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USB Catania

Presidio per i diritti dei migranti: ora basta, non possiamo più aspettare

Domani a Catania, nel quadro della mobilitazione nazionale di domani dei lavoratori migranti, promossa dall’USB-Unione Sindacale di Base, si terrà un presidio in Prefettura alle ore 15:30. Alla iniziativa etnea hanno aderito le seguenti realtà associative e politiche locali: Cooperativa Dokulaa, Sportello Sociale San Berillo, Non una di meno Catania, Ultima Generazione Catania, Le Siciliane, L’eco delle siciliane, Potere al popolo Catania, Sinistra Italiana Sicilia, PMLI. In particolare, dopo un’assemblea online tenutasi lo scorso venerdì, la piattaforma rivendicativa su cui si articola l’iniziativa – che vedrà impegnato il sindacato nelle maggiori città italiane – è volta ad ottenere la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, la velocizzazione del rilascio dei documenti (primo fra tutti il permesso di soggiorno) ed il  riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistiti[accì]

 

Venerdì 14 si è tenuta l’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, con centinaia di persone che si sono collegate da tutta Italia per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici Immigrazione e nella vita quotidiana.
Pressoché unanimemente si è sollevato il coro di voci per dire: “Ora basta, non possiamo più aspettare! Vogliamo permesso di soggiorno e regolarizzazione per tutte e tutti i lavoratori migranti”.
USB, nel raccogliere l’indirizzo dei lavoratori migranti, ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale davanti alle Prefetture del nostro Paese e in quel di Roma ha chiesto un incontro al Ministero degli Interni. Pertanto il presidio si terrà a Piazza Esquilino alle 15:00.

Molti cittadini, in attesa di definire la propria posizione, sono costretti a vivere in una condizione di precarietà e ricattabilità per periodi molto lunghi, a volte anche anni.
La maggioranza di queste persone si trova nella condizione obbligata di accettare qualsiasi proposta che permette un minimo salario: lavoro nero, lavoro grigio, sfruttamento, prostituzione e criminalità queste sono le proposte che la nostra società offre a questa moltitudine di donne e uomini.
A fronte di decreti flussi, click day, promesse di lavoro, sponsor ed altro, la verità è che quotidianamente i lavoratori stranieri si trovano di fronte una situazione di totale precarietà: non espellibili perché in attesa di una risposta, ma non idonei a chiedere una residenza, un conto corrente, un’assistenza sanitaria.

Le lunghe code che siamo ormai abituati a vedere di fronte a tutte le Questure o Uffici Immigrazione – scrivono dal sindacato – sono il risultato di una politica governativa che da oltre vent’anni vede i migranti come un problema di ordine pubblico, non una risorsa.


Redazione Sicilia

Presidio per i diritti dei migranti: ora basta, non possiamo più aspettare

Domani a Catania, nel quadro della mobilitazione nazionale di domani dei lavoratori migranti, promossa dall’USB-Unione Sindacale di Base, si terrà un presidio in Prefettura alle ore 15:30. Alla iniziativa etnea hanno aderito le seguenti realtà associative e politiche locali: Cooperativa Dokulaa, Sportello Sociale San Berillo, Non una di meno Catania, Ultima Generazione Catania, Le Siciliane, L’eco delle siciliane, Potere al popolo Catania, Sinistra Italiana Sicilia, PMLI. In particolare, dopo un’assemblea online tenutasi lo scorso venerdì, la piattaforma rivendicativa su cui si articola l’iniziativa – che vedrà impegnato il sindacato nelle maggiori città italiane – è volta ad ottenere la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, la velocizzazione del rilascio dei documenti (primo fra tutti il permesso di soggiorno) ed il  riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistiti[accì]

 

Venerdì 14 si è tenuta l’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, con centinaia di persone che si sono collegate da tutta Italia per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici Immigrazione e nella vita quotidiana.
Pressoché unanimemente si è sollevato il coro di voci per dire: “Ora basta, non possiamo più aspettare! Vogliamo permesso di soggiorno e regolarizzazione per tutte e tutti i lavoratori migranti”.
USB, nel raccogliere l’indirizzo dei lavoratori migranti, ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale davanti alle Prefetture del nostro Paese e in quel di Roma ha chiesto un incontro al Ministero degli Interni. Pertanto il presidio si terrà a Piazza Esquilino alle 15:00.

Molti cittadini, in attesa di definire la propria posizione, sono costretti a vivere in una condizione di precarietà e ricattabilità per periodi molto lunghi, a volte anche anni.
La maggioranza di queste persone si trova nella condizione obbligata di accettare qualsiasi proposta che permette un minimo salario: lavoro nero, lavoro grigio, sfruttamento, prostituzione e criminalità queste sono le proposte che la nostra società offre a questa moltitudine di donne e uomini.
A fronte di decreti flussi, click day, promesse di lavoro, sponsor ed altro, la verità è che quotidianamente i lavoratori stranieri si trovano di fronte una situazione di totale precarietà: non espellibili perché in attesa di una risposta, ma non idonei a chiedere una residenza, un conto corrente, un’assistenza sanitaria.

Le lunghe code che siamo ormai abituati a vedere di fronte a tutte le Questure o Uffici Immigrazione – scrivono dal sindacato – sono il risultato di una politica governativa che da oltre vent’anni vede i migranti come un problema di ordine pubblico, non una risorsa.


Redazione Sicilia

Presidio per i diritti dei migranti: ora basta, non possiamo più aspettare

Domani a Catania, nel quadro della mobilitazione nazionale di domani dei lavoratori migranti, promossa dall’USB-Unione Sindacale di Base, si terrà un presidio in Prefettura alle ore 15:30. Alla iniziativa etnea hanno aderito le seguenti realtà associative e politiche locali: Cooperativa Dokulaa, Sportello Sociale San Berillo, Non una di meno Catania, Ultima Generazione Catania, Le Siciliane, L’eco delle siciliane, Potere al popolo Catania, Sinistra Italiana Sicilia, PMLI. In particolare, dopo un’assemblea online tenutasi lo scorso venerdì, la piattaforma rivendicativa su cui si articola l’iniziativa – che vedrà impegnato il sindacato nelle maggiori città italiane – è volta ad ottenere la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, la velocizzazione del rilascio dei documenti (primo fra tutti il permesso di soggiorno) ed il  riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistiti[accì]

 

Venerdì 14 si è tenuta l’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, con centinaia di persone che si sono collegate da tutta Italia per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici Immigrazione e nella vita quotidiana.
Pressoché unanimemente si è sollevato il coro di voci per dire: “Ora basta, non possiamo più aspettare! Vogliamo permesso di soggiorno e regolarizzazione per tutte e tutti i lavoratori migranti”.
USB, nel raccogliere l’indirizzo dei lavoratori migranti, ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale davanti alle Prefetture del nostro Paese e in quel di Roma ha chiesto un incontro al Ministero degli Interni. Pertanto il presidio si terrà a Piazza Esquilino alle 15:00.

Molti cittadini, in attesa di definire la propria posizione, sono costretti a vivere in una condizione di precarietà e ricattabilità per periodi molto lunghi, a volte anche anni.
La maggioranza di queste persone si trova nella condizione obbligata di accettare qualsiasi proposta che permette un minimo salario: lavoro nero, lavoro grigio, sfruttamento, prostituzione e criminalità queste sono le proposte che la nostra società offre a questa moltitudine di donne e uomini.
A fronte di decreti flussi, click day, promesse di lavoro, sponsor ed altro, la verità è che quotidianamente i lavoratori stranieri si trovano di fronte una situazione di totale precarietà: non espellibili perché in attesa di una risposta, ma non idonei a chiedere una residenza, un conto corrente, un’assistenza sanitaria.

Le lunghe code che siamo ormai abituati a vedere di fronte a tutte le Questure o Uffici Immigrazione – scrivono dal sindacato – sono il risultato di una politica governativa che da oltre vent’anni vede i migranti come un problema di ordine pubblico, non una risorsa.


Redazione Sicilia

Presidio per i diritti dei migranti: ora basta, non possiamo più aspettare

Domani a Catania, nel quadro della mobilitazione nazionale di domani dei lavoratori migranti, promossa dall’USB-Unione Sindacale di Base, si terrà un presidio in Prefettura alle ore 15:30. Alla iniziativa etnea hanno aderito le seguenti realtà associative e politiche locali: Cooperativa Dokulaa, Sportello Sociale San Berillo, Non una di meno Catania, Ultima Generazione Catania, Le Siciliane, L’eco delle siciliane, Potere al popolo Catania, Sinistra Italiana Sicilia, PMLI. In particolare, dopo un’assemblea online tenutasi lo scorso venerdì, la piattaforma rivendicativa su cui si articola l’iniziativa – che vedrà impegnato il sindacato nelle maggiori città italiane – è volta ad ottenere la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, la velocizzazione del rilascio dei documenti (primo fra tutti il permesso di soggiorno) ed il  riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistiti[accì]

 

Venerdì 14 si è tenuta l’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, con centinaia di persone che si sono collegate da tutta Italia per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici Immigrazione e nella vita quotidiana.
Pressoché unanimemente si è sollevato il coro di voci per dire: “Ora basta, non possiamo più aspettare! Vogliamo permesso di soggiorno e regolarizzazione per tutte e tutti i lavoratori migranti”.
USB, nel raccogliere l’indirizzo dei lavoratori migranti, ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale davanti alle Prefetture del nostro Paese e in quel di Roma ha chiesto un incontro al Ministero degli Interni. Pertanto il presidio si terrà a Piazza Esquilino alle 15:00.

Molti cittadini, in attesa di definire la propria posizione, sono costretti a vivere in una condizione di precarietà e ricattabilità per periodi molto lunghi, a volte anche anni.
La maggioranza di queste persone si trova nella condizione obbligata di accettare qualsiasi proposta che permette un minimo salario: lavoro nero, lavoro grigio, sfruttamento, prostituzione e criminalità queste sono le proposte che la nostra società offre a questa moltitudine di donne e uomini.
A fronte di decreti flussi, click day, promesse di lavoro, sponsor ed altro, la verità è che quotidianamente i lavoratori stranieri si trovano di fronte una situazione di totale precarietà: non espellibili perché in attesa di una risposta, ma non idonei a chiedere una residenza, un conto corrente, un’assistenza sanitaria.

Le lunghe code che siamo ormai abituati a vedere di fronte a tutte le Questure o Uffici Immigrazione – scrivono dal sindacato – sono il risultato di una politica governativa che da oltre vent’anni vede i migranti come un problema di ordine pubblico, non una risorsa.


Redazione Sicilia

Presidio per i diritti dei migranti: ora basta, non possiamo più aspettare

Domani a Catania, nel quadro della mobilitazione nazionale di domani dei lavoratori migranti, promossa dall’USB-Unione Sindacale di Base, si terrà un presidio in Prefettura alle ore 15:30. Alla iniziativa etnea hanno aderito le seguenti realtà associative e politiche locali: Cooperativa Dokulaa, Sportello Sociale San Berillo, Non una di meno Catania, Ultima Generazione Catania, Le Siciliane, L’eco delle siciliane, Potere al popolo Catania, Sinistra Italiana Sicilia, PMLI. In particolare, dopo un’assemblea online tenutasi lo scorso venerdì, la piattaforma rivendicativa su cui si articola l’iniziativa – che vedrà impegnato il sindacato nelle maggiori città italiane – è volta ad ottenere la regolarizzazione di tutti i lavoratori migranti, la velocizzazione del rilascio dei documenti (primo fra tutti il permesso di soggiorno) ed il  riconoscimento della residenza, della tessera sanitaria e dell’accesso ai conti correnti bancari assistiti[accì]

 

Venerdì 14 si è tenuta l’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori migranti, con centinaia di persone che si sono collegate da tutta Italia per denunciare le violazioni dei diritti che subiscono quotidianamente nei centri di accoglienza, nei luoghi di lavoro, davanti agli uffici Immigrazione e nella vita quotidiana.
Pressoché unanimemente si è sollevato il coro di voci per dire: “Ora basta, non possiamo più aspettare! Vogliamo permesso di soggiorno e regolarizzazione per tutte e tutti i lavoratori migranti”.
USB, nel raccogliere l’indirizzo dei lavoratori migranti, ha lanciato una giornata di mobilitazione nazionale davanti alle Prefetture del nostro Paese e in quel di Roma ha chiesto un incontro al Ministero degli Interni. Pertanto il presidio si terrà a Piazza Esquilino alle 15:00.

Molti cittadini, in attesa di definire la propria posizione, sono costretti a vivere in una condizione di precarietà e ricattabilità per periodi molto lunghi, a volte anche anni.
La maggioranza di queste persone si trova nella condizione obbligata di accettare qualsiasi proposta che permette un minimo salario: lavoro nero, lavoro grigio, sfruttamento, prostituzione e criminalità queste sono le proposte che la nostra società offre a questa moltitudine di donne e uomini.
A fronte di decreti flussi, click day, promesse di lavoro, sponsor ed altro, la verità è che quotidianamente i lavoratori stranieri si trovano di fronte una situazione di totale precarietà: non espellibili perché in attesa di una risposta, ma non idonei a chiedere una residenza, un conto corrente, un’assistenza sanitaria.

Le lunghe code che siamo ormai abituati a vedere di fronte a tutte le Questure o Uffici Immigrazione – scrivono dal sindacato – sono il risultato di una politica governativa che da oltre vent’anni vede i migranti come un problema di ordine pubblico, non una risorsa.


Redazione Sicilia