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Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Il nuovo muro di Berlino spacca la Germania e l’Unione europea

1. Al di là delle dichiarazioni trionfalistiche del fronte dei popolari (CDU-CSU) che si apprestano a guidare il governo in Germana, e dei loro epigoni italiani, il voto tedesco ha confermato una profonda spaccatura del corpo sociale tedesco, ed europeo, che va ben oltre le percentuali elettorali. Il partito neo-nazista AFD vince in quasi tutte le regioni che in precedenza appartenevano alla DDR, con la sola eccezione della città di Berlino. La CDU è rimasta comunque al di sotto del suo obiettivo al 30 per cento e AFD, che i primi exit poll davano al 19 per cento, ha raggiunto il suo massimo, vicino al 21 per cento. La “grande coalizione” che si profila all’orizzonte potrà contare su una maggioranza risicata e avrà enormi difficoltà a governare su buona parte del paese, che ha una struttura federale che molti sottovalutano. Se si sommano i voti dell’AFD a quelli del raggruppamento BSW (“Bund Sarah Wagenknecht”) rimasto fuori dal Parlamento, nei land orientali si supera la maggioranza assoluta dei consensi espressi in favore delle destre xenofobe di diverso colore. Non si può trascurare come molte posizioni dell’AFD in materia economica e sulle politiche migratorie fossero condivise dalla coalizione rosso-bruna BSW, che pur non centrando l’obiettivo di superare la soglia del 5 per cento, ha conseguito significativi consensi in una tornata elettorale caratterizzata da una altissima affluenza (oltre l’84 per cento).

La risicata maggioranza di cui il neo cancelliere Merz potrà godere in Parlamento non permetterà una politica di recupero effettivo dei valori fondanti della democrazia in Germania, e la conciliazione auspicata della solidarietà e della sicurezza. Non è affatto escluso che in materia di immigrazione ed energia si possano ripetere interferenze da parte dell’estrema destra, che su questi temi si prepara già alle prossime scadenze elettorali. Altre intese tra popolari e AFD nei governi regionali, sul modello della remigration, o sulle politiche sociali, non sono affatto da escludere, e le prime vittime saranno gli immigrati e le loro famiglie. Subito dopo verrà il turno dei cittadini solidali e di chi si oppone alla ventata xenofoba che sta dilagando in Germania (e nel resto d’Europa). Sul fronte del conflitto in Ucraina il consenso interno verso l’accordo tra Putin e Trump, che si è consolidato soprattutto ad est, metterà a dura prova il richiamo alla “indipendenza” lanciato subito dopo la chiusura delle urme dal neo-premier in pectore Merz.

2. Il segretario della CDU Linnemann ha già lanciato la proposta di adottareuno stringato accordo di coalizione, soltanto 20 o 30 pagine, per un anno di governo e di individuare dieci grandi progetti per far fronte alla necessità di adottare decisioni immediate in materia di politica estera, della difesa, dell’ immigrazione ed economica. Si tenta di bloccare l’ascesa della destra e della sinistra, ma l’effetto più probabile delle politiche di destra/destra della CDU(CSU) in materia di immigrazione ed asilo potrebbe essere quello di costituire un trampolino di lancio per un ulteriore avanzata dell’AFD. E per un consolidamento del blocco sociale che guarda ai neo-nazisti come unica forza in grado di risolvere i problemi esistenziali avvertiti, soprattutto nella Germania est, da un ceto medio aggredito da una crescente percezione di insicurezza e da ceti popolari travolti dalla crisi economica.

Si potrà discutere per anni quanto  l’ultradestra xenofoba e suprematista di AfD sia definibile come neo-nazista, ma al di là dei documenti scritti, e delle opinioni personali, saranno le iniziative di propaganda permanente e le attività di governo nelle istituzioni locali, regionali e nazionali che ne daranno conferma. Non allarmano certo le manifestazioni di nostalgici di un passato che non può ritornare nelle forme della segregazione e dell’annientamento fisico che l’Europa ha conosciuto nel secolo scorso. Ma al di là della simbologia, il contenuto suprematista e la logica di eliminazione su base etnica, attraverso le politiche di detenzione amministrativa e di deportazione forzata, costituiscono un rischio enorme per la democrazia, perché sono la cifra comune della nuova internazionale nera che usufruisce di tecnologie di controllo che permettono il superamento dei principi democratici dello Stato di diritto e la sostanziale impunità nella violazione dei diritti umani.

3. Si può dunque attendere, soprattutto sul piano mediatico, e dei finanziamenti, che arriveranno anche dall’estero, un rinnovato sostegno ai partiti europei di estrema destra da parte dell’amministrazione americana, che con il discorso di Vance alla conferenza di Monaco ha segnato un punto fermo.Ma non mancheranno i contributi meno visibili di Putin che, dopo gli accordi con Orban, ha tutto l’interesse a spaccare nel profondo la Germania per demolire definitivamente quello che rimane dell’Unione europea. Di certo si può prevedere che l’estrema destra tedesca, e l’internazionale “nera” guidata da Musk e da Trump che la sostiene, metteranno al centro delle loro politiche i piani di “remigrazione” in base ai quali decine di migliaia di immigrati già regolarmente residenti, come i profughi siriani, dovrebbero essere deportati nel loro paese di origine, magari definito di nuovo come un “paese sicuro”. L’attuazione dei nuovi Regolamenti previsti dal Patto europeo sulla migrazione e l’asilo dello scorso anno potrebbe essere caratterizzata da una ulteriore stretta repressiva, in contrasto con le garanzie dettate, anche in materia di diritto di asilo, dalle Costituzioni nazionali.

A livello europeo potrebbero essere proprio i partiti che si accingono a governare la Germania con una grande coalizione, opponendosi all’AFD, che proporranno l’inasprimento delle politiche di esternalizzazione, il ricorso ai rimpatri di massa degli “irregolari” e l’abbattimento sostanziale del diritto di asilo e dei diritti di cittadinanza degli stranieri. Politiche che anche in Germania accenderanno lo scontro tra i decisori politici e la giurisdizione e potrebbero portare, come in Italia, ad un ridimensionamento della indipendenza della magistratura a tutto vantaggio dei poteri dell’esecutivo. Su questo potrà rinnovarsi la convergenza delle destre europee con gli Stati Uniti. L’abbattimento dei sistemi di controllo giurisdizionale è tra gli obiettivi principali della internazionale nera guidata da Trump e da Musk, che sostiene in Germania la AFD ed in Italia Giorgia Meloni.

 

Fulvio Vassallo Paleologo