Mercoledì 12 marzo si è svolto a Piacenza, nella sala de “Il Samaritano”, un interessante incontro dal titolo “Palestina-Israele: violazione dei diritti umani e complicità dell’Italia”.
La serata, promossa da Salaam, Ragazzi dell’Olivo di Piacenza e da Amnesty International, sempre di Piacenza, ha avuto come ospiti Elisa Brunelli, giovane giornalista e autrice di diverse inchieste anche per Altreconomia e Tina Marinari, coordinatrice campagne di Amnesty International Italia. Il tutto è stato introdotto e moderato da Rita Casalini, affidataria di Salaam, Ragazzi dell’Olivo.
Di fronte a una platea di un centinaio di persone, le nostre ospiti ci hanno ben illustrato sia la terrificante situazione di Gaza sia quella, forse meno nota, della Cisgiordania occupata, anch’essa estremamente grave per la popolazione palestinese.
Tina Marinari ha presentato e ampiamente argomentato il rapporto ai A.I. “Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese di Gaza”. Ha illustrato il grande lavoro fatto da Amnesty Interntional per raccogliere prove – sia attraverso oltre 200 interviste, sia con immagini e video – che dimostrano l’intenzione genocidiaria di Israele nei confronti della popolazione palestinese di Gaza. Il tutto a partire da quanto viene enunciato nella Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite del 1948.
Elisa Brunelli ha illustrato – anche attraverso una serie di slide – la sua inchiesta “Il calibro dei coloni”. Questa ricerca – dati alla mano – dimostra il traffico di armi dall’Italia a Israele. Le ditte italiane Beretta e Fiocchi esportano in Cisgiordania armi che vengono acquistate dai coloni israeliani, che ne fanno ampiamente uso contro la popolazione palestinese. In ogni città o villaggio ci sono negozi dove si possono acquistare queste armi e addestrare le persone, compresi ragazzini.
Ricordiamo che l’occupazione della Cisgiordania da parte di Israele contravviene a decine e decine di risoluzioni ONU e che la Corte Internazionale di Giustizia l’ha dichiarata illegale il 19 luglio 2024
Sempre Elisa Brunelli ha parlato di un’altra sua inchiesta – “Il limbo dell’accoglienza anche per minori e feriti evacuati da Gaza” – dove viene denunciato che, a fronte delle dichiarazioni ufficiali del governo italiano sulla “generosità” nell’accogliere minori palestinesi feriti e/o gravemente malati per essere curati in ospedali italiani – nei fatti lo Stato italiano non ha fatto nulla (trasporto a parte): l’accoglienza e la presa in carico di queste famiglie sono state completamente scaricate su varie associazioni del terzo settore.
Oltre alla complicità dell’Italia nella vendita di armi ai coloni israeliani, Tina Marinari ha sottolineato la responsabilità del nostro Paese nel non aver fatto nulla di nulla, non solo in aiuto della popolazione di Gaza sottoposta da oltre 15 mesi a un assedio spaventoso, ma ancor meno sul piano diplomatico per ricercare e favorire trattative tra il governo israeliano, Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese per giungere non solo a tregue che fermino morti e distruzioni e liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, ma riescano a perseguire una soluzione di pace tra i due popoli, pace che per essere tale non può che essere fondata sulla giustizia.
Ultima nota: una serata nel segno delle donne. La conduttrice nella sua introduzione ha citato la filosofa Hannah Arendt, secondo la quale le donne si conoscono e riconoscono per convergenza. L’unica soluzione per evitare l’identificazione per contrasto è non sentirsi parte di un popolo geografico, ma del popolo dei sofferenti e degli oppressi.
Chiara Casella, per le famiglie affidatarie di Salaam Ragazzi dell’Olivo, PiacenzaLidia Gardella, Amnesty International, Piacenza