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Comunicati Stampa

100x100GAZA: riedificare il futuro di Gaza

Il fragile cessate-il-fuoco di metà Gennaio 2025 ha concesso alla popolazione di Gaza un attimo di respiro. La speranza che tutte le fasi previste dai negoziati vadano a buon fine diventa un pungolo per cambiare marcia, superare la fase emergenziale e avviare un nuovo meccanismo di intervento sul territorio.
A Gaza è attivo da oltre un decennio il Centro italiano di scambio culturale Vik.
Un luogo aperto a tutte e a tutti che ha permesso a centinaia di giovani e giovanissim* ditrovare lo spazio per sperimentare e orientarsi durante la fase della crescita. Un posto libero e aperto alle contaminazioni, dove poter decidere in autonomia il proprio destino, senza imposizioni dall’alto.
Attualmente, lo spazio fisico che a Gaza City ospita il Centro italiano di scambio culturale Vik è inagibile. Nella migliore delle ipotesi servirà un importante investimento per renderlo funzionante, sebbene il palazzo che lo ospita sia miracolosamente rimasto in piedi.
È una mancanza che si fa sentire. Le donne e gli uomini con cui collaboriamo a Gaza, infatti, ci dicono che è urgente allestire uno spazio comune nel quale ricominciare. Un punto d’incontro vero e proprio, dove far convergere e mettere in risonanza le varie attività che le cooperanti e i cooperanti di ACS, anche grazie alla raccolta di donazioni SOS GAZA ed EMERGENZA GAZA hanno faticosamente portato avanti in questi mesi terribili.
Nessuno può prevedere il futuro con esattezza. La situazione sul campo resta fluida e suscettibile di cambiamenti radicali e improvvisi. Resta il fatto che bisogna andare avanti. La richiesta delle nostre sorelle e dei nostri fratelli palestinesi non è solo da prendere in considerazione, ma da sostenere con tutte le nostre forze.
Con l’appello 100x100GAZA intendiamo raccogliere i fondi necessari a sostenere la gente di Gaza nella riedificazione sociale e materiale della propria comunità.
Il nostro obiettivo, anche grazie alle iniziative che verranno messe in campo, è quello di riattivare il Centro italiano di scambio culturale Vik, mantenendo comunque attivi i progetti emergenziali in corso.
Sarà un percorso “in progress”, durante il quale orienteremo le scelte in funzione delle richieste che arrivano da Gaza, adattando l’intervento alle condizioni sul terreno.
Non sappiamo quale sarà il futuro di Gaza, ma siamo convint* che la motivazione è il primo mattone della ricostruzione: la scintilla che rimette in moto la speranza.
Invitiamo tutte e tutti a lavorare con noi affinché la popolazione di Gaza non solo possa continuare a resistere, ma riesca ad ottenere gli strumenti sociali e materiali per riedificare autonomamente il proprio avvenire.

Tutte le indo e le iniziative: https://www.100x100gaza.it/

Redazione Italia

Grazie, Letizia!

Nel pubblicare il comunicato stampa della Biblioteca delle Donne – Udipalermo, la Redazione locale di Pressenza si associa nel ricordo di Maria Letizia Colajanni, figura intellettuale storica dell’antifascismo palermitano e militante femminista e comunista impegnata nelle tante battaglie della sinistra contro tutte le forme di sfruttamento e le diseguaglianze, che ha sempre saputo coniugare pensiero critico e capacità d’azione [RedPA]

M.Letizia Colajanni non è più con noi. Da giugno stava male e temevamo questo momento. Un altro pezzo di storia di questa città va via lasciando un segno indelebile. Letizia aveva un cognome importante, impegnativo, di cui andava fiera. Una famiglia storica di democratici, comunisti, antifascisti impegnati fin da inizio ‘900 per la libertà, la giustizia sociale e il riscatto della Sicilia.

Ricordava quando bambina aiutava la madre che con Anna Nicolosi Grasso e Lina Caffaratto Colajanni, le formidabili donne dell’UDI di Palermo, confezionava i pacchi per le famiglie povere con i prodotti forniti da un’organizzazione delle Nazioni unite istituita per aiutare le popolazioni colpite dalla guerra.

É cresciuta nutrendosi di rigore intellettuale e di impegno, consapevole di essere parte di un noi, la società, che esige attenzione, partecipazione attiva, soprattutto se vogliamo lottare contro ingiustizie, soprusi, sfruttamento. Era convinta che si debba fare tutto ciò che sta nelle nostre possibilità per affermare la dignità di ogni essere umano e migliorare la società.

Essere al mondo implica assumersene senza alibi la responsabilità. La sua instancabile attività politica si caratterizzava per una pratica che coniugava sapientemente pensare e fare. Era la prima ad arrivare e l’ultima ad andare.

Pensare a M.Letizia fa venire in mente “Comporre una vita”, il bel libro di Mary Catherine Bateson. Lei riusciva, senza mai perdersi d’animo, con destrezza e armonia, come solo le donne sanno fare, a mettere insieme tante cose, differenti ma tutte egualmente importanti per lei. Molto legata al marito, Saverio Madonia, madre di tre figli, docente, preside, per anni impegnata nel PCI e nella CGIL, consigliera provinciale, dopo la pensione attiva militante e dirigente nell’ANPI Sicilia e nazionale.

E ancora brava tessitrice di relazioni, ospite affabile, ottima cuoca, pronta a dare le sue ricette e a suggerire consigli. Per questo ricordata da più parti. Una donna generosa, solidale, di grande intelligenza e di rigore morale che aveva una qualità oggi rara: sapere ascoltare.

Una donna che inseriamo con orgoglio nella tradizione di donne siciliane forti e coraggiose che hanno segnato positivamente la nostra storia e che noi donne di Udipalermo ci impegniamo a fare conoscere alle più giovani perché possano trarne nutrimento morale e intellettuale.

Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale – Udipalermo ETS

Redazione Palermo

Napoli: in Via Aquila un Polo sociale per le persone senza fissa dimora

Sorgerà in alcuni locali a ridosso della stazione, che Ferrovie dello Stato ha concesso in comodato d’uso al Comune, un grande Polo sociale che offrirà servizi alle persone senza fissa dimora.

Il progetto è finanziato con fondi PNRR e contribuirà a migliorare le condizioni di vita di cittadini e soggetti fragili che vivono nel quartiere.
Offrirà servizi di accompagnamento psicologico e legale, assistenza giuridica, saranno attivati laboratori e percorsi di avviamento al lavoro.

https://multimediale.comune.napoli.it/index.php?n=10401

Fonte: Comunicato stampa del Comune di Napoli

Redazione Napoli

Costituito il Comitato No Guerra Valdarno Superiore

Si è recentemente costituito il Comitato No Guerra Valdarno Superiore, ne riproduciamo il documento fondativo.

Premessa.

Dopo la tragedia dei due conflitti mondiali nel ‘900, sembrava appurato che l’unica strada percorribile per l’umanità fosse lo stare in Pace.

Purtroppo ci sono state tante altre guerre e da tre anni conflitti devastanti si sono riaffacciati alle porte dell’Europa.

Siamo giunti al fatto che, ci viene detto, dovremo armarci perché tutti siamo minacciati, da chi non è dato sapere!

La cultura del conflitto che qua in Europa sembrava sopita ha ripreso inspiegabilmente vigore e di questo dobbiamo rendercene conto!

E’ giunto il momento di prendere posizione!

Siamo un gruppo di persone che credono fermamente nello stato di diritto dettato dalla nostra Costituzione che “ripudia la guerra”.

Lanciamo un appello a prendere coscienza e iniziare anche con piccoli gesti a imprimere una svolta comportamentale, culturale.

Ci poniamo l’intento di dare vita ad una comunità di cittadini “pacifisti”.

Obiettivi:

Siamo convinti che una cultura rispettosa degli altri e dell’ambiente (il pacifismo in senso lato) necessita di processi lunghi e di azioni costanti. Lo sdegno in occasione di un conflitto alle porte di casa può coinvolgere emotivamente molti (e già questo sarebbe un segnale!) ma non crea una cultura pacifista diffusa.

Il Comitato No alla Guerra Valdarno Superiore è certamente il frutto di una esigenza a prendere posizione su una contingenza. L’obiettivo che vogliamo raggiungere però è più ambizioso: la promozione di una cultura di Pace radicata, come eredità dei nostri Padri Costituenti e di tutti coloro che con la resistenza hanno riconquistato la libertà e l’hanno trasmessa alle generazioni future.

La cultura di Pace necessita di tempo e di persone per realizzarsi, deve impregnare il tessuto sociale, coinvolgere tutte e tutti. La cultura di Pace deve essere presente nelle scuole ed essere promossa dalle associazioni del territorio: i circoli sociali e culturali, le Case del Popolo, le parrocchie, le associazioni sportive e ricreative.

Porre la Pace come:

  1. condizione primaria per il corretto esercizio democratico.

  2. argine, strumento per la risoluzione di controversie.

  3. cultura per superare il concetto di supremazia, di arroganza, di competizione per

fare in modo che le comunità “crescano” e si evolvano in modo omogeneo, concetto già suggerito nella nostra Carta Costituzionale e purtroppo negli anni disatteso, ma che rappresenta, ancora oggi, la fondamenta su cui strutturare una società democratica, civile, non violenta.

Azioni:

Come associazione da poco costituita abbiamo necessità di farci conoscere. Che i cittadini sappiano della nostra presenza, sappiano che è viva una cultura antimilitarista, antibellicista, pacifista. Sappiano che quella sensibilità ha dato origine ad un gruppo che intende promuovere azioni di contrasto alle logiche belliciste dominanti.

Vogliamo promuovere un referendum comunale per fare di Figline e Incisa Valdarno territorio di pace libero da armi. Proporre la nascita di un comitato comunale permanente di studio sugli sviluppi delle guerre e della Pace che tenga costantemente informati i cittadini.

Vogliamo organizzare banchini nelle piazze per distribuire materiale di conoscenza.

Vogliamo prendere contatto con le associazioni presenti sul territorio per cercare di fare rete. Capire lo statu quo (cultura dominante) per poter fare il punto su eventuali mosse ed iniziare un percorso di informazione che sensibilizzi le persone sul tema.

Vogliamo avere momenti di confronto e dialogo con le associazioni per conoscere disponibilità e sensibilità e individuare insieme i tipi di iniziative da promuovere nelle scuole e sul territorio per fare crescere una comunità ad “imprinting” pacifista.

Vogliamo continuare sulla strada già intrapresa: proporre con regolarità filmati sul tema della guerra per dare una informazione libera e indipendente e che sia anche soprattutto un momento di confronto e dialogo.

Vogliamo aderire e supportare iniziative locali, nazionali, internazionali che chiedono la cessazione dei conflitti e l’invio di armamenti, che promuovono la via diplomatica per la risoluzione di controversie, la conversione delle industrie belliche.

Aderiamo alla iniziativa di “Centomila no per fermare le guerre” promossa da Disarma, mozione nazionale rivolta ai consigli comunali per il disarmo e contro l’invio di armi.

In conclusione, vogliamo individuare i giusti strumenti per coinvolgere le tante persone che sentono pressante la minaccia della guerra e si scoprono impotenti rispetto al rapido evolversi degli eventi.

Per contatti: noguerravaldarnosuperiore@gmail.com

Redazione Toscana

La compagnia teatrale Kepler-452 porta sul palco il soccorso in mare

Prima assoluta all’Arena del Sole a Bologna il 27 febbraio.

Il soccorso in mare va in scena, a teatro, con A place of safety – Viaggio nel Mediterraneo centrale, uno spettacolo ideato dalla compagnia Kepler-452 che ha navigato con Sea-Watch 5 a luglio 2024, soccorrendo 156 persone. Quell’esperienza è diventata uno spettacolo che porta sul palco le emozioni le riflessioni e le voci della società civile in mare.

Lo spettacolo è prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Théâtre des 13 vents CDN Montpellier e in collaborazione con Sea-Watch e EMERGENCY.

Dopo il successo nazionale e internazionale de Il Capitale, che portava in scena la lotta degli operai del Collettivo di fabbrica GKN, Kepler-452 ha scelto di raccontare l’epocale sfida del soccorso in mare e delle sue evoluzioni negli anni. Fanno parte dello spettacolo storie decine di testimonianze di ricerca e soccorso nel Mediterraneo che diventano, nella drammaturgia, le tappe di una missione: dalle paure prima di partire, alle motivazioni che spingono a imbarcarsi, a ciò che accade quando ci si avvicina alla zona delle operazioni, al soccorso, fino poi al viaggio di ritorno verso il porto sicuro di sbarco.

A place of safety debutta al Teatro Arena del Sole di Bologna il 27 febbraio e, dopo quattro repliche, quasi sold out, tornerà in scena da ottobre in Italia e in Europa. Insieme ai soccorritori e all’attore Nicola Borghesi, fa parte del cast Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch.

“Vogliamo raccontare i dieci anni di soccorsi nel Mediterraneo centrale con un linguaggio nuovo” – spiega Linardi. Il teatro ci consente di abbracciare una prospettiva intima, che pone al centro l’impegno civile in mare attraverso le persone che si imbarcano alle frontiere d’Europa, indagandone le ragioni e contraddizioni. Portare il soccorso in mare sui palchi d’Italia è una grande responsabilità e un’opportunità unica di incontro con nuove persone, mentre con le nostre navi e i nostri aerei continuiamo a presidiare il Mediterraneo. Siamo felici di farlo nelle mani della Fondazione Emilia Romagna Teatro e della compagnia Kepler-452, che da anni con i suoi spettacoli avvicina il teatro alla realtà, e questa volta ha scelto di salire a bordo con noi per sentire e vivere quello che sentiamo e viviamo ogni giorno”.

Sea Watch

Quelle brave ragazze: presentazione a Modena

“Spesso penso che si sia rubato il senso alle parole, lo si distorca , lo si pieghi per non affrontare che non è amore, non è un raptus. Il libro è un coro di voci di donne vive, seppur ferite, che permette di “ridare” senso e valore a quelle parole”. Così ha commentato la senatrice Susanna Camusso in merito al tema della violenza di genere, che sarà al centro della presentazione del libro della giornalista Stefania Catallo, Quelle brave ragazze (2024, Gemma Edizioni), in programma sabato 1 marzo dalle 10 alle 12 presso la Polisportiva San Faustino, in via Wiligelmo 72 a Modena.

L’evento, organizzato dalla Conferenza delle Donne Democratiche di Modena, vedrà la partecipazione della senatrice Camusso, che sottolinea l’urgenza di affrontare un problema sempre più attuale. I dati sul femminicidio, infatti, mostrano un trend in aumento, rendendo fondamentale non solo l’accoglienza e la protezione delle donne e dei loro figli, ma anche la creazione di percorsi di inserimento lavorativo e di sensibilizzazione culturale.

“Presentare “Quelle brave ragazze” di Stefania Catallo alla conferenza delle Democratiche è un atto di grande rilevanza politica e sociale. Questo libro, attraverso le sue potenti testimonianze, illumina le esperienze di donne che hanno subito violenze di genere, offrendo una visione chiara e commovente delle ingiustizie che ancora oggi affliggono la nostra società”, così si è espressa Patrizia Belloi, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche di Modena e moderatrice dell’evento. “La conferenza delle Democratiche, impegnata nella promozione dei diritti umani e dell’uguaglianza di genere, trova in quest’opera un alleato prezioso per sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare un dibattito costruttivo. Presentare questo libro significa dare voce a chi è stato silenziato, significa riconoscere e combattere le radici del patriarcato e della violenza.​ È un passo fondamentale per costruire una società più giusta, dove ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla discriminazione. La conferenza delle Democratiche, attraverso questa presentazione, riafferma il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne e per una cultura di rispetto e dignità per tutti”.

Modena si mobilita quindi contro la violenza di genere, con un evento che intende far emergere la realtà di coloro che hanno vissuto, e purtroppo continuano a vivere, situazioni di rischio. Federica Venturelli, segretaria PD di Modena, ospite della presentazione, ha detto al riguardo: “Abbiamo scelto di presentare questo libro a Modena perché riteniamo che il tema della violenza di genere debba essere affrontato con urgenza e in modo profondo, sia in chiave preventiva che punitiva. La violenza non fa distinzioni: non colpisce solo donne di un certo tipo o di una determinata classe sociale, ma può riguardare ogni donna, da quelle che vivono in periferia a quelle che occupano posizioni di visibilità o prestigio.

“Quelle brave ragazze” è un viaggio nelle ombre di una realtà che troppo spesso viene banalizzata o ridotta a episodi sporadici. Ma la violenza di genere è qualcosa di molto più profondo e sistemico: è un meccanismo di punizione nei confronti delle donne che non si piegano, che non accettano il silenzio e la sottomissione imposti dal patriarcato.

Ma questo libro non parla solo di donne. Parla anche di uomini, non solo quelli che esercitano la violenza, ma anche quelli che decidono di mettersi in discussione. Uomini che raccontano la loro esperienza e la loro presa di coscienza, contribuendo ad aprire uno spazio di riflessione sulla cultura patriarcale che ancora permea la nostra società.

Con questa presentazione a Modena, vogliamo stimolare una riflessione collettiva, necessaria per affrontare la violenza di genere in modo serio e deciso. Non possiamo permetterci di ignorare la realtà di questo fenomeno, né di ridurlo a un fatto isolato. È fondamentale che si parli di questo tema, che si agisca per fermarlo e che insieme cerchiamo di costruire una società che sappia riconoscere e combattere ogni forma di violenza”.

All’evento sarà presente anche Giovanna Zanolini, presidente della Casa delle Donne di Modena e dell’Associazione Donne e Giustizia.

Olivier Turquet

Roma, lancio della nuova campagna “il giusto prezzo”, stiamo soffocando

Siamo al fianco degli 1,3 milioni di imprenditori agricoli che hanno chiuso le attività agricole e dei consumatori affamati dalla GDO

Questa mattina, Ultima Generazione è tornata in azione per il lancio della nuova campagna “Il Giusto Prezzo”. Alle ore 9.05 sulla scalinata monumentale di accesso alla Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento, 7 persone di Ultima Generazione, hanno sparso lungo la scalinata il contenuto di sacchetti pieni di cibo scartato dalla GDO (Grande Distribuzione Industriale), poi si sono sedute e messe dei sacchetti con i brand della GDO, per simulare il soffocamento di un sistema che strangola i produttori, lasciando loro la briciole del proprio lavoro, e affama i consumatori che non arrivano a fine mese. Hanno poi srotolando striscioni con scritto “Il giusto prezzo” e “Ultima Generazione”. Alle ore 9.15 sono arrivate le forze dell’ordine.

Le proteste degli agricoltori che stanno scuotendo il Paese dimostrano che il momento di agire è ora. Abbiamo un’opportunità storica per costruire una coalizione che possa cambiare il futuro dell’agricoltura italiana e garantire giustizia sociale e ambientale. Oggi su 100 euro di spesa solo 7 ritornano al produttore: serve un’alleanza di produttori e consumatori, entrambi vittime dell’inflazione climatica.

Fede, 18 anni, studente, ha dichiarato “Stiamo soffocando! Le lobby del sistema agroalimentare – la grande distribuzione, le multinazionali del cibo, la finanza speculativa – ci stanno rubando tutto! Controllano il mercato, decidono i prezzi, schiacciano gli agricoltori e ci svuotano le tasche quando andiamo a fare la spesa. Ci fanno pagare sempre di più, mentre chi lavora la terra prende solo briciole! Vogliamo il GIUSTO PREZZO! Per chi coltiva, per chi compra, per chi vuole un futuro senza essere soffocato da questo sistema malato! E non basta! La crisi climatica – siccità, alluvioni, grandinate – distrugge i raccolti, e chi ne paga il prezzo? NOI! I prezzi salgono, gli agricoltori chiudono, e intanto le lobby fanno profitti milionari! Dove sono quei soldi? Che fine hanno fatto? Li rivogliamo indietro! Perché il cibo deve essere un diritto, non un privilegio! Perché vogliamo sostenere chi produce cibo sano, locale, accessibile a tutti! “

AL VIA LA CAMPAGNA “IL GIUSTO PREZZO”

L’Italia sta affrontando una crisi agricola senza precedenti. Il prezzo dell’olio, della frutta e di altri generi alimentari di base è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Dietro questi aumenti ci sono fenomeni climatici estremi come siccità, alluvioni e grandinate, che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana. Ma la crisi non colpisce solo i consumatori: anche gli agricoltori si trovano in difficoltà, schiacciati tra la crisi climatica e le logiche della grande distribuzione organizzata, che li costringe a vendere i loro prodotti a prezzi irrisori.

Per affrontare questa emergenza e costruire un’alleanza tra agricoltori e famiglie italiane preoccupate per il futuro, oggi lanciamo la nostra nuova campagna: “Il Giusto Prezzo”.

COSA CHIEDIAMO?

PROTEGGERE I RACCOLTI: L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.

AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.

FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.

PRESENTAZIONE ONLINE

Per approfondire il tema e discutere insieme le prossime azioni, ti invitiamo a partecipare al nostro incontro pubblico online il 23 febbraio. Sarà un’occasione per confrontarci, ascoltare esperti e costruire insieme un piano d’azione concreto.

Cartella stampa con foto e video dell’azione di oggi qui:

Cartella stampa su tutte le azioni organizzate da dicembre 2021 qui

PROSSIMI INCONTRI:

Ultima Generazione

Ravenna, noi siamo ancora qui: Rigassificatore, non sei il benvenuto

A pochi giorni dall’arrivo a Ravenna della famigerata nave rigassificatrice BW Singapore, la cui sagoma – per chissà quanto tempo – sarà l’elemento caratterizzante del panorama di Punta Marina e dell’intera nostra costa, il Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile” convoca il

presidio ambientalista a

MARINA DI RAVENNA

nei pressi del Molo Dalmazia

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2025 alle ORE 14,30

  • Vengano assunti impegni precisi per la una “road map” sui tempi di dismissione del rigassificatore;
  • si istituisca un monitoraggio continuo e indipendente sulla qualità dell’aria, dell’ambiente marino, dell’assetto idrogeologico e dell’impatto sull’ambiente e sulla salute;
  • le Istituzioni prendano una ferma posizione per il taglio netto dei sussidi alle fonti fossili.

Uscire dalla camera a gas è necessario.

Uscire dalla camera a gas è possibile.

Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile

Redazione Italia

Faenza: Fuori la banca armata Credit Agricole dal Museo della Ceramica e dal Green Park!

Il Museo Internazionale della Ceramica, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Unesco “Monumento per la Pace” e che collabora con EMERGENCY nel diffondere una cultura antimilitarista, ha però tra i soci della sua Fondazione proprio una delle peggiori “banche armate”, Credit Agricole.Nella relazione sull’export di armi, redatto dal Ministero economia e Finanze, relativa al 2023 la vediamo sempre tra le prime banche armate: di preciso, la Credit Agricole Corporate and Investment Bank ha finanziato o dato garanzie per 522 milioni di euro, mentre la Credit Agricole Italia per 79 milioni di euro, per export di armi.

Tra le varie esportazioni e progetti militari, Credit Agricole Italia ha finanziato con oltre 4 milioni il programma Joint Strike Fighter (JSF) cioè i terribili caccia bombardieri F35, capaci anche di trasportare bombe atomiche, e che, tramite forniture indirette agli Usa sono finiti all’esercito israeliano. Sono infatti documentati bombardamenti da parte delle Forze Armate di Israele con caccia F35 sulla striscia di Gaza, che hanno fatto strage di civili. La pace nel Medio Oriente è ancora precaria, per questo oltre 230 organizzazioni hanno lanciato in questi giorni un appello a livello planetario per chiedere ai governi di smettere di armare Israele con forniture di pezzi e componenti di F35. https://sbilanciamoci.info/lettera-di-230-ong-basta-f35-e-armi-a-israele/

Vista la consistente esposizione della Credit Agricole nel settore militare e nel programma F35, chiediamo al MIC di espellere Credit Agricole dai soci della sua assemblea. Oppure chiederemo all’Unesco di togliere al MIC il prestigioso riconoscimento di Monumento per la Pace. Chiediamo anche ad Emergency di prendere una posizione in merito ed eventualmente interrompere la sua collaborazione con il MIC. Chiediamo infine a tutte le associazioni pacifiste e antimilitariste del territorio di prendere posizione e fare pressione sulla direzione del Mic.

Non si possono esporre striscioni contro la guerra e poi avere tra i soci banche armate.

Credit Agricole è partner del comune di Faenza anche riguardo al progetto “green” dell’impianto “agrivoltaico” su 70 ettari in zona Sant’Orsola, finanziato dal Pnrr. I partner del progetto sono:

Hera, Comune di Faenza, URF, Soc. Agricola Le Cicogne s.r.l., studio di architetti Lbla (che ha tra i soci il consigliere di maggioranza Andrea Luccaroni), Fondazione Banca del Monte, Cassa di Risparmio Faenza, e appunto Crédit Agricole Italia.

Anche in questo caso chiediamo al comune di Faenza di espellere Credit Agricole dal progetto del Green Park, in coerenza con l’odg votato in solidarietà alla Palestina.In alternativa, Credit Agricole dovrà fermare i suoi lucrosi investimenti in armi e strumenti di morte.Ma sappiamo che non lo farà mai…

 

Faenza Eco-logica

Spazi Mirabal

(altre adesioni in arrivo)

Redazione Italia

Fine vita, Friuli Venezia Giulia, Cappato (ass. Luca Coscioni): “il consiglio approvi la legge regionale “Liberi subito”

L’Associazione Luca Coscioni farà un punto sulle leggi regionali sul fine vita giovedì 20 febbraio alle ore 14 a Roma presso l’Hotel Capranichetta. L’evento sarà trasmesso anche in streaming sul canale YouTube dell’Associazione

Dichiarazione di Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni:

La Regione Toscana dimostra che quando si vuole si può. La Regione Friuli Venezia Giulia ha invece finora deciso di nascondere la testa sotto la sabbia, nonostante le condanne già subite nei tribunali a causa dei ritardi del Servizio sanitario nel rispondere alle richieste di aiuto alla morte volontaria. Sarebbe il caso che il Presidente Fedriga seppellisca l’ascia delle guerre ideologiche e si confronti nel merito delle procedure più adeguate per tutelare le persone che soffrono e gli stessi medici. Come Associazione Luca Coscioni siamo disponibili a cercare insieme soluzioni pragmatiche per evitare che prosegua l’incertezza giuridica sulle modalità di accesso all’aiuto alla morte volontaria. Con “Liberi Subito”, vogliamo che il Servizio sanitario risponda alle persone che soffrono in tempi rapidi e certi e dia garanzie anche al personale sanitario su come deve comportarsi per rispettare la volontà dei malati. ll cosiddetto “suicidio assistito” è già legale in Italia in conseguenza di una sentenza della Corte costituzionale. La nostra legge regionale serve per dare tempi e regole certi affinché le persone non debbano aspettare mesi prima di avere una risposta. Per questo chiediamo al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di tornare a discutere ed approvare la legge “Liberi Subito.


Stefania Cicco

Associazione Luca Coscioni
Via di San Basilio 64 – 00187 Roma, Italia
Tel. 06 640 10 848 Mob. +39 328 31 46 032

Associazione Luca Coscioni per la libertà scientifica.

Redazione Friuli Venezia Giulia