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Un nuovo allestimento museale in memoria della strage di Portella della Ginestra

A seguito del dibattito sollevato dall’Associazione delle vittime e dei sopravvissuti della strage di Portella della Ginestra, la CGIL ha inviato all’amministrazione comunale di Piana degli Albanesi le osservazioni per ridefinire lo spazio espositivo nel museo civico dedicato a Nicola Barbato, al fine di dare al sito museale della città una maggiore visibilità narrativa per evidenziare la memoria delle vittime dell’eccidio del 1° maggio 1947 avvenuto nel corso della festa dei lavoratori_

Dopo l’incontro chiarificatore di ieri con il sindaco Rosario Petta, la Cgil Palermo offre il contributo del sindacato per arricchire il nuovo allestimento museale e restituire il giusto spazio all’eccidio del 1 maggio del 1947 e alla figura di Nicola Barbato, al quale il museo è dedicato, entrambi sacrificati, in particolare Barbato, così come osservato tra l’altro dall’Associazione dei familiari delle vittime di Portella.

Gli unici due pannelli dedicati alla strage non restituivano al visitatore la complessità del contesto storico e della presenza a Piana degli Albanesi di un forte movimento dei lavoratori organizzato nella Cgil, sindacato che allora, nel secondo dopoguerra, rappresentava unitariamente le correnti politico-culturali comunista, socialista e democristiana.

Anche lo stesso materiale multimediale è apparso al sindacato “incompleto e carente”, rispetto alle tante testimonianze dell’epoca e dei numerosi protagonisti.

“L’utilizzo dei materiali multimediali dovrebbe prevedere o una saletta apposita o quanto meno l’uso di cuffie per una fruizione che, seppur limitata nelle modalità, non interferisca con gli altri visitatori. Inoltre, riteniamo che si possa attivare una specifica sezione che contenga i verbali del processo di Viterbo, sia scansionati, sia in formato cartaceo”, sono tra i suggerimenti contenuti nella lettera inviata oggi al sindaco Petta dal segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, dal responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Dino Paternostro e dalla responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi Maria Modica.

La Cgil inoltre propone uno spazio adeguato alla memoria di Nicola Barbato, del quale nel museo non esiste alcuna immagine o descrizione. “Come concordato, ci facciamo promotori della richiesta al maestro Gaetano Porcasi di una tela dedicata a Barbato, da esporre in maniera permanente al museo – aggiungono Ridulfo, Paternostro e Modica – Riteniamo che nella rappresentazione della storia di Piana degli Albanesi e non sia dato adeguato risalto al contesto che ha prodotto l’immane strage con 11 vittime e 27 feriti e alle ragioni di un impegno collettivo”.

Nell’allestimento della sezione, così come è attualmente, la Cgil ha in particolare posto l’accento sulla mancanza dell’ “anima” di Portella “perché Portella è il giallo della ginestra e anche il rosso del sangue e delle bandiere ma anche il racconto di una memoria lunga 78 anni”.

“Proponiamo, infine, che la sala a destra del piano terra possa servire ad implementare dal punto di vista grafico, iconografico e multimediale la strage di Portella e la figura di Nicola Barbato, recuperando e valorizzando almeno in parte i materiali della mostra precedente”, aggiungono i rappresentanti della Cgil Palermo e di Piana.

Nella lettera, Ridulfo, Paternostro e Modica ricordano l’importanza della storia del movimento che, grazie ai decreti Gullo, lottava per l’applicazione “di una legge dello Stato che poteva consentire lavoro, sviluppo e libertà al popolo di Piana e della Sicilia”.

“A questo movimento, le cui radici affondano in quello di fine Ottocento dei fasci siciliani, di cui non si fa alcun cenno, si contrapponevano – sottolineano i dirigenti sindacali – i grandi proprietari terrieri, i gabellotti mafiosi, che non vengono mai nominati nell’allestimento, e i partiti politici reazionari, non solo il Mis: Giuliano e la sua banda rappresentavano il braccio armato di queste forze. Da questo punto di vista, la storiografia contemporanea, nella quasi totalità dei suoi protagonisti, ha questa impostazione ormai riconosciuta”.

Per questi motivi, la Cgil ha chiesto che il pannello descrittivo della sezione del museo dedicato a Portella venga modificato tenendo conto di queste osservazioni e dei rilievi espressi dalla associazione dei familiari delle vittime di Portella.

In ultimo, per la Cgil Palermo è importante che l’amministrazione comunale si adoperi, nella valorizzazione del museo, per una collaborazione e sinergia con le forze politiche, con il consiglio comunale di Piana degli Albanesi e con le associazioni, a partire da quella che organizza i familiari delle vittime di Portella.

comunicato CGIL Palermo

Redazione Palermo