“Tanto per cominciare, Marley era morto. Sul fatto non c’era il minimo dubbio”, esordisce così Dickens nel suo Canto di Natale, diretto, senza fronzoli. Esattamente in questo modo vogliamo dare la notizia dell’avvenuta scomparsa del Dissenso. Ne ha dato il triste annuncio Casa Pace, che venerdì 21 marzo dalle ore 18.00 in Piazza Archinto ne ha celebrato il funerale davanti a famiglie, bambini, avventori seduti attorno ai tavolini dei locali affacciati sulla piazza. La Banda degli Ottoni riempiva il silenzio rotto solo da singhiozzi di commozione. Mancherai come l’aria, Dissenso.
Un’azione nonviolenta che ha sfilato lungo le strade del quartiere Isola a Milano, per aumentare la consapevolezza nelle persone, per far sentire la propria voce in modo pacifico, contro un decreto che contiene al suo interno norme repressive verso il diritto alla critica.











Il DDL 1660 (DDL SICUREZZA), approvato alla Camera dei deputati nel settembre 2024, in attesa dell’approvazione al Senato, introduce una trentina di modifiche al codice penale formulando venti nuovi reati, estendendo sanzioni e aggravanti, e in alcuni casi ampliando le pene previste per reati già esistenti.
Resistenza passiva: Introduzione di sanzioni fino a due anni di carcere per chi partecipa a proteste pacifiche con atti di disobbedienza nonviolenta come picchetti o blocchi stradali. Pene fino a vent’anni per chi protesta nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e nelle carceri.
Revoca della cittadinanza: Possibilità di revoca della cittadinanza italiana entro 10 anni dalla condanna per terrorismo o eversione.
Occupazione di immobili: Pene severe per l’occupazione arbitraria di immobili, con reclusione fino a sette anni.
Allontanamento da aree urbane (zone rosse): Potere del questore di disporre l’allontanamento di un cittadino da una determinata area urbana fino a 48 ore.
Norme contro la tutela delle persone in gravidanza e bambini piccoli: Abolizione dell’obbligo di rinvio della pena per donne incinte o madri di bambini piccoli, e pene aggravate per chi organizza o induce all’accattonaggio.
Limitazione della libertà di espressione: La norma potrebbe essere interpretata in modo da reprimere il dissenso e le opinioni critiche, configurandosi come una forma di censura.
Ambiguità normativa: Le definizioni vaghe di alcuni reati potrebbero permettere interpretazioni arbitrarie, aumentando il rischio di abusi.
Aggravamento delle pene: Aumento delle pene per reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, con limitazione delle attenuanti.
Ulteriore tutela legale per le forze dell’ordine: Viene garantita una maggiore tutela legale per gli agenti coinvolti in procedimenti giudiziari legati al loro operato, con copertura delle spese legali da parte dello Stato.
Porto d’armi fuori servizio: Gli agenti di pubblica sicurezza possono portare, senza licenza, un’arma diversa da quella d’ordinanza anche fuori servizio. È garantita, da norma, una maggiore flessibilità nell’uso di armi personali.
Collaborazione con i servizi segreti: Condivisione di informazioni sensibili da parte delle pubbliche amministrazioni (comprese le università) ai servizi segreti (DIS, AISE, AISI) anche in deroga alle normative sulla privacy.