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Comunicati Stampa

Costituito il Comitato No Guerra Valdarno Superiore

Si è recentemente costituito il Comitato No Guerra Valdarno Superiore, ne riproduciamo il documento fondativo.

Premessa.

Dopo la tragedia dei due conflitti mondiali nel ‘900, sembrava appurato che l’unica strada percorribile per l’umanità fosse lo stare in Pace.

Purtroppo ci sono state tante altre guerre e da tre anni conflitti devastanti si sono riaffacciati alle porte dell’Europa.

Siamo giunti al fatto che, ci viene detto, dovremo armarci perché tutti siamo minacciati, da chi non è dato sapere!

La cultura del conflitto che qua in Europa sembrava sopita ha ripreso inspiegabilmente vigore e di questo dobbiamo rendercene conto!

E’ giunto il momento di prendere posizione!

Siamo un gruppo di persone che credono fermamente nello stato di diritto dettato dalla nostra Costituzione che “ripudia la guerra”.

Lanciamo un appello a prendere coscienza e iniziare anche con piccoli gesti a imprimere una svolta comportamentale, culturale.

Ci poniamo l’intento di dare vita ad una comunità di cittadini “pacifisti”.

Obiettivi:

Siamo convinti che una cultura rispettosa degli altri e dell’ambiente (il pacifismo in senso lato) necessita di processi lunghi e di azioni costanti. Lo sdegno in occasione di un conflitto alle porte di casa può coinvolgere emotivamente molti (e già questo sarebbe un segnale!) ma non crea una cultura pacifista diffusa.

Il Comitato No alla Guerra Valdarno Superiore è certamente il frutto di una esigenza a prendere posizione su una contingenza. L’obiettivo che vogliamo raggiungere però è più ambizioso: la promozione di una cultura di Pace radicata, come eredità dei nostri Padri Costituenti e di tutti coloro che con la resistenza hanno riconquistato la libertà e l’hanno trasmessa alle generazioni future.

La cultura di Pace necessita di tempo e di persone per realizzarsi, deve impregnare il tessuto sociale, coinvolgere tutte e tutti. La cultura di Pace deve essere presente nelle scuole ed essere promossa dalle associazioni del territorio: i circoli sociali e culturali, le Case del Popolo, le parrocchie, le associazioni sportive e ricreative.

Porre la Pace come:

  1. condizione primaria per il corretto esercizio democratico.

  2. argine, strumento per la risoluzione di controversie.

  3. cultura per superare il concetto di supremazia, di arroganza, di competizione per

fare in modo che le comunità “crescano” e si evolvano in modo omogeneo, concetto già suggerito nella nostra Carta Costituzionale e purtroppo negli anni disatteso, ma che rappresenta, ancora oggi, la fondamenta su cui strutturare una società democratica, civile, non violenta.

Azioni:

Come associazione da poco costituita abbiamo necessità di farci conoscere. Che i cittadini sappiano della nostra presenza, sappiano che è viva una cultura antimilitarista, antibellicista, pacifista. Sappiano che quella sensibilità ha dato origine ad un gruppo che intende promuovere azioni di contrasto alle logiche belliciste dominanti.

Vogliamo promuovere un referendum comunale per fare di Figline e Incisa Valdarno territorio di pace libero da armi. Proporre la nascita di un comitato comunale permanente di studio sugli sviluppi delle guerre e della Pace che tenga costantemente informati i cittadini.

Vogliamo organizzare banchini nelle piazze per distribuire materiale di conoscenza.

Vogliamo prendere contatto con le associazioni presenti sul territorio per cercare di fare rete. Capire lo statu quo (cultura dominante) per poter fare il punto su eventuali mosse ed iniziare un percorso di informazione che sensibilizzi le persone sul tema.

Vogliamo avere momenti di confronto e dialogo con le associazioni per conoscere disponibilità e sensibilità e individuare insieme i tipi di iniziative da promuovere nelle scuole e sul territorio per fare crescere una comunità ad “imprinting” pacifista.

Vogliamo continuare sulla strada già intrapresa: proporre con regolarità filmati sul tema della guerra per dare una informazione libera e indipendente e che sia anche soprattutto un momento di confronto e dialogo.

Vogliamo aderire e supportare iniziative locali, nazionali, internazionali che chiedono la cessazione dei conflitti e l’invio di armamenti, che promuovono la via diplomatica per la risoluzione di controversie, la conversione delle industrie belliche.

Aderiamo alla iniziativa di “Centomila no per fermare le guerre” promossa da Disarma, mozione nazionale rivolta ai consigli comunali per il disarmo e contro l’invio di armi.

In conclusione, vogliamo individuare i giusti strumenti per coinvolgere le tante persone che sentono pressante la minaccia della guerra e si scoprono impotenti rispetto al rapido evolversi degli eventi.

Per contatti: noguerravaldarnosuperiore@gmail.com

Redazione Toscana

Comunicato stampa del Partito della Rifondazione Comunista (Trieste) sugli 8 profughi afghani

Leggiamo con indignazione le ennesime parole fuori posto del sindaco di Trieste, Dipiazza, e del segretario comunale di Fratelli d’Italia, Giacomelli. A commento-corollario di una notizia che poteva essere tragica (l’intossicazione di 8 profughi afghani nell’area di Porto vecchio, dopo aver inalato monossido di carbonio dormendo attorno a un falò per scaldarsi ma che, per fortuna, non rischiano la vita), il sindaco di Trieste non trova altro che minacciare l’ennesimo sgombero (non sa fare che questo, nella più totale incapacità politica, amministrativa e umana); mentre Giacomelli se la cava con una battutina sul centro di accoglienza di via Udine (se il vescovo “parla alle anime, noi ci rivolgiamo ai cittadini” – ed è vero, Giacomelli e il suo partito neo-trumpiano non si rivolge alle “persone” ma solo a quella sottocategoria che ne sono i “cittadini” – una piccola parte dei quali ha eletto la giunta che governa -malissimo- Trieste).

Per miseri calcoli elettoralistici Dipiazza e Giacomelli continuano a negare accoglienza a persone sofferenti. Essi non rappresentano Trieste, e Trieste non è rappresentata da questi figuri. E’ ora di mandarli via, con il voto, con una forte reazione democratica ai continui obbrobri che ci riservano. Rifondazione Comunista c’è, a fianco di lavoratrici e lavoratori (cioè di “cittadine/i”…), derubate/i del lavoro da imprenditori di pessimo livello e da una classe politica complice del furto, e a fianco delle persone migranti, con il sostegno concreto alle associazioni -laiche o religiose- che se ne occupano: è la stessa lotta.

Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Roma, lancio della nuova campagna “il giusto prezzo”, stiamo soffocando

Siamo al fianco degli 1,3 milioni di imprenditori agricoli che hanno chiuso le attività agricole e dei consumatori affamati dalla GDO

Questa mattina, Ultima Generazione è tornata in azione per il lancio della nuova campagna “Il Giusto Prezzo”. Alle ore 9.05 sulla scalinata monumentale di accesso alla Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento, 7 persone di Ultima Generazione, hanno sparso lungo la scalinata il contenuto di sacchetti pieni di cibo scartato dalla GDO (Grande Distribuzione Industriale), poi si sono sedute e messe dei sacchetti con i brand della GDO, per simulare il soffocamento di un sistema che strangola i produttori, lasciando loro la briciole del proprio lavoro, e affama i consumatori che non arrivano a fine mese. Hanno poi srotolando striscioni con scritto “Il giusto prezzo” e “Ultima Generazione”. Alle ore 9.15 sono arrivate le forze dell’ordine.

Le proteste degli agricoltori che stanno scuotendo il Paese dimostrano che il momento di agire è ora. Abbiamo un’opportunità storica per costruire una coalizione che possa cambiare il futuro dell’agricoltura italiana e garantire giustizia sociale e ambientale. Oggi su 100 euro di spesa solo 7 ritornano al produttore: serve un’alleanza di produttori e consumatori, entrambi vittime dell’inflazione climatica.

Fede, 18 anni, studente, ha dichiarato “Stiamo soffocando! Le lobby del sistema agroalimentare – la grande distribuzione, le multinazionali del cibo, la finanza speculativa – ci stanno rubando tutto! Controllano il mercato, decidono i prezzi, schiacciano gli agricoltori e ci svuotano le tasche quando andiamo a fare la spesa. Ci fanno pagare sempre di più, mentre chi lavora la terra prende solo briciole! Vogliamo il GIUSTO PREZZO! Per chi coltiva, per chi compra, per chi vuole un futuro senza essere soffocato da questo sistema malato! E non basta! La crisi climatica – siccità, alluvioni, grandinate – distrugge i raccolti, e chi ne paga il prezzo? NOI! I prezzi salgono, gli agricoltori chiudono, e intanto le lobby fanno profitti milionari! Dove sono quei soldi? Che fine hanno fatto? Li rivogliamo indietro! Perché il cibo deve essere un diritto, non un privilegio! Perché vogliamo sostenere chi produce cibo sano, locale, accessibile a tutti! “

AL VIA LA CAMPAGNA “IL GIUSTO PREZZO”

L’Italia sta affrontando una crisi agricola senza precedenti. Il prezzo dell’olio, della frutta e di altri generi alimentari di base è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Dietro questi aumenti ci sono fenomeni climatici estremi come siccità, alluvioni e grandinate, che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana. Ma la crisi non colpisce solo i consumatori: anche gli agricoltori si trovano in difficoltà, schiacciati tra la crisi climatica e le logiche della grande distribuzione organizzata, che li costringe a vendere i loro prodotti a prezzi irrisori.

Per affrontare questa emergenza e costruire un’alleanza tra agricoltori e famiglie italiane preoccupate per il futuro, oggi lanciamo la nostra nuova campagna: “Il Giusto Prezzo”.

COSA CHIEDIAMO?

PROTEGGERE I RACCOLTI: L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.

AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.

FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.

PRESENTAZIONE ONLINE

Per approfondire il tema e discutere insieme le prossime azioni, ti invitiamo a partecipare al nostro incontro pubblico online il 23 febbraio. Sarà un’occasione per confrontarci, ascoltare esperti e costruire insieme un piano d’azione concreto.

Cartella stampa con foto e video dell’azione di oggi qui:

Cartella stampa su tutte le azioni organizzate da dicembre 2021 qui

PROSSIMI INCONTRI:

Ultima Generazione

Ravenna, noi siamo ancora qui: Rigassificatore, non sei il benvenuto

A pochi giorni dall’arrivo a Ravenna della famigerata nave rigassificatrice BW Singapore, la cui sagoma – per chissà quanto tempo – sarà l’elemento caratterizzante del panorama di Punta Marina e dell’intera nostra costa, il Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile” convoca il

presidio ambientalista a

MARINA DI RAVENNA

nei pressi del Molo Dalmazia

DOMENICA 23 FEBBRAIO 2025 alle ORE 14,30

  • Vengano assunti impegni precisi per la una “road map” sui tempi di dismissione del rigassificatore;
  • si istituisca un monitoraggio continuo e indipendente sulla qualità dell’aria, dell’ambiente marino, dell’assetto idrogeologico e dell’impatto sull’ambiente e sulla salute;
  • le Istituzioni prendano una ferma posizione per il taglio netto dei sussidi alle fonti fossili.

Uscire dalla camera a gas è necessario.

Uscire dalla camera a gas è possibile.

Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile

Redazione Italia

Faenza: Fuori la banca armata Credit Agricole dal Museo della Ceramica e dal Green Park!

Il Museo Internazionale della Ceramica, che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Unesco “Monumento per la Pace” e che collabora con EMERGENCY nel diffondere una cultura antimilitarista, ha però tra i soci della sua Fondazione proprio una delle peggiori “banche armate”, Credit Agricole.Nella relazione sull’export di armi, redatto dal Ministero economia e Finanze, relativa al 2023 la vediamo sempre tra le prime banche armate: di preciso, la Credit Agricole Corporate and Investment Bank ha finanziato o dato garanzie per 522 milioni di euro, mentre la Credit Agricole Italia per 79 milioni di euro, per export di armi.

Tra le varie esportazioni e progetti militari, Credit Agricole Italia ha finanziato con oltre 4 milioni il programma Joint Strike Fighter (JSF) cioè i terribili caccia bombardieri F35, capaci anche di trasportare bombe atomiche, e che, tramite forniture indirette agli Usa sono finiti all’esercito israeliano. Sono infatti documentati bombardamenti da parte delle Forze Armate di Israele con caccia F35 sulla striscia di Gaza, che hanno fatto strage di civili. La pace nel Medio Oriente è ancora precaria, per questo oltre 230 organizzazioni hanno lanciato in questi giorni un appello a livello planetario per chiedere ai governi di smettere di armare Israele con forniture di pezzi e componenti di F35. https://sbilanciamoci.info/lettera-di-230-ong-basta-f35-e-armi-a-israele/

Vista la consistente esposizione della Credit Agricole nel settore militare e nel programma F35, chiediamo al MIC di espellere Credit Agricole dai soci della sua assemblea. Oppure chiederemo all’Unesco di togliere al MIC il prestigioso riconoscimento di Monumento per la Pace. Chiediamo anche ad Emergency di prendere una posizione in merito ed eventualmente interrompere la sua collaborazione con il MIC. Chiediamo infine a tutte le associazioni pacifiste e antimilitariste del territorio di prendere posizione e fare pressione sulla direzione del Mic.

Non si possono esporre striscioni contro la guerra e poi avere tra i soci banche armate.

Credit Agricole è partner del comune di Faenza anche riguardo al progetto “green” dell’impianto “agrivoltaico” su 70 ettari in zona Sant’Orsola, finanziato dal Pnrr. I partner del progetto sono:

Hera, Comune di Faenza, URF, Soc. Agricola Le Cicogne s.r.l., studio di architetti Lbla (che ha tra i soci il consigliere di maggioranza Andrea Luccaroni), Fondazione Banca del Monte, Cassa di Risparmio Faenza, e appunto Crédit Agricole Italia.

Anche in questo caso chiediamo al comune di Faenza di espellere Credit Agricole dal progetto del Green Park, in coerenza con l’odg votato in solidarietà alla Palestina.In alternativa, Credit Agricole dovrà fermare i suoi lucrosi investimenti in armi e strumenti di morte.Ma sappiamo che non lo farà mai…

 

Faenza Eco-logica

Spazi Mirabal

(altre adesioni in arrivo)

Redazione Italia

Fine vita, Friuli Venezia Giulia, Cappato (ass. Luca Coscioni): “il consiglio approvi la legge regionale “Liberi subito”

L’Associazione Luca Coscioni farà un punto sulle leggi regionali sul fine vita giovedì 20 febbraio alle ore 14 a Roma presso l’Hotel Capranichetta. L’evento sarà trasmesso anche in streaming sul canale YouTube dell’Associazione

Dichiarazione di Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni:

La Regione Toscana dimostra che quando si vuole si può. La Regione Friuli Venezia Giulia ha invece finora deciso di nascondere la testa sotto la sabbia, nonostante le condanne già subite nei tribunali a causa dei ritardi del Servizio sanitario nel rispondere alle richieste di aiuto alla morte volontaria. Sarebbe il caso che il Presidente Fedriga seppellisca l’ascia delle guerre ideologiche e si confronti nel merito delle procedure più adeguate per tutelare le persone che soffrono e gli stessi medici. Come Associazione Luca Coscioni siamo disponibili a cercare insieme soluzioni pragmatiche per evitare che prosegua l’incertezza giuridica sulle modalità di accesso all’aiuto alla morte volontaria. Con “Liberi Subito”, vogliamo che il Servizio sanitario risponda alle persone che soffrono in tempi rapidi e certi e dia garanzie anche al personale sanitario su come deve comportarsi per rispettare la volontà dei malati. ll cosiddetto “suicidio assistito” è già legale in Italia in conseguenza di una sentenza della Corte costituzionale. La nostra legge regionale serve per dare tempi e regole certi affinché le persone non debbano aspettare mesi prima di avere una risposta. Per questo chiediamo al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di tornare a discutere ed approvare la legge “Liberi Subito.


Stefania Cicco

Associazione Luca Coscioni
Via di San Basilio 64 – 00187 Roma, Italia
Tel. 06 640 10 848 Mob. +39 328 31 46 032

Associazione Luca Coscioni per la libertà scientifica.

Redazione Friuli Venezia Giulia

A Milano un dibattito pubblico su “Destra-sinistra: una dicotomia superata?”

Il gruppo milanese “Progetto Nonviolento” terrà un dibattito, aperto al pubblico, il prossimo 25 febbraio con il titolo: “Destra-sinistra: una dicotomia superata?” L’evento avrà luogo dalle 18:30 alle 20:30 presso lo Spazio Tadini in via Niccolò Jommelli 24, Milano, e solleverà le seguenti domande: quella tra “destra” e “sinistra” è una dicotomia completamente superata dai fatti oggi e sarebbe dunque meglio abbandonarla completamente?  Oppure la dicotomia è ancora in grado di indicare differenze storicamente fondate, tuttora esistenti sul piano ideale, ma che non esistono più sul piano fattuale, perché su questo piano è scomparso uno dei poli della dicotomia? 

Paleranno il prof. Vincenzo Costa, ordinario di filosofia all’università Vita e Salute San Raffaele di Milano, e Aligi Taschera, già docente di Filosofia e Storia presso diversi licei milanesi.   Dopo i loro interventi introduttivi, ampio spazio verrà lasciato ad un dibattito libero tra i presenti.

È gradita la prenotazione con una email indirizzata a: progettononviolentomilano@proton.me 

Il gruppo “Progetto Nonviolento” – la cui parola d’ordine è “Pace con mezzi pacifici” – si è creato durante il Covid per opporsi alla gestione autoritaria della pandemia da parte del governo italiano (e non solo).  Il suo primo dibattito pubblico, tenutasi a Milano il 23 ottobre 2020,  si è infatti intitolato “La nonviolenza nell’era dell’emergenza” e ha riunito personalità come Ugo Mattei, Franco Fracassi, Germana Leoni, Davide Tutino, Aligi Taschera e molte altre.  Ha un canale YouTube che raccoglie i video dei suoi eventi.  Giulia Abbate ne cura i rapporti con il pubblico.

 

Redazione Milano

Diamo voce alla Russia per la Pace. Incontro con Alisa Skopinsteva

I movimenti di opposizione e dissenso, per i diritti umani, sono l’espressione di quella società civile russa che ha sempre rifiutato la guerra. Ora che Putin e Trump vogliono spartirsi l’Ucraina, dopo un conflitti armato sanguinoso di tre anni, che ha fatto un milione di morti e incalcolabili danni materiali ed economici, è tempo che la parola torni a chi davvero costruisce la pace. Gli obiettori di coscienza russi e ucraini, i disertori delle due parti, che non hanno voluto partecipare alla guerra fratricida, devono sedere al tavolo del dialogo, per una conferenza internazionale di pace.

Sabato 22 febbraio, ore 11 – Conferenza stampa aperta alla Casa per la Nonviolenza in via Spagna, 8 a Verona

Campagna di Obiezione alla guerra del Movimento Nonviolento

Alisa Skopintseva

È una attivista russa specializzata in movimenti di dissenso e protesta pacifica nell’Europa orientale. Ha 25 anni. Laureata in Storia all’Università di Mosca, per sette anni ha lavorato al Memorial Internationale (organizzazione indipendente di denuncia dei crimini del regime sovietico), al Centro Sakharov (centro culturale di promozione dei diritti umani), e alla Duma di Stato (assemblea federale della Federazione Russa) per un deputato dell’opposizione. A causa delle sue attività politiche, per evitare una dura repressione, ha dovuto fuggire ed attualmente vive a Tbilisi, in esilio, in Georgia, e lavora per le organizzazioni StopArmy e EBCO/BEOC (Ufficio Europeo per l’Obiezione di coscienza) nella raccolta fondi per le organizzazioni per i diritti umani e della società civile russa, costruendo partenariati con istituzioni e associazioni europee a sostegno degli obiettori di coscienza, dei disertori e dei renitenti alla leva russi.

Il movimento StopArmy

Mentre prosegue da tre anni la guerra della Russia contro l’Ucraina, migliaia di ragazzi russi si rifiutano di prestare servizio, affrontando persecuzioni, prigionia o esilio. Il Movimento StopArmy fornisce assistenza legale e sostegno per proteggere i diritti umani, ma non possono farcela da soli. Sostenere gli obiettori di coscienza in Russia significa sfidare il militarismo e difendere il diritto di rifiutare la guerra in tutta Europa. Questa Campagna fa luce sulla lotta di chi rifiuta e obietta alla guerra, sui rischi che corrono e su come esattamente la solidarietà internazionale sta apportando un cambiamento. Chiedono sostegno internazionale e solidarietà con coloro che resistono e obiettano alla guerra.

Movimento Nonviolento

Prodotti fitosanitari: gli effetti sulla biodiversità sono più dannosi del previsto

I prodotti fitosanitari sono utilizzati principalmente in agricoltura per controllare la diffusione dei parassiti. Tuttavia, tali prodotti possono anche danneggiare molte specie di animali, piante e funghi non bersaglio utili. Quanto siano dannosi e finora sconosciuti gli effetti reali dei diversi pesticidi su una varietà di gruppi di organismi è stato dimostrato da un meta-studio internazionale realizzato con la partecipazione del Leibniz Institute for the Analysis of Biodiversity Change (LIB). La sintesi dei 1.705 lavori di ricerca sul tema è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.

Gli autori dello studio precisano che, con la crescente domanda di cibo e l’aumentare della resistenza dei parassiti ai prodotti fitosanitari, è necessaria una migliore valutazione del rischio. I prodotti fitosanitari possono ora essere rilevati in quasi tutti gli ecosistemi in varie miscele e concentrazioni. Tuttavia, le conoscenze degli effetti sugli organismi non bersaglio non erano ancora disponibili in modo completo.

Per la realizzazione di questo meta-studio, ricercatori proveninenti da tutto il mondo hanno raccolto per oltre dieci anni 1.705 lavori scientifici basati su standard di raccolta e analisi dei dati trasversali. Lo studio fornisce un quadro completo sull’argomento ed è stato creato sotto la guida di scienziati cinesi dello Shanghai Key Laboratory of Chemical Biology, School of Pharmacy, East China University of Science and Technology, Shanghai, Cina. Infatti, gli autori sottolineano che le conoscenze, ottenibili dalla sintesi quantitativa dei lavori, sono indispensabili per creare un quadro nazionale e internazionale per la gestione critica dei prodotti fitosanitari.

I nuovi pesticidi sono più dannosi del previsto per tutti gli organismi

I ricercatori presentano una sintesi degli effetti di 471 diversi agenti pesticidi su 830 specie di organismi non bersaglio (piante, animali e microrganismi) a diversi livelli della catena alimentare. Di conseguenza, tutti gli organismi, compresi gli impollinatori, i pesci e gli anfibi, mostrano reazioni negative nella loro crescita, riproduzione, comportamento e sopravvivenza. Anche i funghi e le piante ne risentono.

Nelle analisi basate su esperimenti condotti in laboratorio e sul campo, l’effetto dei pesticidi di nuova generazione (quelli attualmente autorizzati nell’UE) era simile a quello dei pesticidi più vecchi. Secondo gli autori, sarebbe difficile trovare prove del fatto che lo sviluppo e l’approvazione di nuovi principi attivi ridurrebbero i rischi.

«La procedura di autorizzazione dei pesticidi è complessa e laboriosa, quindi è ancora più sorprendente che il nostro studio riconosca che gli effetti dei prodotti fitosanitari sono molto più ampi e profondi di quanto si pensasse in precedenza», afferma Christoph Scherber, vicedirettore del LIB e direttore del Centro per il monitoraggio della biodiversità e la ricerca sulla preservazione della natura. «Ad esempio, gli erbicidi usati per combattere alcune piante hanno un effetto negativo sugli insetti e gli insetticidi hanno a loro volta effetti negativi sulla crescita delle piante».

L’agroecologia come soluzione alla crisi

«È doveroso mettere in discussione l’uso standard dei prodotti fitosanitari, visti i numerosi effetti collaterali. Ormai sappiamo da molti studi che la biodiversità in agricoltura può anche ridurre le infestazioni parassitarie senza dover accettare effetti collaterali indesiderati. La co-coltura di colture e animali domestici, ma anche la diversificazione dei sistemi di coltivazione agricola, come nella coltivazione mista, supportano la biodiversità. Le strisce fiorite, le aree incolte e le siepi offrono agli antagonisti naturali basi vitali e possono anche essere efficaci contro l’erosione del vento e dell’acqua», afferma Scherber.

«In questo modo, un’agricoltura diversificata può portare a un controllo più efficiente delle specie di parassiti erbivori e contribuire alla stabilità del raccolto», conclude Christoph Scherber.

In altre parole, i metodi agroecologici, come quelli utilizzati nell’agricoltura rigenerativa e nell’agricoltura biologica, offrono una via percorribile per uscire dalla crisi della biodiversità causata dalla monocoltura e dall’agroindustria.

Link allo studio “Pesticides have negative effects on non-target organisms” pubblicato su Nature Communications

Traduzione dal tedesco di Filomena Santoro. Revisione di Maria Sartori.

Pressenza Muenchen

“Riforma della Giustizia. Cosa prevede e con quali conseguenze?”

Il Movimento delle Agende Rosse, Gruppo Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia invita la cittadinanza a questo incontro pubblico.

Il 24 febbraio prossimo alle 18.00, presso “L’altro Teatro” di Cadelbosco di Sopra (Galleria Giuseppe Carretti , n.2/a), si terrà un incontro pubblico dal titolo “Riforma della Giustizia. Cosa prevede e con quali conseguenze?”.

L’iniziativa è organizzata dal Movimento Agende Rosse Rita Atria Reggio Emilia in collaborazione col Comune di Cadelbosco di Sopra ed è patrocinata dalla Consulta Provinciale per la Legalità.

All’iniziativa interverranno esperti qualificati quali il magistrato Calogero Gaetano Paci, Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia e il magistrato Francesco Maria Caruso, già Presidente dei tribunali di Reggio Emilia e di Bologna nonché del collegio giudicante del processo Aemilia.

La conduzione del dibattito sarà a cura di Paolo Bonacini, giornalista e scrittore, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico della Consulta sopra citata.Con l’iniziativa del prossimo 24 febbraio,  intendiamo approfondire un tema di grande attualità, che può apparire ostico e distante dalle persone, ma che in realtà impatta fortemente su cittadini/e, sia a livello individuale che collettivo.

Gli autorevoli ospiti ci aiuteranno a capire i contenuti e gli obiettivi della Riforma del sistema Giustizia in atto e gli effetti che ne derivano nella lotta alla criminalità organizzata e comune e nella tutela dei cittadini.

Verranno illustrate in particolare due riforme di questo governo: la cosiddetta “Riforma Nordio”(Legge 9 agosto 2024), che è intervenuta sul codice penale e sulla procedura penale, e la Riforma Costituzionale, che mette al centro la separazione delle carriere e lo sdoppiamento del CSM.

Rispetto ai provvedimenti della Legge Nordio quali l’abrogazione dell’abuso d’ufficio e lo “svuotamento” di altri reati, ci chiediamo se possano potenziare il controllo di legalità da parte dei magistrati o se invece servano a “spuntare le armi” per combattere certe categorie di reato.

Per non parlare della stretta sulle intercettazioni e dei vincoli posti alla misura cautelare, misure anch’esse su cui nutriamo seri dubbi.

Riteniamo importante, anche alla luce della posizione di netto contrasto assunta dai magistrati rispetto alla riforma costituzionale, alimentare un dibattito pubblico sul merito di questi provvedimenti, che destano molti interrogativi, primo fra tutti: sono davvero utili ad “efficientare” il sistema della giustizia, con effettivi vantaggi per la collettività?

Con il contributo di esperti ci proponiamo di informare e sensibilizzare i cittadini e le cittadine su questi temi, approfondendo contenuti e conseguenze di ogni singolo provvedimento e l’idea di Giustizia che prefigurano nel loro complesso.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare!


Movimento Agende Rosse, Gruppo Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia

 

Redazione Italia