si dovrà venire incontro alle loro necessità; qualunque esito di un negoziato che non terrà conto di ciò sarà destinato al fallimento”.

“Nel terzo anniversario dell’invasione su vasta scala russa pretendiamo giustizia, riparazione e risarcimenti, oltre a una partecipazione significativa al processo di pace.

Lo pretendiamo in nome dei civili ucraini rapiti dalle forze russe, dei prigionieri di guerra torturati e ingiustamente condannati, dei bambini e delle bambine minacciati perché seguono online i programmi scolastici ucraini, per i docenti e le docenti che, nei territori ucraini occupati dalla Russia, sono costretti a lavorare seguendo i programmi russi, per i tatari della Crimea e per le altre minoranze oppresse dal tentativo russo di alterare la demografia dei territori occupati.

Senza porre fine immediatamente a tutto questo e in assenza di forti garanzie di giustizia, un accordo di pace frettoloso non farà altro che prolungare queste sofferenze e assicurare impunità agli autori di atroci violazioni dei diritti umani”.

“Una settimana fa il segretario di stato statunitense Rubio ha detto che il presidente Trump vuole porre fine alla guerra in modo sostenibile e duraturo.
Un sincero impegno del presidente Trump per assicurare una pace che duri dev’essere seguito non dalle parole ma dalle azioni: ad esempio, percorrendo tutte le strade possibili per una giustizia reale e per provvedimenti nei confronti dei responsabili di crimini di guerra e di tutti gli altri crimini di diritto internazionale”.

Ulteriori informazioni

Dal 24 febbraio 2022 Amnesty International ha documentato massicce violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, comprese azioni che costituiscono crimini di guerra e probabilmente crimini contro l’umanità.

L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia costituisce il crimine internazionale di aggressione.

Le strategie e le tattiche dell’esercito russo, tra cui il continuo uso di munizioni indiscriminate e gli attacchi intenzionali contro la popolazione civile ucraina, hanno causato massicce sofferenze umane e hanno avuto un grave impatto sulle fasce più vulnerabili della popolazione ucraina come le persone anziane, i bambini e le bambine.

A partire dal marzo del 2023 la Corte penale internazionale ha emesso mandati di cattura contro il presidente russo Putin e ulteriori alti ufficiali russi.

L’intenzione del presidente Trump di arrivare a un accordo negoziale ha riportato l’attenzione sulla guerra ma il suo decreto presidenziale, che prevede sanzioni contro la Corte, mette in pericolo i diritti delle vittime e delle persone sopravvissute ai crimini internazionali in Ucraina come altrove.

Amnesty International