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Amicizia Sardegna Palestina

Conferenza su “Colonialismo e sanità: GAZA, la salute negata”. A Cagliari una straordinaria partecipazione

Una sala gremita, quella del T Hotel di Cagliari, ieri sera per la conferenza sulla salute negata alla popolazione di Gaza, organizzata dal “Comitato sardo di solidarietà con la Palestina”, dall’ “Associazione Amicizia Sardegna Palestina”, con il contributo di A.M.D.P. Ha introdotto e coordinato l’incontro, Claudia Ortu dell’associazione Amicizia Sardegna Palestina. La prima relazione dal titolo “Prima del 7 ottobre. Breve storia della Striscia di Gaza”, è stata tenuta da Patrizia Manduchi, docente di storia contemporanea dei paesi arabi all’Università di Cagliari.

Sala Conferenze T Hotel di Cagliari – foto di Pierpaolo Loi

Un quadro storico-geografico e politico che ha permesso di comprendere l’origine e lo sviluppo del conflitto israelo-palestinese dalla spartizione della Palestina decisa dall’ONU nel 1947, con conseguente prima Nakba del 1948. Le guerre succedutesi, l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, i tentativi di accordi di pace (Oslo) falliti, le guerre ripetutesi ininterrottamente contro i Gazawi, dal momento in cui Hamas ha vinto le elezioni, fino alla guerra genocidiaria contro la popolazione di Gaza condotta dal governo di Netanyahu dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre in territorio israeliano.

L’attuale tregua con il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas e di prigionieri palestinesi da parte di Israele, che si spera possa durare nel tempo, non è risolutiva certo dell’emergenza creatasi con la distruzione massiva di ospedali, abitazioni, coltivazioni, ecc. che continueranno a mietere vittime.

Il secondo intervento è stato affidato al cardiologo pediatra dott. Roberto Tumbarello, ex direttore SC cardiologia pediatrica Arnas Brotzu, che ha collaborato per molti anni come volontario con il “Palestine’s Children’s Relief Fund” (PCRF) partecipando attivamente alle missioni umanitarie per curare i bambini palestinesi nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e a Ramallah.

La sua relazione, “Emergenza sanitaria a Gaza. Panoramica dell’emergenza sanitaria in corso”, ha ben reso, anche attraverso le immagini, quanto sia stato distruttiva l’azione del IDF (esercito israeliano) condotta contro le strutture ospedaliere presenti nella Striscia, dal Nord al Sud e come sia stato impedito l’approvvigionamento di materiali e farmaci atti a curare la popolazione, in special modo i feriti, sopravvissuti ai bombardamenti, la maggior parte bambini e bambine, vecchi/ie e donne.

Intervento del dott. Tumbarello – foto diPierpaolo Loi

«In questi 15 mesi – si legge nel dépliant informativo – tra i principali obiettivi della campagna genocidiaria ci sono stati proprio gli ospedali, intesi come l’insieme degli edifici, macchinari e personale che per anni hanno garantito un’assistenza sanitaria alla popolazione palestinese di Gaza in situazioni che erano già emergenziali, visto l’assedio totale a cui è sottoposta la Striscia almeno dal 2007”. Dottor Tumbarello si è soffermato sulle cifre delle vittime, il cui numero appare sottostimato: la stima reale dovrebbe superare le centomila persone.

L’intervento di Claudia Penzavecchia, dietista, divulgatrice scientifica e attivista, nella sua relazione su “Sanità negata e carestia imposta”, ha approfondito la situazione di estrema precarietà nutrizionale a cui è sottoposta la popolazione gazawi. Ha esposto le diverse tipologie di denutrizione, da quella acuta a quella cronica, che soprattutto nei bambini è causa di danni irreparabili nella crescita fisica e nello sviluppo cognitivo.

Pur non essendo stata dichiarata “carestia” dalle istituzioni preposte, di fatto l’impedimento alla distribuzione degli aiuti alimentari, dell’acqua potabile, ha causato una vera e propria carestia. Dunque, oltre alla sanità negata, anche la denutrizione e la fame imposta alla popolazione di Gaza, dimostrano l’intento genocidiario del governo d’Israele. D’altra parte, le carestie sono state spesso funzionali al sistema coloniale.

La dottoressa Claudia Zuncheddu esponente di ISDE medici per l’Ambiente ha posto il “Focus sulla salute ambientale”. Le distruzioni di interi quartieri, la devastazione dei campi coltivati, le tonnellate di bombe esplose rilasciando nell’ambiente residui di ogni tipo, hanno creato a Gaza un ambiente altamente inquinato, con la contaminazione delle falde acquifere, la non depurazione delle acque reflue, che inciderà fortemente e a lungo sulla salute delle persone. Un quadro allarmante, quello sanitario, di cui anche la Sardegna – con le debite differenze – sta facendo le spese.

La conferenza, così pregnante di dati e di informazioni, ha avuto il suo momento culmine nella testimonianza toccante di Salah Zakut, accademico di Gaza, che ha raccontato la storia della sua famiglia, durante la Nakba del quarantotto costretta a lasciare la propria casa – pensando di doverci tornare dopo qualche settimana – alla situazione creatasi dopo il 7 ottobre 2023, con diverse vittime tra i familiari. In conclusione del suo intervento, Salah Zakut ha affermato che mai e poi mai i palestinesi abbandoneranno di nuovo le loro case. Resilienza e resistenza.

Resilienza e resistenza – foto di Pierpaolo Loi

Infine, il dott. Fawzi Ismail, presidente dell’”Associazione Amicizia Sardegna Palestina”, che ha tradotto dall’arabo l’intervento dell’accademico di Gaza, ha fatto un appello per continuare ad aderire alla raccolta di contributi destinati all’ospedale Al Awda e alle associazioni che si occupano dell’assistenza agli sfollati.

Ha reso noto, inoltre, al pubblico presente in sala la petizione per chiedere l’adesione del Comune di Cagliari alla campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sazioni (BDS) contro aziende e istituzioni israeliane. Ha brevemente illustrato il programma della XXI edizione di Al Ard Film Festival, uno dei film festival sulla Palestina e il mondo arabo più popolari in Europa, dal 25 febbraio al 1° marzo, al Teatro Massimo di Cagliari (vedi  https://alardfilmfestival.com/al-ard-film-festival-xxi-edition-the-prog…).

 

 

 

 

Pierpaolo Loi

Conferenza su “Colonialismo e sanità: GAZA, la salute negata”. A Cagliari una straordinaria partecipazione

Una sala gremita, quella del T Hotel di Cagliari, ieri sera per la conferenza sulla salute negata alla popolazione di Gaza, organizzata dal “Comitato sardo di solidarietà con la Palestina”, dall’ “Associazione Amicizia Sardegna Palestina”, con il contributo di A.M.D.P. Ha introdotto e coordinato l’incontro, Claudia Ortu dell’associazione Amicizia Sardegna Palestina. La prima relazione dal titolo “Prima del 7 ottobre. Breve storia della Striscia di Gaza”, è stata tenuta da Patrizia Manduchi, docente di storia contemporanea dei paesi arabi all’Università di Cagliari.

Sala Conferenze T Hotel di Cagliari – foto di Pierpaolo Loi

Un quadro storico-geografico e politico che ha permesso di comprendere l’origine e lo sviluppo del conflitto israelo-palestinese dalla spartizione della Palestina decisa dall’ONU nel 1947, con conseguente prima Nakba del 1948. Le guerre succedutesi, l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, i tentativi di accordi di pace (Oslo) falliti, le guerre ripetutesi ininterrottamente contro i Gazawi, dal momento in cui Hamas ha vinto le elezioni, fino alla guerra genocidiaria contro la popolazione di Gaza condotta dal governo di Netanyahu dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre in territorio israeliano.

L’attuale tregua con il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas e di prigionieri palestinesi da parte di Israele, che si spera possa durare nel tempo, non è risolutiva certo dell’emergenza creatasi con la distruzione massiva di ospedali, abitazioni, coltivazioni, ecc. che continueranno a mietere vittime.

Il secondo intervento è stato affidato al cardiologo pediatra dott. Roberto Tumbarello, ex direttore SC cardiologia pediatrica Arnas Brotzu, che ha collaborato per molti anni come volontario con il “Palestine’s Children’s Relief Fund” (PCRF) partecipando attivamente alle missioni umanitarie per curare i bambini palestinesi nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme e a Ramallah.

La sua relazione, “Emergenza sanitaria a Gaza. Panoramica dell’emergenza sanitaria in corso”, ha ben reso, anche attraverso le immagini, quanto sia stato distruttiva l’azione del IDF (esercito israeliano) condotta contro le strutture ospedaliere presenti nella Striscia, dal Nord al Sud e come sia stato impedito l’approvvigionamento di materiali e farmaci atti a curare la popolazione, in special modo i feriti, sopravvissuti ai bombardamenti, la maggior parte bambini e bambine, vecchi/ie e donne.

Intervento del dott. Tumbarello – foto diPierpaolo Loi

«In questi 15 mesi – si legge nel dépliant informativo – tra i principali obiettivi della campagna genocidiaria ci sono stati proprio gli ospedali, intesi come l’insieme degli edifici, macchinari e personale che per anni hanno garantito un’assistenza sanitaria alla popolazione palestinese di Gaza in situazioni che erano già emergenziali, visto l’assedio totale a cui è sottoposta la Striscia almeno dal 2007”. Dottor Tumbarello si è soffermato sulle cifre delle vittime, il cui numero appare sottostimato: la stima reale dovrebbe superare le centomila persone.

L’intervento di Claudia Penzavecchia, dietista, divulgatrice scientifica e attivista, nella sua relazione su “Sanità negata e carestia imposta”, ha approfondito la situazione di estrema precarietà nutrizionale a cui è sottoposta la popolazione gazawi. Ha esposto le diverse tipologie di denutrizione, da quella acuta a quella cronica, che soprattutto nei bambini è causa di danni irreparabili nella crescita fisica e nello sviluppo cognitivo.

Pur non essendo stata dichiarata “carestia” dalle istituzioni preposte, di fatto l’impedimento alla distribuzione degli aiuti alimentari, dell’acqua potabile, ha causato una vera e propria carestia. Dunque, oltre alla sanità negata, anche la denutrizione e la fame imposta alla popolazione di Gaza, dimostrano l’intento genocidiario del governo d’Israele. D’altra parte, le carestie sono state spesso funzionali al sistema coloniale.

La dottoressa Claudia Zuncheddu esponente di ISDE medici per l’Ambiente ha posto il “Focus sulla salute ambientale”. Le distruzioni di interi quartieri, la devastazione dei campi coltivati, le tonnellate di bombe esplose rilasciando nell’ambiente residui di ogni tipo, hanno creato a Gaza un ambiente altamente inquinato, con la contaminazione delle falde acquifere, la non depurazione delle acque reflue, che inciderà fortemente e a lungo sulla salute delle persone. Un quadro allarmante, quello sanitario, di cui anche la Sardegna – con le debite differenze – sta facendo le spese.

La conferenza, così pregnante di dati e di informazioni, ha avuto il suo momento culmine nella testimonianza toccante di Salah Zakut, accademico di Gaza, che ha raccontato la storia della sua famiglia, durante la Nakba del quarantotto costretta a lasciare la propria casa – pensando di doverci tornare dopo qualche settimana – alla situazione creatasi dopo il 7 ottobre 2023, con diverse vittime tra i familiari. In conclusione del suo intervento, Salah Zakut ha affermato che mai e poi mai i palestinesi abbandoneranno di nuovo le loro case. Resilienza e resistenza.

Resilienza e resistenza – foto di Pierpaolo Loi

Infine, il dott. Fawzi Ismail, presidente dell’”Associazione Amicizia Sardegna Palestina”, che ha tradotto dall’arabo l’intervento dell’accademico di Gaza, ha fatto un appello per continuare ad aderire alla raccolta di contributi destinati all’ospedale Al Awda e alle associazioni che si occupano dell’assistenza agli sfollati.

Ha reso noto, inoltre, al pubblico presente in sala la petizione per chiedere l’adesione del Comune di Cagliari alla campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sazioni (BDS) contro aziende e istituzioni israeliane. Ha brevemente illustrato il programma della XXI edizione di Al Ard Film Festival, uno dei film festival sulla Palestina e il mondo arabo più popolari in Europa, dal 25 febbraio al 1° marzo, al Teatro Massimo di Cagliari (vedi  https://alardfilmfestival.com/al-ard-film-festival-xxi-edition-the-prog…).

 

 

 

 

Pierpaolo Loi