Falconara Marittima. Venerdì 21 marzo ore 22:30 circa, è accaduto di nuovo. Un boato squarcia il silenzio della notte. Paura del terremoto? No!
Ancora una volta è un’esplosione all’interno della raffineria di Falconara.
Parte subito il tam tam della popolazione, immediato, ed è l’unica informazione a disposizione . Poco dopo lo scoppio sono decine le immagini che iniziamo a ricevere e che girano ancor più numerose sui social. Fiamme alte e alcune sirene dei mezzi dei vigili
del fuoco accorse sul posto, per il resto un silenzio totale, che ci fa urlare di indignazione: nessun segnale acustico di allerta alla popolazione, nessun messaggio dal sistema di messaggistica whatsapp del Comune. Nulla, niente di niente.
Non si può andare avanti così, siamo tutti ostaggio di un qualcosa che non è compatibile con questo territorio: l’azienda non è compatibile, le istituzioni che ci dovrebbero rappresentare non sono compatibili, gli enti di controllo.
Non siamo disposti ad ascoltare per l’ennesima volta frasi come: “…incidente minore, nessun rischio per la popolazione, intervenuti subito… Per fortuna che il vento tirava verso mare, dopo poco le fiamme erano già state domate….” Potremmo aggiungere molte altre frasi tipo queste, la collezione storica è cospicua; invece chiediamo a tutti coloro che leggeranno di comprendere la necessità di aiutarci a fare in modo che l’appuntamento di oggi, sabato 22 marzo alla Galleria delle idee di Falconara (via Nino Bixio 18A, sotto le Gallerie) ore 16:30 possa essere molto partecipato. Sarà un’occasione per dare modo alle persone di ritrovarsi anche alla luce di quanto accaduto questa notte.
Inoltre, dopo la grande manifestazione dello scorso anno di #fermiamoildisastroambientale, le istituzioni non hanno di fatto raccolto
nulla di ciò che abbiamo portato alla loro attenzione tanto in Comune quanto al Ministero dell’Ambiente il 18 maggio del 2024.
Fermiamoildisastroambientale